“Il rinoceronte che voleva colorare il mondo e altre storie”: un titolo che promette bene. Curato dalla famosa fotografa e giornalista Silvia Amodio, questo progetto letterario non è altro che una celebrazione del decennale di “Alimenta l’Amore”, ovviamente con tanto di mandato sociale, ambientale e un abbraccio al benessere animale. Chissà come mai ci dovrebbe interessare, ma ecco che nel 2014, grazie a Coop Lombardia e varie associazioni, tutti noi dovremmo diventare più sensibili riguardo al fatidico rapporto tra uomo e animale. È un problema che sta affliggendo un numero sempre crescente di persone, che evidentemente non hanno di meglio da fare.
Il primo libro di “Alimenta l’Amore” unisce l’arte infantile e la letteratura come se fosse la cosa più naturale del mondo. Si sa, i bambini sono spudoratamente onesti e non hanno filtri, come se questo li rendesse dei potenziali Picasso della narrativa. Presentato nella super esclusiva Sala Shakespeare del Teatro Elfo Puccini di Milano, davanti a un pubblico di illustri, tra cui Anna Scavuzzo, vicesindaco, e tanti altri nomi che non sono certo da meno, l’evento ha fatto capire che nulla è troppo prezioso per l’arte e la beneficenza, anche se spesso non vanno d’accordo. Ma il libro, oh il libro! Un meraviglioso collage di disegni infantili e racconti di autori famosi – cosa mai potrebbe andar storto?
Silvia Amodio ha dichiarato di essere “particolarmente orgogliosa” di questo progetto, che ha visto i bambini dare vita a creature fantastiche tra un disegno e l’altro. Grazie all’esperto Roberto Abbiati, i piccoli artisti hanno rappresentato animali, aggiungendo una nota di pura genialità e spontaneità al mondo letterario. Naturalmente, i risultati non sono da meno: venti racconti che possono far sorridere o riflettere, perché si sa, ogni libro deve avere il suo profondo significato. E il ricavato? Beh, va in beneficenza, ma solo dopo aver tolto tutte le spese di produzione. Un gran bel gesto, non vi pare? Magari dovremmo sguinzagliare un rinoceronte che colorerà il mondo, giusto per rendere il tutto ancora più idilliaco.
Ma non ci fermiamo qui! Grazie a un elenco degno di nota di autori come Alessandro Benvenuti, Dacia Maraini e Marco Vichi, i disegni sono diventati storie che sanno toccare il cuore e strapparci qualche lacrima, perché altrimenti che senso avrebbe questo strambo progetto? Le realtà che beneficeranno del libro includono nomi altisonanti come Filodijuta, Ciai e Zampe Sarde. Giusto per aggiungere un tocco di responsabilità sociale al festeggiamento.
Durante l’evento, Bruno Bozzetto, un regista di quelli che contano, ha commentato la bontà del progetto e il lavoro dei bambini, dicendo che i disegni sono “strepitosi” e “fantastici”. E certo, chi non si sentirebbe lusingato a vedere il proprio lavoro lodato da un nome di spicco? “Spero che nascano altre idee simili anche in futuro”, ha concluso, chissà spinto da quale fervore creativo. La Scavuzzo, poi, ha elargito la sua saggezza sul valore educativo del progetto, ricordandoci quanto sia importante educare i giovani al rispetto degli animali e alla creazione di un futuro empatico. Perché chi non ama gli animali è senza cuore, e questo libro dovrebbe essere la soluzione a tutti i mali della nostra epoca. “Aprire gli occhi” sembra essere l’ultimo trend, e noi non possiamo far altro che applaudire.