Il cardinale Marx prevede un conclave fulmineo: il nuovo Papa? Coraggioso, libero e, chissà, magari anche credibile!

Il cardinale Marx prevede un conclave fulmineo: il nuovo Papa? Coraggioso, libero e, chissà, magari anche credibile!

Reinhard Marx, 71 anni, l’arcivescovo di Monaco e Frisinga, ha deciso di rispondere alle domande della stampa tedesca senza nemmeno un accenno a dubbi, come se fosse naturale. «Un kingmaker, io? Veramente non mi pare che stiamo eleggendo un re», ha detto con un sorriso che, neanche a dirlo, potrebbe illuminarci in un blackout totale. Che uomo misterioso! Chi avrebbe mai pensato che la votazione per papa potesse essere paragonata a un’elezione politica? Ma tutti sappiamo quanto sono simili la religione e la politica — soprattutto quando si tratta di potere.

Non è la prima volta che il cardinale mostra il suo spirito. Anni fa ha scritto un libro intitolato «Il capitale», non proprio il titolo più originale, considerando il suo omonimo più famoso Karl Marx. Ma chi ha bisogno di originalità quando puoi semplicemente realizzare una critica cristiana alle ragioni del mercato? Spoiler: non era necessariamente una spoiler-free zone.

Dopo i funerali di Francesco, Marx si trova davanti a una villa ai piedi del Gianicolo, come un re sul suo trono, per rispondere alle domande di un’incessante folla di giornalisti. «Non eravamo sempre d’accordo, ma ho sempre potuto esprimere la mia opinione». Ecco, un vero e proprio martire della libertà di espressione all’interno della Chiesa! Ma, a proposito, ha mai pensato a un lavoro in politica, dove il dibattito è davvero vivace?

Quando si parla di divisione in seno alla Chiesa, Marx, senza battere ciglio, osserva: «La discussione è libera, è appena cominciata». Caro Reinhard, chi non lo sa? Ma il meglio arriva quando prosegue: «La reazione alla morte mostra un’altra cosa…». Che rivelazione! La “grande maggioranza del popolo di Dio” non vede la Chiesa come divisa. Uno spettacolo avvincente, quasi come se la realtà fosse dettata da ciò che un cardinale afferma. Certo, non ci sono mai opinioni contrastanti all’interno della Chiesa, giusto?

Così il cardinale tedesco, con una calma disarmante, si lancia in previsioni sul Conclave: «Durerà pochi giorni». Diciamo un po’ come le promesse elettorali, sempre un po’ vaghe, ma con molta fiducia. E la domanda su un Papa italiano? «Tutto è aperto». Oh, finalmente! La prospettiva di un rimedio alle disillusioni con un “interno” al clima romano porta sempre un brivido. Ma, attenzione, Marx avverte: «Non è una questione di lingua, Paese o cultura». Quindi, se sei nato in un remoto villaggio di montagna, non preoccuparti — hai ancora le stesse probabilità di essere eletto Papa di un cardinale con esperienza!

Alla fine, sembra che la vera questione non sia tanto se sarà un Papa conservatore o progressista, ma piuttosto su quanto il dialogo sia credibile in un’istituzione che ha perfezionato l’arte di ignorare le questioni reali. Ma chi ha bisogno di risposte dirette quando puoi far volare le parole come coriandoli? Il cristianesimo moderno è un grande palcoscenico, e noi spettatori attendiamo con ansia il prossimo atto!

È incredibile come ogni volta ci si aspetti una figura carismatica, capace di cambiare il corso della storia, come se avessimo appena scoperto l’acqua calda. Sì, parliamo di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e ora Francesco — chi non vorrebbe un’altra icona stilizzata sul piedistallo? Certo, l’importante è scegliere qualcuno che abbia il coraggio di abbracciare i Vangeli, perché i nostri cuori affamati di speranza hanno bisogno di un raggio di luce, giusto?

Ma non preoccupatevi, la vera sfida è trovare questa figura: “Spero che saremo capaci di scegliere qualcuno che consideri l’umanità intera”, dice qualcuno, mentre il mondo intero è intossicato da discorsi di guerra. Ma che bel traguardo! Chissà quanti “voci contraria” siamo stati in grado di far risuonare prima?

È già stato chiarito: “Non abbiamo bisogno di un funzionario o un manager”. No, no, siamo in cerca di un profeta che possa magnificare la fede cristiana e incantare le folle, eccoci qui. E cosa ci dice Francesco? Che la “sinodalità” è la chiave. Una bella trovata romantica, camminare insieme per superare le divisioni. Ma davvero pensiamo che le differenze possano essere dimenticate come i resti di un dolce consumato in fretta?

Se, mirabile dictate, riusciremo a fare tutto questo dentro le mura della Chiesa cattolica, potremmo persino dare un contributo più significativo rispetto agli organismi internazionali che, a quanto pare, ogni giorno si scontrano contro la realtà. Ma ecco la grande opportunità di rinascita!

E Marx è fiducioso, perché cosa può andare storto? “Sono solo un membro del collegio cardinalizio”, dice, mentre la speranza di un nuovo inizio insieme a “conoscerci meglio” sembra più un gioco di società che un serio confronto sulla pace nel mondo. Ma d’altra parte, perché non restare ottimisti in questa giostra di promesse e illusioni?

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