Domenica 15 giugno segna l’inizio di un’attesa rivoluzione su rotaia in Francia: il gruppo FS Italiane lancerà un collegamento Frecciarossa che unisce Parigi e Marsiglia. Non si tratta di un banale passaggio di frontiera – come per il celebre Milano-Parigi –, ma di un percorso tutto francese, nel sud del Paese, che promette di scuotere un mercato finora più statico.
La compagnia guarda questa mossa come un “passo fondamentale” nel suo percorso di internazionalizzazione. A testimonianza di questa ambizione, il gruppo FS già conta un fatturato di 3 miliardi all’estero, con una forza lavoro di 12mila dipendenti sparsi fuori dall’Italia. Insomma, mica bruscolini.
Non appena partirà il servizio, sono previste otto corse quotidiane tra Parigi e Marsiglia, divise equamente tra andata e ritorno. Si sprecano le belle parole: questo collegamento si iscrive in un “più ampio piano per potenziare la mobilità sostenibile” nel paese transalpino. Ma, certo, perché rendere tutto più facile e verde è ormai l’ingrediente indispensabile alla ricetta del successo commerciale.
Marco Caposciutti, amministratore delegato di Trenitalia France, la costola francese di Trenitalia, non si trattiene dall’enfatizzare: il Frecciarossa “amplia ulteriormente il network in Francia”, offrendo una soluzione “rapida, confortevole e più rispettosa dell’ambiente”. Insomma, la solita melassa verde da buonismo aziendale, ma d’altra parte chi si azzarderebbe a non premiare il viaggio in treno come sinonimo di sostenibilità?
Il viaggio, per chi ormai non può fare a meno di sentire la sinfonia dei binari, durerà 3 ore e 20 minuti, toccando tre città intermedie degne di nota: Lione Saint-Exupéry, Avignone TGV e Aix-en-Provence TGV. Un percorso pensato evidentemente anche per accontentare chi ama fermarsi mentre si sposta, perché la routine del viaggio diretto è diventata così noiosa.
Partenze strategiche assicurate dalle prime luci dell’alba – alle 5:54 da Parigi e 6:52 da Marsiglia –, fino al tardo pomeriggio: l’ultima corsa lascia Parigi alle 19:03 e Marsiglia alle 18:49. Comodo, no?
Dagli uffici FS Italiane non si nasconde che si tratta di un passo inserito nel Piano Strategico 2025-2029, con l’indubbio obiettivo di espandere la loro presenza – e probabilmente potere – all’estero, quella stessa presenza che finora ha fruttato quel lauto bottino di 3 miliardi di ricavi e migliaia di lavoratori.
Da non sottovalutare, inoltre, il fatto che nel 2024 Trenitalia France abbia visto un aumento superiore al 40% nel numero di passeggeri. Un dettaglio che lascia pensare… forse un concorrente nuovo aiuta davvero ad animare questo mercato che sembrava fin troppo intorpidito.