La proposta di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini è diventata il tema caldo che ha acceso il dibattito all’interno del centro-destra di Carpi. Non si tratta del solito battibecco quotidiano, ma di una questione che fa scintille, specialmente considerando che il Comune è da sempre in mano al centrosinistra, e il centro-destra, ohibò, si trova all’opposizione.
Il tutto è iniziato grazie all’illuminata iniziativa di Michele De Rosa, capogruppo di Forza Italia, il quale ha pensato bene di presentare una mozione per togliere la cittadinanza a Mussolini. Un’idea che ha trovato immediatamente supporto nella maggioranza di centro-sinistra, capitanata dal PD, e dal sindaco Riccardo Righi, oltre che dall’associazione partigiana Anpi. Ed ecco che il centro-destra, che già fatica a tenere unita la baracca, si frantuma in mille pezzi di fronte all’azione di un semplice capogruppo. Bravo, davvero.
Riflettendo su questa proposta, ci troviamo di fronte a un argomento che ha radici lontane, risalente a un secolo fa, quando Mussolini ricevette la cittadinanza, nel bel mezzo della sua ascesa. Tra il 1922 e il 1925, furono centinaia i comuni che decisero di “onorare” il Duce, mentre adesso, incredibile a dirsi, sembriamo avere un po’ di coscienza storica che finalmente emerge.
È curioso notare come tre anni fa, una proposta simile fu bocciata dall’allora sindaco Alberto Bellelli (sì, proprio quel PD che adesso appoggia il movimento di De Rosa) con 16 voti favorevoli, contro i 17 necessari. Che coincidenza, vero? Forse ora un riferimento al voto di astensione da parte di Lega, Fratelli d’Italia, e 5 Stelle potremmo considerarlo, visto che alla fine, quando si arriva al nocciolo della questione, l’unità d’intenti sembra un miraggio che svanisce nel nulla.
Ora, però, sembra che le cose possano cambiare, e non di poco. Notate come un partito di minoranza abbia il potere di influenzare il gioco. Con i voti di Forza Italia che si alleano con quelli della coalizione governante del centro-sinistra, la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini potrebbe diventare realtà. I membri di Fratelli d’Italia e Lega sono naturalmente insoddisfatti dell’idea, affermando che ci sarebbero questioni più urgenti a cui pensare. Ah, il fascino della politica: sempre un passo avanti!
In un contesto già così complicato come quello di Carpi, dove l’unico aspetto chiaro è la volontà di tornare indietro nella storia, i commenti variopinti dei rappresentanti del centro-destra non fanno altro che aggiungere un ulteriore strato di confusione. Qui si parla di una città appesantita da decisioni che sembrano provenire da un altro secolo. Ma, d’altronde, chi non vorrebbe rivivere tempi in cui il fascismo era nondimeno una pratica accettata?
Ogni giorno affrontiamo un caleidoscopio di problemi che spaziano dalla sicurezza alla viabilità, eppure sorprende che Forza Italia si senta in dovere di far dibattere il consiglio su tali argomenti. Il nostro compito come amministratori sarebbe quello di concentrarci sul presente e sul futuro, cercando di aggiungere un po’ di sostanza alla città. Ma chi sostiene questa tesi, come il consigliere di FdI Tommaso Casolari, sembra parlare al vento.
Le sue parole non hanno affatto scalfito le certezze di Forza Italia; anzi, De Rosa ha ricevuto un caloroso abbraccio, o forse un cado appoggio, da parte di Massimo Barbi, il coordinatore di Forza Italia a Carpi. Costui ha definito “surreale” chi ha il coraggio di sostenere che ci siano “altre priorità” oltre a mozioni sulla viabilità, sull’illuminazione pubblica e sull’ampliamento della ZTL.
Insomma, sembra che il loro mantra sia: “tutto è importante e nulla può fermarci!” Ma per Barbi è incredibile come si possa affermare che una mozione di questo tipo potrebbe mai rallentare il lavoro del consiglio comunale. E qui ci chiediamo, ma davvero credono a ciò che dicono? Magari una mozione per decidere se il cielo è blu rallenterebbe il funzionamento della loro macchina, ma sicuramente non una proposta di questo tipo!
In fondo, in un mondo ideale, dove tutto scorre senza intoppi e le priorità sono chiare come l’acqua, il consiglio comunale dovrebbe avere come obiettivo principale quello di risolvere i problemi veri della cittadinanza e non inciampare in discussioni surreali. Ma chissà, forse è troppo chiedere.



