Giorgetti annuncia l’ennesima toppa sul caro bollette, mentre gli USA preparano il colpo finale all’export italiano

Giorgetti annuncia l’ennesima toppa sul caro bollette, mentre gli USA preparano il colpo finale all’export italiano

L’Italia si appresta a vivere un’altra puntata dell’eterno copione: il governo corre ai ripari per arginare l’ennesima emergenza energetica, mentre una nuova bomba economica minaccia di esplodere con i dazi americani. Ma tranquilli: promesse e proclami non mancheranno.

L’illusione di un provvedimento “salvabollette”

Giancarlo Giorgetti si erge a paladino dei cittadini e annuncia un provvedimento urgente per contrastare il caro bollette. Durante il question time al Senato, ci ha spiegato che il rialzo dei prezzi dell’energia è dovuto a forze oscure e incontrollabili, mentre il governo – bontà sua – si impegna a trovare una soluzione. Peccato che le tariffe del gas siano già aumentate del 21% in un anno, facendo lievitare le spese familiari di altri 309 euro annui. E mentre l’inflazione sembrava sotto controllo, i nuovi rincari rischiano di mangiarsi tutto il (presunto) progresso.

Dovremmo fidarci? Magari ricordiamoci delle promesse passate, delle soluzioni temporanee e delle pezze messe qua e là, mentre le bollette continuano a salire.

Il decreto Milleproroghe: la solita lista della spesa

Nel frattempo, il Senato ha dato il via libera al solito decreto Milleproroghe, un contenitore di norme che spaziano dal ridicolo al necessario. Tra le perle approvate troviamo:

  • Obbligo di assicurazioni contro catastrofi per le imprese (perché lo Stato non ha voglia di occuparsene direttamente).
  • Riapertura della rottamazione quater per chi non ha pagato in tempo (perché l’incertezza fiscale è un must in Italia).

Insomma, un altro minestrone legislativo dove l’unica costante è il caos normativo.

L’ombra dei dazi USA: ma chi lo spiega a Confindustria?

Se il caro bollette rischia di azzoppare famiglie e imprese, all’orizzonte arriva il vero colpo di grazia: i dazi americani. Donald Trump (o chi per lui) promette una nuova stagione di barriere commerciali che potrebbero devastare il nostro export. Confindustria, fino a ieri convinta che l’Italia sarebbe stata esentata, ora lancia l’allarme tardivo: con gli USA che assorbono 65 miliardi di euro di prodotti italiani, l’impatto potrebbe essere devastante.

I settori più esposti? Automotive, farmaceutico e beverage, tutti a forte rischio. E mentre Bruxelles studia contromisure (leggi: le solite dichiarazioni prive di effetti), l’Italia si affida a quella che ormai è una strategia collaudata: sperare nel miracolo diplomatico.

Codacons: sveglia, il disastro è già iniziato

Nel caos generale, il Codacons ci ricorda che il problema bollette non è imminente: è già qui. Secondo il presidente Carlo Rienzi, chi rientra nel mercato tutelato paga già una bolletta media annua di 1.393 euro, mentre chi si affida al mercato libero si gode la magia degli aumenti immediati. E mentre il governo promette interventi, i cittadini pagano senza sconti.

Ma ecco il punto: serve una riforma strutturale per fermare la speculazione energetica. Qualcuno la vedrà mai? Probabilmente no, perché nel frattempo ci sarà una nuova emergenza da rincorrere, un nuovo decreto da annunciare e un’altra conferenza stampa piena di rassicurazioni vuote.

Soluzioni? Solo se vogliamo scherzare

Se qualcuno avesse voglia di affrontare il problema sul serio, potrebbe iniziare con:

  • Tassare le speculazioni energetiche, anziché lasciare le aziende libere di gonfiare i prezzi.
  • Investire seriamente nelle rinnovabili, invece di parlarne a ogni campagna elettorale senza muovere un dito.
  • Bloccare i rincari immediati del mercato libero, perché il “libero mercato” funziona solo quando c’è chi può permetterselo.

Ma perché preoccuparsi? Tanto ci sarà sempre un nuovo annuncio, una nuova emergenza e un altro bel discorso su quanto il governo si stia “impegnando”. E noi, ovviamente, continueremo a pagare il conto.

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