Finalmente la 14esima mensilità: chi la riceve e chi invece deve rassegnarsi a sognarla

Finalmente la 14esima mensilità: chi la riceve e chi invece deve rassegnarsi a sognarla
Quattordicesima in busta paga: ecco chi la riceve davvero e quanto incasserà

Finalmente l’estate si avvicina e con essa la tanto agognata quattordicesima mensilità, quella boccata d’ossigeno – o illusione di tale – per tanti lavoratori dipendenti. Non è un regalo, ma un diritto disciplinato dai contratti collettivi, anche se qualcuno probabilmente lo scoprirà solo aprendo la busta paga. Alla faccia delle vacanze spensierate, questo “bonus” arriva proprio quando far quadrare i conti diventa un’impresa degna di un miracolo finanziario.

Tra i principali settori che si fregiano di questo privilegio – perché ci piace chiamarlo così – figurano banche, assicurazioni, commercio, autotrasporto merci e logistica, studi professionali, imprese di vigilanza, turismo, operai agricoli, edilizia e il settore alimentare. Ovvero, più o meno tutto quel che serve per mandare avanti un Paese che, a sentire, dovrebbe funzionare.

Il calcolo dell’importo della quattordicesima è un esercizio di calcolo mensile che fa lavorare oltre che i dipendenti, anche i contabili più tenaci: la somma di rate maturate mese dopo mese, generalmente da luglio a giugno dell’anno successivo, viene poi erogata tutta in un’unica, gioiosa soluzione. Peccato che ogni contratto collettivo abbia le sue scadenze, così la sorpresa può arrivare anche in tempi differenti, confondendo un po’ l’illusione di liquidità estiva.

Ovviamente, la vita reale non è fatta solo di presenza al lavoro: le assenze incidono, e come. Ma attenzione, perché alcune tipologie di assenza continuano a far lievitare la quattordicesima, mentre altre si occupano di tagliare drasticamente l’importo finale, giusto per mantenere un pizzico di suspense. Restano “redditizie” le assenze per malattia, entro i limiti previsti dal contratto ovviamente, congedo di maternità o paternità, infortuni professionali, ferie e permessi regolarmente retribuiti.

In compenso, se avete il vizio di esagerare con malattie e infortuni oltre la soglia contrattuale, scioperi (che ormai si contano sulle dita di una mano), aspettative e permessi non pagati, o peggio ancora assenze ignorate dal datore e sospensioni disciplinari, meglio non aspettarsi sconti: la quattordicesima si riduce, e non poco.

Per i pensionati Inps, la bella notizia è che la quattordicesima arriva pure a loro, anche se il range di importi va da cifre “simapatiche” di 336 euro fino a un massimo di ben 655 euro, logicamente secondo i contributi versati negli anni. Insomma, non proprio una manna, ma si sa, la pensione è sempre un pensiero dolceamaro.

E per chi spera in una congrua somma? Beh, i lavoratori dipendenti si possono consolare con una mensilità in più di stipendio, che, nel contesto attuale, conta più di una promessa elettorale ma meno di un vero e proprio bonus vacanze.

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