Un’altra notte tranquilla nel meraviglioso e rassicurante cuore della realtà italianissima, precisamente nella zona dell’ex pista di Borgo Mezzanone, a due passi da Foggia, ma chissà come mai sotto la giurisdizione di Manfredonia. Qui, un cittadino africano ha deciso di lasciare il segno definitivo in maniera alquanto drastica, venendo ucciso a coltellate. Ah, la dolce vita mediterranea.
La scena cruenta si è svolta durante quella che i più volgari chiamerebbero “rissa”, ma noi preferiamo “scena di ordinaria follia”. Nel contesto, un altro uomo è rimasto ferito, ospedalizzato come si conviene, mentre le autorità — immancabili come la tarantella — si sono precipitate sul posto: i carabinieri, pronti a raccogliere la solita serie di indizi e testimonianze sbiadite.
Menzioniamo giusto di sfuggita che questa così chiamata “area” non è altro che un accampamento precario di baracche, un vero gioiello di degrado situato accanto al Cara. Qui, dormono — o cercano di farlo — decine di migranti africani impegnati nei gloriosi lavori stagionali, condannati a condizioni di vita che farebbero rabbrividire qualunque osservatore con ancora un briciolo di empatia o buon senso.
È davvero curioso — o forse no — come queste zone di non-diritto riescano a trasformarsi in microcosmi di violenza, disperazione e sopraffazione, restando per lo più invisibili agli occhi di chi decide i destini, o peggio ancora ignorate nelle strategie di integrazione e sicurezza.
Ma non temete: il ciclo della cronaca continuerà imperterrito. E noi, come sempre, a raccontare queste tragedie con il garbo di chi sa tirar fuori l’amara ironia anche dai momenti più oscuri.



