Ostentare indifferenza per la politica è diventata una delle attività più praticate da tutti. Ma, come ha bonariamente osservato Arno Kompatscher, le decisioni di un sindaco influenzano direttamente le vite degli abitanti. Newsflash!
La giunta comunale, questa entità quasi mitologica, ha il compito di delineare i piani fondamentali per lo sviluppo di Bolzano. Dove mettere i palazzi, come far passare le ciclabili, dove parcheggiare le automobili… insomma, cose che non interessano assolutamente nessuno. Poi ci sono le ordinanze: piccoli decreti che possono devastare la nostra vita quotidiana, ma che, a chi importa? Non partecipare alle elezioni è un diritto sacrosanto, ma non lamentiamoci delle decisioni che ci piovono addosso come la pioggia in un giorno di nebbia. Tanti tweet e post si affollano sui social, e chissà, forse il tasso di partecipazione alle elezioni aumenterebbe se ogni protesta fosse accompagnata dalla foto della tessera elettorale timbrata. Magari, giusto per dimostrare che esistiamo anche al di fuori delle bacheche virtuali.
Ma andiamo oltre le facezie. Per capire il fenomeno dell’astensionismo, è essenziale esaminare i mantra che circolano nei dibattiti. Uno dei più gettonati è: “Tutti i politici sono uguali, quindi tanto vale non votare.” Risulta che, in fondo, un briciolo di verità c’è in questi sproloqui. Già, perché i programmi elettorali alla fine praticano lo stesso sport: tutti vogliono una città pulita, priva di traffico e con servizi pubblici super-efficienti. Sì, certo, come se il mago di Oz fosse stato invitato a contribuire! Giocando a fare il comparatore di candidati, però, emerge già un panorama differente: non sono affatto tutti uguali. I candidati e le coalizioni rivelano, come un brutto sogno, divergenze notevoli.
Prendiamo ad esempio Juri Andriollo, un amministratore esperto che ha radici nel mondo cattolico, un focus sul sociale e una passione per la cooperazione. Dall’altra parte, c’è Claudio Corrarati, che… beh, chi lo sa, potrebbe anche essere un supereroe mascherato. La verità è che ognuno di loro ha un’idea ben precisa di come modellare il futuro di Bolzano, e indovinate un po’? Non sono affatto in sintonia. Ma giusto, lasciamoli dire: a chi interessa realmente di come verrà governata la nostra adorata città?
Quale colpo di scena! In questo straordinario drama politico, abbiamo un uomo d’impresa che ha polverizzato il suo curriculum come presidente dell’associazione artigiani. E ora, cosa ci viene a dire? Che entrambi i candidati sono moderati, come se questo fosse un vanto. Certo, dietro di loro si nascondono coalizioni con visioni tanto diverse che potrebbero fare invidia a un circo. Da un lato il centrosinistra, che sogna di continuare a governare come se fosse un diritto divino, e dall’altro il centrodestra, che si illude di conquistare una città in cui non ha mai messo piede da padrone. Ma attenzione, ora sono i voti di chi al primo turno ha preferito altri partiti a fare la differenza. Sì, sto parlando dell’Svp e di «Io sto con Bolzano», che insieme non si sono limitati a raccogliere briciole, ma hanno messo insieme il 30% dei voti. Saranno questi i fortunati a decidere chi sarà il prossimo sindaco di Bolzano. Bravi, complimenti!
E ora passiamo alla sfida di Merano, un vero spettacolo! Qui il sindaco uscente e la sua vice si affrontano, ma fino a ieri erano inseparabili nella giunta. Chissà come mai ora volano gli stracci – un mistero! È praticamente sicuro che chi perderà questa lotta si ritroverà a varcare la soglia della giunta come un parente scomodo. E chi abbiamo da una parte? Il noto Dario Dal Medico, un sindaco che a quanto pare proviene dalla società civile, e giustamente, perché chi altro potrebbe voler governare una città? Tornando indietro nel tempo, vediamo un primo cittadino italiano a Merano, cosa che non si vedeva da decenni. Dall’altra parte, la sua vice, Katharina Zeller, un’autentica femminista figlia d’arte, è pronta a strizzare l’occhio alla sinistra ecosociale sperando di restituire la città all’Svp. Se ci riuscirà, si prepari a diventare una delle voci più influenti nella Stella Alpina, un obiettivo che, immagino, la fa sentire già celebra.
Ma non pensate che queste elezioni locali siano semplicemente una questione di campanile; hanno anche un impatto sulla politica provinciale. Un motivo in più per andare a votare, perché, come ben sappiamo, i diritti – quelli fondamentali, per intenderci – se non vengono esercitati, nel giro di poco tempo spariranno come nebbia al sole.


