L’ex sindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, ha avuto il coraggio di rilasciare la sua ultima intervista il 16 gennaio 2025, un vero atto di eroismo per un uomo che aveva già un piede nella terra dei giusti, già molto tempo fa. È scomparso giovedì 24 aprile, all’età di 95 anni. Che tempismo, non trovate? Proprio mentre il dibattito sulla **Lega** e sui suoi futuri scenari stava esplodendo.
In questo affascinante incontro, il nostro caro “sceriffo” ha parlato della **Lega**, non si può certo dire che fosse un argomento nuovo, ma il modo in cui si esprime va sempre applaudito. Ha buttato lì alcune considerazioni sul terzo mandato di Zaia e l’inevitabile comparsa di Salvini in piazza Martiri di Belfiore, dove una fontana appena restaurata brillava come una star del cinema. Parliamo di vere priorità, evidentemente!
La scena era perfetta: una grande fontana che sembra più un monumento al vanitoso che un simbolo di progresso. Ma si sa, in politica i dettagli non contano, ciò che importa è l’immagine, e la **Lega** sembra saperlo bene. Gentilini parlava con l’ardore di chi conosce i segreti più arcani del potere, mentre i suoi ascoltatori si chiedevano se quel terzo mandato di Zaia non fosse più un’illusione collettiva che un reale impegno politico.
Ma chi è realmente sorpreso da tutto ciò? la circolarità delle parole di Gentilini non fa che riflettere l’eccezionale e ridondante ciclo della politica italiana. Ogni volta che si parla di nuovi leader e di rinnovamenti, si scopre che la stessa minestra viene riscaldata, servita nuovamente con un tocco di preghiera elettorale. La sua visione del futuro del suo partito era tanto nostalgica quanto alquanto confusa, un mix esotico di speranza e rassegnazione che solo un veterano come Gentilini può perfettamente esprimere.
Insomma, ci troviamo davanti a un immenso palco, una grande recita in cui tutti recitano la loro parte. E mentre la fontana splende, forse dovremmo chiederci se il vero futuro della **Lega** non sia affogato nelle acque stagnanti della medesima retorica. Ma dai, chissà, magari anche questo è solo un altro dei numerosi capitoli della saga italiana, dove mai nulla cambia, tranne le facce in primo piano.