Favorevoli alle zone 30? Sì, ma intanto sulle strade alcune auto sembrano in autostrada

Favorevoli alle zone 30? Sì, ma intanto sulle strade alcune auto sembrano in autostrada

Ignazio Marino, l’indimenticato sindaco di Roma tra il 2013 e il 2015, si dichiara entusiasta e persino un po’ zelante riguardo alla nuova trovata del Campidoglio: ridurre il limite di velocità a 30 chilometri orari in ben 52 strade cittadine. Perché, si sa, “quando ci sono, le persone sono attente”, spiega lui con una saggezza degna di nota.

Questa brillante misura, che si appresta a sconvolgere la vita quotidiana dei romani tra autunno e inverno, coinvolgerà praticamente quasi tutti i municipi. Lo scopo? Rendere più sicuro il traffico urbano e, ovviamente, trasformare le strade residenziali in oasi di calma… o almeno così promettono.

Ve lo ricordate Ignazio Marino ai tempi del suo mandato? Era stato uno dei primi paladini dell’idea di “zone 30” sparse per la capitale. Ha sempre sostenuto, con quella modestia che lo contraddistingue, quanto fosse fondamentale rallentare il traffico sulle nostre strade, perché – precisava –

“tutti a Roma sanno che in certe vie si viaggia più come in autostrada che su una strada urbana. Pensate al Lungotevere o alla Cristoforo Colombo.”

Insomma, finalmente una vera rivoluzione per quelle strade che sembrano piste da Formula 1 dimenticate. Peccato però che questa decisione arrivi ora, con anni di ritardo e tra l’indifferenza di chi sembra più interessato a contare quante auto si sono fermate ai semafori che a mettere ordine nel caos quotidiano.

Ciò che sfugge è come mai per anni non si sia fatto nulla, lasciando i romani godersi l’ebrezza del brivido a 80 km/h per le loro strade di quartiere, per poi scoprire solo ora che un po’ di buonsenso avrebbe potuto evitargli qualche curva pericolosa e una dose extra di ansia mattutina.

Ma niente paura, perché con il limite a 30 km/h arriva anche il chiarissimo messaggio che la sicurezza stradale conta davvero. O almeno così si spera, tra multe discount, controller che forse non ci saranno e automobilisti che dimenticheranno la nuova regola alla prima occasione.