Da un lato, c’è l’incredibile supporto della famiglia: “È la tua passione. Buttati,” le ripeteva il marito, come se fosse un motto motivazionale da un mediocre libro di auto-aiuto. Dall’altro, i genitori, sempre così pratici e realisti: “Giulia, ma chi te lo fa fare?” Dopo un intenso dibattito interiore degno di una commedia all’italiana, alla fine ha prevalso l’entusiasmo da reality show. Ma parliamo chiaro, per Giulia Bortolotti, la candidata sindaco per il Comune di Trento, le idee erano chiare fin dall’inizio. E il suo inizio, come spesso accade, è stato illuminato da un pranzo primaverile: maggio 2024, quando incontra per la prima volta Filippo Degasperi. Da quel momento, si apre un «nuovo mondo»… o forse una nuova dimensione di complicazioni.
Essendo già stata presidente della Circoscrizione di Meano, per Bortolotti questa è la sua prima vera esposizione nel grande circo della politica comunale, dopo un debutto nelle provinciali del 2018 con la lista di «Futura». Oggi, però, ha optato per correre con Onda, Movimento 5 Stelle e Rifondazione Comunista, consapevole che sta per affrontare una battaglia di “Davide contro Golia” a cui ovviamente non basta il fionda, ma forse nemmeno la logica! In nome della trasparenza e dell’innovazione, è un must stare in piazza, perché si sa, per conquistare consensi bisogna essere “a contatto con la gente.” E così, alle dieci del mattino, Bortolotti e i suoi candidati si precipitano in piazza Pasi, perché indubbiamente è il posto migliore per una campagna elettorale. Lì iniziano a distribuire volantini, accompagnati da un tulipano come se il regalo floreale potesse conferire loro poteri magici.
“Noi,” esclama convinta Bortolotti, “ci vogliamo distinguere!” Peccato che il suo fervore elettorale sembri più un tentativo di abbellire una realtà piatta che un vero piano politico. Ma d’altronde, chi non vorrebbe essere il protagonista di questa soap opera?
La vita della candidata? Tutta da raccontare! Bortolotti, trentina doc e originaria di Roncafort, si trasferisce a Meano nel 2003, dopo le nozze con il suo adorato marito Edo. I due si conoscono alla fine dell’Università, lei studiosa di lettere e lui ingegnere — il perfetto mix di cultura e logica. Nel 2004 nasce il primogenito Francesco, ora studente di medicina (si spera non solo per scappare dalla politica). Poi arriva Anna, al quinto anno del liceo, e Alice, all’ultimo anno di medie. Che famiglia! Chi non sogna di vedersi rappresentato da una madre che corre per la carica di sindaco mentre distribuisce tulipani? Davvero il sogno di ogni cittadino, no?
Il filo conduttore della famiglia, se mai ce ne fosse bisogno, è proprio la scuola. Giulia Bortolotti, docente di lettere al liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Trento, ha deciso di infondere un briciolo di attualità nelle sue lezioni. “Inizio sempre la lezione facendo raccontare a uno studente la notizia del giorno — spiega Bortolotti —. Quando hanno saputo della mia candidatura, uno di loro si è alzato dicendo: ‘Prof, la notizia di oggi è proprio lei’”. Che incredibile modo di vedere il mondo, davvero! Ma che tipo di insegnante sarà mai Bortolotti? Buona o severa? “Di certo non sono una ‘bonacciona’: non per cattiveria, ma quando uno si merita il 4, prende il 4”. Un’illuminante rivelazione! La rigida disciplina al servizio della gioventù.
Ora facciamo un gioco. Immaginiamo per un attimo che il sindaco uscente, Franco Ianeselli, sia uno dei suoi studenti. Che voto darebbe la professoressa alla sua consiliatura? “Sicuramente bocciato — risponde la candidata senza mezzi termini —. Il suo programma poteva essere anche buono, è la messa in opera che poi ha deviato tutto”. Già, perché i fondi pubblici sono roba da gestire con la delicatezza di un elefante in una cristalleria, e Bortolotti non non ha peli sulla lingua riguardo a come sono stati spesi, in particolare quelli del Pnrr: “I soldi pubblici devi spenderli come se fossero i tuoi. A casa tua — tuona la candidata — non fai spese superflue se ti manca in primis qualcosa di indispensabile”. E qui si apre un bel capitolo sul significato di ‘spese superflue’. In particolare, Bortolotti non le manda a dire riguardo ai vari cantieri di grando opere nel capoluogo. La famigerata funivia che dovrebbe portare a monte Bondone è il bersaglio prefetto della sua ironia. “È una stupidaggine incredibile”, aggiunge, rimarcando come si giustifichi come “trasporto pubblico”, ma in effetti non sarebbe altro che un modo per favorire una ristretta elite di imprenditori. “Rilanciare Bondone? Cosa? Là c’è solo deserto” chiosa l’illuminata professoressa. “Dove sono i progetti? Gli imprenditori hanno fatto promesse? Non c’è nulla: ci vuole progettualità, ma loro pensano che solo facendo la funivia il Bondone si valorizzerà”. Un pensiero alla lungimiranza di chi amministra, insomma.
Subito dopo, in piazza Pasi, riceviamo la visita di un altro personaggio del palcoscenico politico, il consigliere provinciale e presidente di Onda, Filippo Degasperi: “Di Giulia Bortolotti mi piaceva il modo di muoversi in circoscrizione — racconta —. Non è una ‘Yes man’ come tanti altri. Nel 2018, quando parlava di scuola, tante delle sue idee erano allineate alle nostre”. E questi allineamenti fanno pensare che in fondo, c’è qualcosa di scomodo: “Mi chiedevo perché stesse con quelli che invece dicevano il contrario”. Già, la confusione regna sovrana. La politica si sa, è un mondo affascinante e contraddittorio.
Passiamo così a un tema di grande rilevanza, che fa parte del cuore della coalizione a sostegno di Bortolotti: l’emergenza abitativa. Durante la campagna elettorale, la candidata sindaco si è dedicata alla ricerca di edifici abbandonati nel centro della città. Perché, si sa, trovare un palazzo trascurato in una città è un hobby in voga tra i candidati. Dopo aver distribuito volantini in piazza Pasi, ci dirigiamo in via San Pio X. Degasperi al volante, e Bortolotti al suo fianco, pronti a scoprire le bellezze abbandonate della città. Poco dopo, ci ritroviamo di fronte a un edificio comprato da Itea, ma abbandonato da oltre 20 anni. E non finisce qui: ci spostiamo verso un’altra palazzina, il mitico “Ex casino Bersaglio”, ridotto a uno scheletro da oltre 30 anni, di proprietà del Comune. “Questo — dice Bortolotti — potrebbe essere demolito per un parcheggio o ristrutturato per alloggi residenziali, ma qualcosa va fatto: non si può lasciare in questo stato, specialmente in una zona dove spaccio e disagio regnano sovrani”. Ecco come si può combinare il sociale e il pragmatismo elettorale. Un bel mix, non c’è che dire.
E infine, non poteva mancare il tema della sicurezza, tanto caro a chiunque abbia intenzione di candidarsi. La sinfonia della politica sta per concludersi, ma restiamo sintonizzati per conoscere i colpi di scena futuri. Chissà, magari la funivia ci porterà a scoprire anche queste meraviglie della sicurezza, in fondo tutto è possibile, specialmente in un contesto dove tutto sembra galleggiare in una vaga nuvola di ambiguità.
Ah, i grandi problemi della città! Bortolotti sembra proprio aver messo il dito sulla piaga. Diciamo che la competenza del Comune sul tema è un po’ come un gelato d’inverno: bella idea, ma poco praticabile. E poi, che senso ha mandare la polizia locale sulle piste da sci per 2.600 ore? Magari sarebbe più utile se quella stessa polizia rimanesse in città, a gestire il “tranquillo” caos quotidiano che ci circonda.
È quasi l’ora di pranzo e Bortolotti ha in programma una giornata fitta di dibattiti elettorali. Lo aspettano le televisioni e i quotidiani locali, sempre pronti a raccogliere ogni sua perla di saggezza. Ma per rilassarsi, lui non perde tempo: adora viaggiare “on the road” con il camper, fare trekking al passo San Pellegrino e leggere i gialli di Antonio Manzini e Rocco Schiavone. Propio quello che tutti noi faremmo durante una campagna elettorale seria, giusto?
Ma ecco il colpo di scena! C’è un velo di mistero che avvolge Bortolotti e il suo destino elettorale fino al 4 maggio, quando i trentini si recheranno alle urne. Chissà quale sarà il finale di questa intrigante storia? Un’avventura politica che non mancherà di sorprendere, proprio come un giallo di quelli che lui ama tanto!