La vescica iperattiva non fa distinzioni, colpisce sia uomini che donne, ma sorprendentemente è il disturbo urinario più diffuso tra il gentil sesso, e non importa l’età: dai venti ai novant’anni, è una compagna fedele e indesiderata. Chi soffre deve alzarsi di notte almeno un paio di volte per correre in bagno o, fenomeno ancor più applauditissimo, spesso non riesce nemmeno ad arrivare in tempo. Per chi avesse bisogno di chiarimenti, significa che alla semplice urgenza si aggiunge una doccia fredda chiamata incontinenza d’urgenza. Insomma, un cocktail esplosivo che trasforma la vita di una donna in un navegar di guai: uscire di casa appare un’impresa titanica, dormire è un lusso e i rapporti di coppia diventano una linea sottile da non oltrepassare. Diagnosi precoce? Fondamentale, dice Stefano Serati, prof associato di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università dell’Insubria, direttamente dal palco dell’Urology Resident Academy tenutosi al Policlinico Tor Vergata di Roma.
Abbiamo delle uniche, ignote e rivoluzionarie raccomandazioni per la prevenzione, che nessuno avrebbe mai detto: “Evitare di svuotare la vescica troppo di rado e lasciarla troppo piena fin da giovani”. Incredibile, vero? Per chi si era spinto a vuotare la vescica solo quando urla disperato, un avvertimento: questo comportamento potrebbe preparare il terreno a una vescica iperattiva futura, un investimento a lungo termine tutto da gustare. Per il resto, mano ai popcorn, perché la prevenzione è quasi un miraggio, servono invece strumenti per pizzicare il disturbo al volo e mettere in moto la terapista più agguerrita. Naturalmente, tutto inizia con una bella e precisa raccolta dei sintomi, più un’intervista ragionata a ogni donna che si mette sulla sedia della ginecologa o dell’urologo per motivi apparentemente diversi. Che gioia, eh?
Il professor Serati ci regala anche il rimedio del secolo: il «diario minzionale», una specie di almanacco domestico dove scrivere quante volte uno urina con urgenza durante tutto il giorno e la notte. Ovviamente, non pensate che basti questo: servono anche esami strumentali a cònferma di alto livello, come l’esame urodinamico e la cistoscopia, utili a scartare patologie degne di una serie tv horror. Perché provate ad immaginare cosa succede se la sindrome della vescica iperattiva non viene riconosciuta e trattata come si deve: una donna con la vita compromessa a livelli quasi da tragedia greca. Dunque, cari lettori, se voleste fare il pieno di adrenalina, ricordatevi che anche il più piccolo puntino di diagnosi può salvare dall’apocalisse della propria quotidianità.



