EP Today mercoledì 22 ottobre la solita rassegna di notizie che non crederete di dover leggere

EP Today mercoledì 22 ottobre la solita rassegna di notizie che non crederete di dover leggere

Come ogni mattina, i nostri amati eurodeputati si riuniranno alle 9.00, pronti a prepararci per il consueto vertice europeo del 23 ottobre, questa volta con protagonista la fenomenale Ursula von der Leyen e la brillante ministra danese degli Affari Europei, Marie Bjerre. I temi? Ovviamente ampi, vasti, perché non ci facciamo mancare nulla: Ucraina, Medio Oriente, politica di difesa e sicurezza, competitività, completamento del mercato unico, crisi abitativa, migrazione e protezione delle frontiere. Un programma leggero, insomma, che lascia sicuramente spazio a soluzioni immediate e pratiche, o perlomeno a belle chiacchierate da caffè.

Come ciliegina sulla torta della giornata, intorno a mezzogiorno la Presidente Roberta Metsola ci delizierà annunciando il vincitore del prestigioso Premio Sakharov per la Libertà di Pensiero 2025. E chi sono i candidati? Tre storie di sofferenza e coraggio, naturalmente: i giornalisti incarcerati Andrzej Poczobut dalla Bielorussia e Mzia Amaglobeli dalla Georgia; i giornalisti e operatori umanitari di Palestina e di tutte le zone di conflitto; e gli studenti serbi. Prima che vi affrettiate a votare, sappiate che la premiazione avverrà ben oltre il Natale, a dicembre a Strasburgo. Che suspense!

Un pomeriggio tutto bielorusso fra proteste e discorsi ufficiali

Alle 12, il sipario si apre sulla Bielorussia con la presenza in plenaria di due stelle dell’opposizione: Sergey Tikhanovski e Sviatlana Tsikhanouskaya. Il tema è ovvio, la situazione nel loro fantastico paese a cinque anni dall’elezione presidenziale più limpida e trasparente del 2020, o forse no. Prima di loro, verso le 10.30, aprirà il dibattito il Commissario europeo Dan Jørgensen, il quale ci delizierà con le sue ricette contro la democrazia traballante bielorussa, mentre alla fine, alle 12.30, si voterà una risoluzione. Perché votare senza discussione seria sarebbe troppo semplice, no?

Chiudere i rubinetti dell’energia russa, ma con quale certezza?

Quando arriva la sera, i nostri amati parlamentari si dedicheranno a un tema caldo: come far smettere di importare energia dalla Russia senza lasciare finestrelle aperte per scappatoie via paesi terzi. Questa danza della sicurezza energetica vedrà coinvolto ancora una volta il sempre presente Dan Jørgensen, che discuterà con i deputati dell’Unione dei sogni. Peccato che, fra strategia e realtà, il divieto totale rimanga più una fiaba che un piano attuabile. Ma almeno si parla, no?

Qualche sprazzo in breve, condita da interrogativi e sospetti

Intorno alle 15.30 arriva la celebrazione dell’unità europea, a sostegno di Ucraina e del suo diritto a cercare pace alle sue condizioni, giusto in tempo per il summit di Budapest fra il mitico Donald Trump e il sempre amichevole Vladimir Putin. Nel frattempo, si affaccia una mutazione del thriller europeo: accuse di spionaggio da parte del governo ungherese contro le istituzioni Ue, scoperte lo scorso 9 ottobre, che saranno discusse alle 18 con il commissario Piotr Serafin. Come non partecipare a questa puntata scandalosa?

Non mancano le proteste per lo smantellamento democratico in corso in Bulgaria, che sarà tema di dibattito verso le 13.30, con la solita presenza di Dan Jørgensen e l’instancabile Marie Bjerre. E come ultima chicca, prima di addormentarci, si voteranno le priorità per la COP30 a Belém, Brasile, che si terrà dal 10 novembre, armati di un mix di clima e politica europea, con il quello che speriamo sia illuminante Wopke Hoekstra.

Votazioni imperdibili: tutto ciò che non aspettavi!

A mezzogiorno, le meraviglie continuano con ben quattro voti imperdibili: il bilancio generale dell’Unione per il 2026, la concessione di scarico per il bilancio del 2023 in relazione al Consiglio Europeo e le agenzie varie, un report sulle conseguenze istituzionali dei negoziati per l’allargamento UE, e una risoluzione sulla polarizzazione e repressione in Serbia, a un anno dalla tragica vicenda di Novi Sad. L’informazione in tempo reale sarà naturalmente super disponibile via streaming, per permettervi di sognare davanti a schermi di qualità.

Alla fine, potete sempre perdere tempo con le newsletter e i dettagli degli ordini del giorno ufficiali. Ma chi ha voglia? Meglio godersi lo spettacolo surreale che ci regala il Parlamento Europeo, dove tra tanto parlare si può sempre contare su una buona dose di ironia e inconsistenza.

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