Gli azzurri si divertono a presentare una proposta di legge che, udite udite, raddoppia il numero di sottoscrizioni necessarie per far sì che un referendum venga considerato, tanto per cominciare, ammissibile. Ma andiamo con ordine, che il sipario è appena alzato.
Detto fatto: il centrodestra, a meno di 24 ore dalla chiusura delle urne (praticamente un lampo, giusto?), dà il via alla sua strategia. Forza Italia, con il suo solito tempismo da maestro, ha già presentato in Parlamento una misura che mira a limitare drasticamente l’ammissibilità di un referendum. Come? Raddoppiando il numero di firme necessarie! Ma chi l’avrebbe mai detto?! Per chiudere il cerchio, la maggioranza che regna a Palazzo Chigi, dopo la sconfitta nel campo avverso, aveva già promesso «regole più serie per le firme dei referendum». Chiaramente, le parole del grande stratega Lucio Malan, capogruppo di FdI al Senato, avevano un sapore di verità provata.
E stamattina, come un colpo di scena al cinema, gli alleati di Forza Italia passano dalle parole ai fatti. La proposta di modifica al primo comma dell’articolo 75 della Costituzione è pronta e prevede di aumentare le sottoscrizioni da 500.000 a 1.000.000. E non finisce qui: anche il numero di consigli regionali necessari per richiedere un referendum abrogativo aumenterà da 5 a 10. Insomma, un vero capolavoro di democrazia!
Il ministro degli Esteri, a seggi chiusi, si è affrettato a farci sapere che il referendum è «una cosa seria». Tra noi e la demagogia, s’intende, c’è solo un abisso. Cosa c’è di più serio di uno strumento di partecipazione popolare? Non deve essere usato per attaccare questo o quel governo, sostiene. Davvero. Lo sappiamo tutti, il referendum è una questione di vita o di morte, non un semplice mezzo di campagna politica!
Quindi, che dire? Un netto giro di vite che si oppone clamorosamente alla proposta di legge popolare dei Radicali, che, invece, è a favore dell’abolizione del quorum del 50% più uno. Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, commenta con saggezza il tentativo di rafforzare uno strumento democratico: «Non vogliamo certamente superare uno strumento di partecipazione democratica, ma vogliamo che sia supportato da un più ampio sostegno». Ma certo! E che cosa c’è di meglio di un milione di firme? Con tutte le nuove tecnologie a disposizione, è chiaro che il popolo avrà sempre il suo peso… o forse no?
Ah, la fantastica raccolta delle firme! Un’operazione che, a quanto pare, è più semplice di un gioco di carte per bambini. Peccato che, nel bel mezzo di una burocrazia frenetica, non sia davvero così. Non vi preoccupate, tutti possono firmare! Sì, certo, a patto che abbiano con sé un documento d’identità, il permesso di soggiorno, e forse un testamento, non si sa mai. Chissà, magari c’è anche un premio per chi riesce a ottenere più firme: un viaggio nel mondo del nonsense burocratico!
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Non sappiamo voi, ma a noi questo sembra un piano geniale: un mix di politicità e intrattenimento, proprio quello di cui abbiamo bisogno mentre il mondo politico sembra girare come un giroscopio conciato e fuori controllo. E chissà, più firme raccogli, più probabilità hai di essere notato… giusto? Sì, certo, come no!
In conclusione, preparatevi al botta e risposta con la burocrazia, cercate di rimanere aggiornati iscrivendovi a questa newsletter e sperate in un futuro migliore, o almeno in una raccolta firme che non assomigli a una caccia al tesoro impossibile. Buona fortuna a tutti!


