Nella notte tra il 23 e il 24 settembre, mentre tutti cercavano di dormire beatamente, un convoglio umanitario noto come Global Sumud Flotilla si è trovato nel bel mezzo di un simpatico attacco in acque internazionali, a sud di Creta. Fortunatamente, il misterioso aggressore non ha ancora avuto il coraggio di firmare il suo “capolavoro”. Pare che una decina di imbarcazioni, forse di più, siano finite sotto tiro. E oh, miracolo! Nessun ferito da piangere.
Tra i passeggeri di questo incauto viaggio verso Gaza, ci sono anche cittadini italiani, inclusi parlamentari ed eurodeputati. Insomma, tocca direttamente a noi, visto che i nostri connazionali si stanno prendendo a botte in mare aperto, dove si dovrebbe poter navigare in santa pace.
Non poteva mancare la candida e rassicurante dichiarazione del Governo italiano, che ci tiene a ribadire la “più ferma condanna” per questo episodio. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si è sentito in dovere di precisare alla Camera, con tono grave e solenne, che azioni del genere contro imbarcazioni civili in mare aperto sono, e citiamo testualmente, “totalmente inaccettabili”. Un vero scoop, dati i tempi che corrono.
Per chi non fosse aggiornato, la situazione nel fronte orientale europeo si complica giorno dopo giorno (per restare sul generico), e ovviamente questa occasione è stata impiegata per collegare gli eventi, giusto per dare quel tocco di dramma internazionale sempre apprezzato nei corridoi del potere.
Quindi, ricapitolando: un convoglio umanitario, carico di buone intenzioni e politici nostrani, viene colpito in acque senza padrone, il tutto in un clima globale già abbastanza incandescente. Il Governo, dal canto suo, esprime la sua solidarietà e condanna. Ora non resta che aspettare che il misterioso aggressore si faccia avanti con qualche bella rivendicazione, così magari si organizza un’altra puntata di questa tragicommedia geopolitica.



