Guerra tra clan per lo spaccio? Ecco come si fa la “pace” tra boss senza alzare un dito

Guerra tra clan per lo spaccio? Ecco come si fa la “pace” tra boss senza alzare un dito

Un’altra “sorprendente” sorpresa a Latina: nella notte una bomba ha deciso di fare il suo dovere, svegliando a suon di botto gli ignari abitanti di via Guido Rossa. Immancabilmente, a farne le spese è stata l’automobile di una donna. Un piccolo dettaglio? Niente affatto, visto che sembra la terza esplosione in una settimana, proprio nel cuore del complesso popolare chiamato ‘Arlecchino’. Fin qui, un thriller da manuale criminale con clan che si scambiano saluti esplosivi per il controllo delle piazze di spaccio.

Ovviamente, a commentare con quella naturalezza che solo la politica sa regalare, il sindaco Matilde Celentano mette in fila le parole di rito come un esperto mimo delle emergenze:

“La bomba carta di questa notte è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare, segnale inequivocabile e pesante. Questa volta, per fortuna, l’unica a rimetterci è stata un’automobile appartenente a una cittadina estranea a qualsiasi dinamica criminale. Stiamo valutando se questo episodio sia connesso ai precedenti, che segnano una vera e propria guerra in atto per lo spaccio di droga.”

Sul serio? Stanno “valutando”. Se libertà di esplosione significa indagini in corso, chissà quanto finirà sotto la lente il rumoroso party di ordigni che imperversa al centro della città.

Il sindaco, con la tanto amata solennità da comunicato stampa, aggiunge:

“Il traffico di stupefacenti non è solo un problema di ordine pubblico, ma un veleno che corrode la dignità e la sicurezza dell’intera comunità. Continuerò a fare la mia parte, collaborando con tutte le autorità per smantellare questa rete criminale che spaura e turba la città.”

Peccato non ci fosse un fondale di fuochi d’artificio a celebrare questo annuncio. Nel frattempo, a Latina, la bomba sembra essere il mezzo di comunicazione più efficace e i cittadini sono ormai abbonati alle sveglie esplosive, tra un’auto sventrata e l’altra.

Ma nessun problema: la “rete criminale” che crea tensione è in primo piano, ed è stato promesso che verrà smantellata. Ancora poco chiaro come, visto che al momento si tratta più di un gioco al rimando tra “campanelli d’allarme” e valutazioni che procedono lentamente, quasi fossero una gara a chi agisce meno.

Insomma, non resta che assistere all’ennesimo capitolo di questa tragicommedia urbana dove esplosioni, silenzi institucionali e promesse su carta si rincorrono: un’ode al realismo italiano che, almeno, regala colpi di scena notturni per chi non fosse ancora sveglio.

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