Elezioni a Bolzano: l’Svp si tira indietro e il centrodestra si indigna, ma chi se ne frega?

Elezioni a Bolzano: l’Svp si tira indietro e il centrodestra si indigna, ma chi se ne frega?

La risposta di Juri Andriollo (Pd): «Nonostante le forti pressioni nazionali e i continui ricatti, la destra non riesce a conquistare il supporto degli autonomisti».

Che botta e risposta tra centrodestra e centrosinistra sul tentativo della Svp di rimanere «blockfrei» nel ballottaggio del 18 maggio tra Juri Andriollo e Claudio Corrarati. Il centrodestra è in brodo di giuggiole, proclamando un «grande atto di sfiducia verso il centrosinistra», dal quale dicono di essere stati abbandonati, e un’«apertura verso il centrodestra» che farebbe invidia a chiunque. Tuttavia, il centrosinistra si affretta a sottolineare che, in realtà, «la delusione della Svp è celata da un velo di imbarazzo. Non c’è stata alcuna capitolazione al ricatto». Intanto, tra le fila della Stella alpina, spuntano distinguo dell’area sociale di centro, gli ex Arbeitnehmer: «A causa di esperienze storiche non proprio rosee, molti cittadini di lingua tedesca faticano a prendere in considerazione un’opzione di centrodestra». E, per non farsi mancare nulla, entrano in campo anche gli Schützen, che non si trattengono dal criticare quelli che definiscono i «ricatti» del vicepresidente Marco Galateo riguardo alla riforma dello Statuto d’Autonomia, in caso di un mancato sostegno della Svp a Corrarati.

Il centrodestra è in estasi, oh che meraviglia! È stato un venerdì colmo di prese di posizione roboanti e colpi di scena che, a nove giorni dal voto, hanno infiammato la campagna elettorale per il ballottaggio tra il candidato sindaco del centrosinistra, Juri Andriollo, e quello del centrodestra, Claudio Corrarati. Il botto di partenza è dato da un comunicato della coalizione composta da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lista Corrarati, che lodano la scelta della Svp di andare blockfrei. «Consideriamo questa mossa un enorme atto di sfiducia verso il centrosinistra, con cui hanno sempre governato, e un’apertura colossale al centrodestra» si legge nel comunicato, come se fosse la scoperta dell’acqua calda. «Per la prima volta, la Svp non appoggerà il centrosinistra» – e cosa pensavano di fare, una festa di compleanno? – «siamo certi di sapere come motivare i cittadini», continuano, come se il programma di un partito potesse risolvere un problema esistenziale. Invitiamo i bolzanini a recarsi alle urne il 18 maggio e a optare per il «cambiamento» che rappresenta Claudio Corrarati. Il candidato sindaco commenta così la brillante decisione della Svp: «Una situazione — afferma — che cambia completamente le carte in tavola rispetto a qualche anno fa». E chi lo avrebbe mai detto.

A ribadire l’esultanza, ci pensa il deputato di FdI Alessandro Urzì, che ci racconta: «Questa diamo della Svp — sottolinea — rappresenta un cambio radicale di rotta a favore del centrodestra». Eccolo lì, l’uomo del secolo, che annuncia l’arrivo del cambiamento, come se il buon Dio avesse parlato alla sua – anzi, alla loro – coscienza. Ma non si preoccupino: i bolzanini, evidentemente, non sono a corto di riflessione critica, per cui chissà come andrà a finire.

Ah, il capoluogo, quel posto dove la SVP sembra improvvisamente aver deciso di fare un bold leap, appoggiando il candidato Claudio Corrarati, addirittura con un vantaggio di 9 punti sul suo avversario Andriollo. Non si era mai spinta così in là! È come se avessero deciso che flirtare con la sinistra fosse una moda, visto che a Merano sembra che la sinistra stia avendo la sua rivincita, mentre cinque anni fa, il presidente Kompatscher era salito sul palco del candidato del PD, quasi a implorare i voti. Sì, sembra davvero che sia passata un’era geologica, vero?

Ma, delusi, non rimangono a guardare inerti. Nel tardo pomeriggio del 9 maggio, il centrosinistra (comprendendo PD, Verdi, Socialisti, Sinistra Italiana e Restart) decide che è tempo di entrare in scena con un comunicato che, probabilmente, potrebbe essere letto con una voce drammatica. Sottolineano che, nonostante i forti ricatti e pressioni nazionali e provinciali, la SVP non sostiene la destra. Un messaggio che grida “la partita è tutt’altro che chiusa”. E chissà, forse si sentono un po’ imbarazzati per il risultato che non era scontato, ma anzi, veniva quasi considerato un diritto di nascita. Come se i cittadini di madrelingua tedesca si dimenticassero delle immagini di politici che marciavano fianco a fianco con l’estrema destra di Casapound!

E che dire del colpo di scena del Soziale Mitte? Ah, quelli che fino all’anno scorso erano il braccio sociale della SVP. Con in prima fila il consigliere comunale Christoph Buratti e la presidente uscente della Circoscrizione Oltrisarco-Aslago, Judith Peintner Kofler, hanno emesso una nota che suona quasi come una poesia sulla giustizia sociale, le pari opportunità e la convivenza rispettosa. Ma attenzione, nonostante la loro storia, molti cittadini di lingua tedesca non sembrano ben disposti a prendere in considerazione opzioni di centrodestra. È quasi comico, se non fosse tragico.

Non potevano mancare gli Schützen in questo melodramma, che, sotto la guida del loro nuovo comandante Christoph Schmid, criticano i presunti “ricatti” del vicepresidente Marco Galateo. Chiaramente, non gradiscono molto le minacce che considera una possibile sanzione sul percorso della riforma dello Statuto d’Autonomia, nel caso in cui la SVP decidesse di non sostenere Corrarati. Già, davvero un bel messaggio di unità e cooperazione di cui ridere… o piangere. A chi importa?

Siamo SEMPRE qui ad ascoltarvi.

Vuoi segnalarci qualcosa? CONTATTACI.

Aspettiamo i vostri commenti sul GRUPPO DI TELEGRAM!