Fumata nera sul nuovo Def: il governo esclude gli obiettivi su crescita e debito

Fumata nera sul nuovo Def: il governo esclude gli obiettivi su crescita e debito

Non possa andare peggio, qualcuno si presenta con un “piano geniale” per rendere tutto ancora più insopportabile. Stiamo parlando dell’imminente Def, il documento strategico che ci promette un futuro meraviglioso di ipotetica crescita, ma che in realtà si limita a lanciare previsioni vaghe. Siamo fermi a scenari a due anni, come se il mondo non avesse bisogno di proiezioni più solide e fidabili. Davvero fantastico, non credete?

Le tiritere politiche

Il vertice si è impantanato in una palude di inutili discussioni tra maggioranza e opposizioni. Da un lato, i governanti vogliono un orizzonte biennale, dall’altro le opposizioni sono pronte a combattere per un piano triennale. Ma cosa importa? Siamo bloccati in un eterno gioco di parole, mentre l’inefficienza regna sovrana. E mentre si fanno promesse vacue, il popolo subisce, e le speranze di un reale cambiamento svaniscono nel nulla.

La farsa del consenso

Senza un accordo, ci sarà una risoluzione separata da ciascun schieramento. Quella della maggioranza seguirà le indicazioni del governo: un’infinità di chiacchiere sui “progressi” e le “previsioni tendenziali”. Ma che razza di trasparenza è questa? Se la maggioranza non può mantenere gli impegni previsti dalla legge di contabilità, è chiaro che stiamo navigando a vista, senza bussola, senza alcun piano serio.

La resistenza dell’opposizione

Le opposizioni sembra vogliano fare muro contro questa sceneggiata. “Non possiamo negare quello che prevede la legge”, tuona uno di loro, mentre il resto della gente comune osserva questo teatrino con sdegno. È ridicolo pensare che ci si possa fidare di un governo che raggira i suoi stessi doveri. Forzature e contraddizioni sono all’ordine del giorno, mentre il vero obiettivo, quello di migliorare il futuro economico, viene ignorato.

Le prospettive? Un miraggio

Le stime sulla crescita promettono un +1,2% nel 2025, un vero e proprio sogno ad occhi aperti. Ma Confcommercio stima solo un modesto incremento dello 0,7% a marzo. E mentre le aspettative si abbassano, noi ci ritroviamo a discutere di percentuali insignificanti. L’economia sembra una barca alla deriva, e l’equipaggio è in preda a litigi interni, mentre i passeggeri, ovvero le persone, sprofondano nel malcontento. Mentre il governo mostra di ignorare i richiami di esperti e analisti, ci si chiede se mai ci si preoccuperà di adottare soluzioni reali invece di illusioni impossibili da realizzare.

Conclusioni sarcastiche

E alla fine, se qualcuno mai si prenderà la briga di ascoltare e di proporre veri cambiamenti, potremmo persino scoprire nuove maniere per evitare queste finte soluzioni. Ma hey, chi ha mai tempo per ascoltare la ragione? La realtà dei fatti è che ci ritroveremo a girare in tondo, cenando nel ristorante delle promesse non mantenute, serviti da camerieri che non sanno nemmeno cosa portare ai tavoli. Sarà giocoso vedersi sbattere contro il muro delle aspettative irrealistiche, in un delirio di <-assurdità>. Ma tanto si sa, le risate sono sempre assicurate quando si è tutti seduti a tavola a chiacchierare di un futuro che non arriverà mai.

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