HSBC si prepara a ingoiare 1,1 miliardi dopo la sentenza shock nel caso Madoff

HSBC si prepara a ingoiare 1,1 miliardi dopo la sentenza shock nel caso Madoff

Ah, HSBC, quel colosso bancario europeo che riesce sempre a sorprenderci con le sue perle di gestione dei problemi. Ultima chicca? Un allegro provisionamento da 1,1 miliardi di dollari nel terzo trimestre 2024, tutto grazie a una sentenza che arriva direttamente dal lussuoso Granducato di Lussemburgo. Il motivo? Un bel pasticcio giudiziario legato al crac del secolo firmato Bernard Madoff, quello stesso signore che ha truffato l’America e il mondo intero per decenni.

Tutto nasce da una causa del 2009 in cui il Herald Fund SPC chiedeva alla controllata di HSBC in Lussemburgo di restituire titoli e soldi “smarriti” nella truffa Madoff. Dopo un tira e molla legale, la corte ha gentilmente detto di no per i titoli, ma di sì per i fondi in contanti. Ecco quindi il borioso saldo da un miliardo e passa da mettere a bilancio. La risposta di HSBC? “No problem, facciamo ricorso, e se perdiamo, poi discutiamo pure su quanto pagare.” Una strategia legale degna di un film noir finanziario.

Per chi si fosse scordato il genio criminale di Madoff: si parla del più grande imbroglio finanziario degli Stati Uniti, con ~65 miliardi di dollari strappati a sfortunati investitori ignari, dagli anni ’70 fino al fatidico arresto del 2008. Fra le vittime illustri anche Steven Spielberg e Kevin Bacon, così giusto per dare un tocco di glamour a questa saga da incubo. Il povero Bernard ha scontato 150 anni di galera e se n’è andato nel 2021, lasciandoci però un’eredità di caos e grattacapi per chi aveva qualcosa a che fare con lui.

Nel rapporto intermedio 2025 di HSBC si legge che Herald sta alzando l’asticella: da 2,5 miliardi più interessi a ben 5,6 miliardi di danni più interessi. Altro che scarpette rosse, qui si parla di veri e propri conti da far tremare i polsi, anche per la prima banca europea che, tra una riorganizzazione e l’altra sotto la cabala dell’amministratore delegato Georges Elhedery, si prepara a dividere l’impero in quattro territori di caccia differenti, mirati a tagliare qualche costosuccio di troppo (circa 300 milioni di dollari solo quest’anno).

Non dimentichiamoci che questi soldi “persi” venivano da fondi che, guarda caso, avevano affidi a HSBC per custodia e amministrazione, proprio mentre andavano a finire nei portafogli di Madoff. Una ricetta perfetta per un disastro assicurato, ma che forse, nelle stanze di vetro di HSBC, suona più come un semplice inconveniente da minimizzare nel bilancio trimestrale.

Il livello di patrimonializzazione della banca, noto come Common Equity Tier 1 (CET1), subirà un calo di circa 15 punti base per questa versione 3.0 del problema Madoff. Comunque gli analisti, nella loro arguta saggezza, avevano previsto un CET1 intorno al 12,89% per il terzo trimestre, quasi stabile rispetto al trimestre precedente. Sicuramente acquisterà ancora più sapore quando il conto finale arriverà dopo tutte le giostre legali ancora in corso.

Un Caso che Continua a Fare la Felicità del Reparto Legale

Ovviamente, anche di fronte a questo mini tsunami finanziario, HSBC mantiene il consueto aplomb, sottolineando che la cifra finale potrebbe essere “significativamente diversa” – una frase di comodo che probabilmente significa: “Non abbiamo idea di come andrà a finire, ma restate tranquilli, noi continueremo a fare ricorsi.”

Nel frattempo, la ristrutturazione aziendale voluta da Elhedery cerca di vendere l’idea di una banca più snella, divisa in quattro divisioni regionali, che dovrebbe tagliare i costi e migliorare i profitti. Peccato che la realtà giornaliera sembri più quella di un romanzo di Kafka, tra tribunali, conti da rivedere e clienti che forse preferirebbero che questi “ragionieri azzurri” si occupassero un po’ meno di problemi legali e un po’ più di salvare i loro soldi.

Sembra che, almeno per adesso, lo spettacolo della tragedia finanziaria firmata Madoff continui a essere il miglior intrattenimento per i grandi nomi della finanza europea. Almeno, fino al prossimo capitolo, pronti a spostare l’asticella da un miliardo e passa a un’altra cifra da capogiro. Nel frattempo, il resto di noi può solo stare a guardare e, magari, ridere amaro.

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