Immaginate la scena: Fedez, il noto rapper abituato a far parlare di sé, si presenta al congresso dei giovani di Forza Italia. Sì, proprio lui, l’artista che in qualche modo riesce a coniugare le sue liriche alle battaglie sociali, decide di affrontare il “disagio” delle nuove generazioni in un contesto che è, in fin dei conti, il trionfo della politica di una certa epoca, quella che ama vantarsi dei suoi risultati senza alcuna prova concreta.
Ma scusate, quale disagio? Quello di ritrovarsi a discutere in un ambiente che si proclama giovanile mentre sfoggia tutti i cliché della vecchia guardia? Forza Italia e giovani, una bella contraddizione, non trovate? Potremmo dire che è come mettere un pesce rosso in una vasca di squali: chi ha il potere di reale cambiamento può anche sembrare in compagnia sbagliata.
Il Grande Teatro della Politica
È chiaro che la partecipazione di Fedez ha generato frizioni nel mondo politico, come se l’apparizione di una celeb in un tale contesto potesse davvero smuovere le acque stagnanti della retorica politica. Ma che ci si può aspettare da un gruppo che ha più interesse a mantenere lo status quo piuttosto che ad affrontare i veri problemi dei giovani, come la disoccupazione e il disagio sociale?
Sì, proprio così, il messaggero del disagio viene accolto a braccia aperte in una giostra di slogan e promesse impossibili. Chiaramente, il segnale è forte: venti di cambiamento? No, solo venti di parole vuote che spirano, mentre il paese affonda. Appare evidente che l’intento è più che altro quello di riempire buchi in cui i giovani non si rispecchiano affatto.
Quindi, la morale della favola è che anche un rapper può tentare di fare la differenza, giusto? Solo che, nel grande spettacolo della politica, il palco è sempre occupato da chi ha chiaro in mente che il vero potere non si trova nel dialogo, ma nel mantenere il proprio status privilegiato. E per chi si chiede come sia andata a finire, beh, ci sono sempre i social per raccontare – o meglio, per distrarre.



