Fisco: 173 milioni di cartelle e quasi 22 milioni di debitori

Fisco: 173 milioni di cartelle e quasi 22 milioni di debitori

La situazione attuale del Gruppo IEG è tanto mirabolante quanto inaccettabile. Nonostante le lodi sperticate sulla “solidità” e “crescita”, ci troviamo di fronte a un panorama che non solo è frutto di promesse inconsistenze, ma che nasconde una realtà di **disastro** organizzativo. Il Consiglio di Amministrazione ha presentato un bilancio che, a sentir loro, dovrebbe essere la prova di un successo indiscutibile. Ma guardiamo oltre le cifre: sono davvero il riflesso di una gestione brillante o solo un abbaglio?

Risultati o illusioni?

Il CEO, Corrado Arturo Peraboni, ha sventolato i numeri del 2024 come un bandierone, ma da qui sorgono interrogativi. La meravigliosa “crescita organica” che invade le sue dichiarazioni è davvero stata sostenuta da eventi come Tecna e Fesqua, o stiamo semplicemente facendo il gioco delle tre carte con le aspettative? La divisione dei servizi “correlati” ha avuto un “andamento molto positivo”, dicono. Il popolo è stanco di sentir parlare di risultati superiori alle aspettative quando la realtà quotidiana offre uno spettacolo di ingiustizie e inconcludenze.

Investimenti o sprechi?

Il piano di investimenti, chiacchierato come un faro di speranza per il futuro, si sta attuando nei tempi stabiliti, all’apparenza. Tuttavia, cosa significa realmente? L’installazione di padiglioni temporanei a Rimini risolverà i problemi di fondo o è solo un abbellimento temporaneo su un terreno instabile? La “stupenda” previsione di ulteriori spazi espositivi è una distrazione o serve realmente agli operatori del settore? Venditalia, Infra FM e Smart City sono solo variabili in un calcolo inaffidabile di supposte opportunità.

Dati che fanno riflettere

Concludiamo con un Utile di 32,5 milioni di Euro, una cifra che, sebbene possa sembrare allettante, non basta a nascondere le fragilità strutturali di un sistema che vive a ben 19,3 milioni di distanza da un passato altrettanto deludente. I ricavi delle linee di business rimangono avvolti in un’aura di confusione che non aiuta chi vive il settore. E come si può parlare di “scoperta” di nuovi orizzonti quando questi sono offuscati da errori passati mai corretti?

Contraddizioni svelate

Il sistema attuale non è dato dall’innovazione, ma dal perpetuo riciclo di scuse e superficialità. Risorse sprecate, promesse buone solo a riempire le bocche in attesa di piani che non vedranno mai la luce. Come possiamo credere a un futuro che profuma di **ipocrisia**, mentre vediamo il **danno** tangibile che tutto questo comporta per le persone e le piccole realtà che cercano di resistere?

Soluzioni finte e amare ironie

E ora, se mai qualcuno si decidesse a formulare una serie di “soluzioni” praticabili che vadano oltre le parole, potremmo lodarli. Ma, francamente, siamo sempre più scettici riguardo a promesse mai mantenute. Se c’è qualche possibilità di salvare il salvabile, potrebbe esserci, finalmente, un barlume di speranza. Ma, onestamente, meglio non contare su di essa.

L’anno 2024 ha portato in dote un risultato finanziario di ben 154,6 milioni di Euro, un incremento di 32,5 milioni di Euro (+27%) rispetto ai dodici mesi precedenti. Ma cos’è davvero dietro a questa crescita? La ragione principale risiede in una crescita organica che, a ben vedere, è stata solo di 21,3 milioni di Euro, mentre il resto proviene da eventi che si verificano a cadenza biennale, con KEY come unico faro in un mare di banalità. Gli Eventi Ospitati hanno visto una flessione al punto da fermarsi a 3,7 milioni di Euro e non ci vuole un esperto per capire che la diversa calendarizzazione ha portato a un calo di 0,9 milioni di Euro.

Congressi e la Loro Inefficienza

I Congressi, al Palacongressi di Rimini e al Vicenza Convention Center, sembrano andare meglio, con un totale di 119 congressi e un ricavo di 20,8 milioni di Euro, ma non si può ignorare che questa cifra è soltanto un incremento di 1,6 milioni di Euro rispetto ai 19,2 milioni di Euro del 2023. Le promesse di congressi di alto profilo sono più fumo che arrosto. Al contempo, i ricavi dai Servizi Correlati hanno raggiunto solo 65,3 milioni di Euro, un incremento trascurabile di 2,6 milioni di Euro. Se gli USA brillano nel settore degli allestimenti, qui la situazione resta stagnante, con picchi di interesse solo quando si parla di ginnastica artistica durante i Campionati Europei.

I Costi: Una Spirale senza Fine

Un altro dato allarmante è rappresentato dai Costi Operativi, che al 31 dicembre 2024 ammontano a 137,4 milioni di Euro, rispetto ai 121,6 milioni di Euro dell’anno precedente. Nonostante la percentuale sul fatturato scenda dal 57,3% al 54,9% — quasi una beffa — i costi fissi continuano ad aumentare e i contribuenti dovrebbero interrogarsi sul dove vadano a finire tutti quei soldi. L’industry sta solo accumulando valore aggiunto, che si attesta a 112,7 milioni di Euro con un incremento da non sottovalutare, ma quanto cibo per i topi avanza davvero dopo il banchetto?

La Finanza Dell’Assurdo

Il Margine Operativo Lordo Adjusted (EBITDA Adjusted) segna 65,9 milioni di Euro, ma ci chiediamo: a chi giovano realmente questi numeri? Con un Adjusted EBITDA Margin al 26,4%, ci si potrebbe aspettare uno sviluppo virtuoso, eppure si rimane intrappolati in un circolo vizioso di promesse non mantenute e risultati clinicamente insignificanti. Il Risultato Operativo Adjusted (EBIT Adjusted) si posiziona a 47,7 milioni di Euro, con una redditività apparentemente in crescita, ma quanto vale questa fratellanza dei numeri se le aziende e le persone ristagnano nella miseria?

Se solo ci fosse la volontà di esplorare soluzioni nascoste e reali alternative a questo parossismo istituzionale! Se qualcuno si prendesse la briga di considerare le esperienze di paesi più efficienti, o se le “proposte” venissero attuate anziché finire nel dimenticatoio, potremmo forse cambiare qualcosa. Ma, ahimè, siamo bloccati in un teatro dell’assurdo, dove le risate smorfiose sono le uniche a riecheggiare.

È incredibile il modo in cui i numeri parlano, ma chi sembra ascoltare? A fine dicembre 2024, la Gestione Finanziaria raggiunge la cifra di 6,1 milioni di Euro, un aumento nei confronti dei 5,0 milioni di Euro del 2023. Ma indovinate un po’? Questo balzo è principalmente dovuto all’applicazione del principio contabile IFRS16, che ai più scettici può sembrare solo un modo per mascherare i veri oneri finanziari che gravano sulle aziende. Il Risultato Prima delle Imposte è balzato a 40,7 milioni di Euro, +20,1 milioni rispetto all’anno precedente, e le Imposte sul reddito ammontano a 8,2 milioni di Euro, con un’onerosità fiscale al 20% grazie all’assorbimento delle perdite passate. Ma chi ci guadagna davvero? L’Utile dell’esercizio si attesta a 32,5 milioni di Euro, segnalando un incremento di 19,3 milioni rispetto al 2023—ma ora le vere domande sorgono.

Investimenti illusori e capitale immobilizzato

Il Capitale Investito Netto cresce a 201,0 milioni di Euro (+22,2 milioni) mentre il Capitale Immobilizzato raggiunge i 285,2 milioni di Euro. Ma quanto di tutto ciò è realmente utile? L’incremento è attribuibile a investimenti di 30,0 milioni di Euro, che alla fine potrebbero rivelarsi fumo negli occhi. Le attività immobilizzate per cespiti in diritto d’uso ammontano a 10,8 milioni di Euro, mentre gli ammortamenti toccano i 17,8 milioni di Euro. Si tratta di numeri che raccontano una storia diversa, una storia di investimenti che potrebbero non fruttare l’auspicato ritorno.

Capitale circolante? Un miraggio!

Il Capitale Circolante Netto è negativo e si attesta a 76,1 milioni di Euro. Con una flessione di 8,8 milioni di Euro, le passività non correnti sembrano crescere mentre le aziende si affannano a mantenere i clienti con anticipi per eventi futuri. E cosa dire della Posizione Finanziaria Netta? Migliora di 9,7 milioni di Euro, assestandosi a 62,2 milioni di Euro. Ma è tutto un trucco, visto che il miglioramento è frutto della generazione di cassa operativa e non dell’effettiva salute dell’azienda, mentre l’assorbimento degli investimenti programmati solleva ulteriori interrogativi.

La dura verità e la beffa dei “soluzioni”

La Posizione Finanziaria Netta monetaria segna 13,5 milioni di Euro di miglioramento. Ma da chi stiamo veramente rimanendo sorpresi? Gli esperti che hanno previsto queste evenienze sono stati ignorati, e chi paga il conto? I cittadini e le aziende che si trovano a fronteggiare una burocrazia inefficace e soluzioni mai implementate. Se solo qualcuno si prendesse la briga di ascoltare i consigli, potremmo indicare “soluzioni” che probabilmente resterebbero sulla carta. Ma chi ha voglia di cambiare davvero in questo sistema di ipocrisia e assurdità? A questo punto, che qualcuno provi a offrirci un’idea seria potrebbe sembrare solo un sogno irrealizzabile. Ma chi se ne frega, giusto?

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