Esami medici e cartelle cliniche online: la grande festa della privacy che non c’è, ecco chi si pappa i tuoi segreti

Esami medici e cartelle cliniche online: la grande festa della privacy che non c’è, ecco chi si pappa i tuoi segreti

Il 30 settembre si chiude il sipario sull’attesissima implementazione del Profilo sanitario sintetico (Pss), quel gioiellino previsto dall’articolo 4 del decreto sul Fascicolo sanitario elettronico (Fse) 2.0. Per chi ancora non lo sapesse, si tratta di un documento elettronico socio-sanitario aggiornato dal medico di famiglia o dal pediatra, che raccoglie tutti i dati essenziali del paziente. L’obiettivo? Facilitare la presa in carico e assicurare la continuità delle cure, soprattutto in caso di emergenze in pronto soccorso.

Come ciliegina sulla torta, il Pss completa il già esistente Fse, che diventerà il centro nevralgico per l’accesso a ogni dato e documento sanitario digitale prodotto dagli eventi clinici dell’assistito, sempre nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. E chissà se finalmente qualcuno potrà dire “non lo sapevo” o “non ho trovato il documento”…

Cosa contiene il profilo sanitario sintetico?

Ammettiamolo: nessuno ha mica voglia di scorrere chilometri di dati inutili. Per fortuna, nel Pss troveremo solo l’essenziale, così da evitare noiose cacce al tesoro. Ecco la lista ufficiale delle chicche raccolte:

– Anagrafica del paziente: nome, cognome, codice fiscale, domicilio e recapiti. Sì, anche per comunicargli qualche brutto scherzo.

– Informazioni sul medico curante: nome, contatti, Pec – come dire, per chiamare aiuto quando serve.

– Situazione clinica attuale: patologie croniche e rilevanti, organi mancanti o trapianti effettuati, malformazioni e disabilità motorie. Dunque, tutto quello che potrebbe fare comodo sapere senza dover spulciare nei faldoni dell’ospedale.

– Allergie e reazioni avverse a farmaci o alimenti: perché nessuno vuole finire in ospedale per colpa di un medicinale sbagliato.

– Terapie farmacologiche croniche, con particolare attenzione a trattamenti insulinici e anticoagulanti. Un piccolo report che vale una vita.

– Anamnesi familiare per valutare rischi eredo-familiari. Insomma, sapere da dove viene il problema, se proprio dobbiamo.

Nel frattempo, dati come altezza, peso, indice di massa corporea e pressione arteriosa sono ancora “facoltativi”. Perché non si può mica esagerare con l’accesso alle informazioni. E per tutte le altre informazioni – vaccinazioni, piani di cura riabilitativi, esenzioni, reti di patologia, trattamenti e ricoveri – ci sarà un servizio apposito nell’ecosistema dei dati sanitari chiamato Eds. Sembra una suite software chic, ma in realtà è solo il modo elegante per dire “una complicazione in più”.

Chi ha l’onore di sbirciare nel vostro fascicolo?

Provate a indovinare: il fascicolo sarà integrato con l’Anagrafe nazionale assistiti (Ana), così che tutto sembri perfettamente organizzato – o almeno così dicono. Il dettaglio più divertente? In emergenza, i dati saranno accessibili anche senza il benestare del diretto interessato, come stabilito dall’articolo 20 del decreto 2023. Fantastico, no? Privacy al vento perché, in emergenza, perdere tempo a chiedere il permesso sarebbe davvero inappropriato.

Insomma, l’era digitale della salute è alle porte, pronta a spazzar via quella vecchia usanza di passare ore a cercare un referto o a ripetere per l’ennesima volta la propria storia medica. Che sia un passo avanti o semplicemente l’ennesimo modo per complicarci la vita buttando tutto in un server, il tempo lo dirà.

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