Giovanni Manildo, il candidato del centrosinistra per la Regione Veneto, ha deciso di cimentarsi in una sfida epica: parlando con gli studenti dell’Università di Padova, ha svelato il suo allenamento per il cammino di Santiago, percorso di 18 chilometri al giorno da Porto. Perfetto, perché evidentemente la politica regionale è una passeggiata… o forse no. Dopodiché, ha confessato che questa “maratona” elettorale era stata rifiutata ben due volte, finché non ha capito che il centrosinistra lo avrebbe sostenuto, e lì ha cambiato idea. Una coerenza da premio Nobel.
Quanto agli slogan, la brillante idea è stata: “Dal Veneto di uno al Veneto di tutti”. Altro che originalità, è la variante energizzante dei vecchi mantra da campagna elettorale. Ma stiamo sereni, si deciderà tutto più avanti, quando verrà finalmente presentato un programma degno di questo nome. Per ora, lasciamolo ai “slogan” e alle chiacchiere.
Ricordiamo che Manildo è l’unico sindaco che, sette anni fa, riuscì a spezzare il “filotto” leghista a Treviso. Un miracolo locale in un mare di sfide perdute, che gli mette sulle spalle un compito non da poco: recuperare terreno nella Regione Veneto, terra natale dei leghisti e delle loro mirabolanti promesse. E, ovviamente, nella sua prima uscita ufficiale a Padova ha scelto il pubblico migliore possibile: gli studenti, proprio nel giorno in cui i giornali lo incoronano come “primo tra i grandi atenei”. Perché, sì, il Veneto piacerebbe solo se seguisse questo esempio, non fosse che la realtà politica è un po’ più complicata e meno idilliaca.
Quindi, per riassumere: Manildo si prepara a una maratona elettorale con la grinta di un pellegrino, punta tutto sui giovani e su un Veneto aperto e universale, ma per ora conviene più fare ascolto e aspettare di svelare il programma, che pare proprio essere il vero mistero sepolto sotto slogan più o meno rispolverati.
