Ecco il farmaco alla cannabis che miracolosamente risolve il dolore cronico (o almeno così dicono gli studi)

Ecco il farmaco alla cannabis che miracolosamente risolve il dolore cronico (o almeno così dicono gli studi)

Un farmaco a base di cannabis fa la sua comparsa sulla scena medica, promettendo di lenire il dolore lombare cronico senza trasformare i pazienti in zombie tossicodipendenti o scatenare un’epidemia di effetti collaterali catastrofici. Come diamine è possibile? La risposta arriva dal VER-01, un medicamento che contiene il 5% di tetraidrocannabinolo (THC), quel famoso principio attivo che normalmente ci fa cantare sotto la doccia o vedere unicorni, ma questa volta sembra giocare un ruolo più sobrio e terapeutico.

Lo studio che infonde un po’ di speranza alla categoria degli antidolorifici ha coinvolto ben 820 sventurati volontari affetti da dolore cronico alla zona lombare. Questi poveretti sono stati divisi in due gruppi: uno ha preso VER-01 per dodici settimane, l’altro si è dovuto accontentare del placebo, ovvero la versione farmaceutica della notte nel deserto. Il risultato? I fortunati del primo gruppo hanno vissuto una riduzione del dolore quantificata in 1,9 punti su una scala da zero a dieci, mentre quelli al placebo si sono consolati con una riduzione di 1,4 punti. Insomma, il farmaco ha fatto un po’ meglio ma senza miracoli strabilianti. La vera chicca è che non sono emersi effetti collaterali da astinenza o abuso, così, per una volta, sembra che si possa sperare che la cannabis terapeutica non ci trasformi nel prossimo episodio di “Breaking Bad”.

Winfried Meissner dell’Ospedale Universitario di Jena, intervistato dopo i risultati, ha commentato con tono quasi entusiasta:

“È uno dei primi studi di altissima qualità sulla cannabis terapeutica: molti, sia ricercatori che pazienti, lo aspettavano da tempo. Gli studi precedenti erano di qualità discutibile e coinvolgevano cifre ridicole di pazienti.”

Qualche effetto collaterale ma guai a lamentarsi

Oltre al sollievo dal dolore, chi ha assunto VER-01 ha mostrato miglioramenti ben visibili nella qualità del sonno e nelle capacità fisiche, come se il farmaco non solo smorzasse i fastidi, ma desse anche la spinta a fare qualcosina in più della classica apnea dell’ozio. Gli effetti collaterali? Vertigini, stanchezza, bocca asciutta e un pizzico di nausea – roba da poco se messa in conto a fronte della promessa di non trasformarti in una statua di dolore o in un tossico cronico. I pazienti sono arrivati a prendere fino a 13 dosi giornaliere, aumentando il dosaggio gradualmente come se fosse un corso di resistenza medica.

Particolarmente efficace per i dolori legati ai danni nervosi, il farmaco non è certo il primo passo raccomandato: Meissner ricorda saggiamente che la fisioterapia dovrebbe essere la prima linea di difesa per il dolore cronico, perché camminare riduce il dolore, a meno che non si muova solo il telecomando. Per chi è bloccato a letto, però, l’antidolorifico rimane una risorsa preziosa e ogni piccolo calo del disturbo può fare la differenza nel mettere un piede davanti all’altro.

Marta Di Forti, un altro volto noto dello studio dal King’s College di Londra, ha dato la sua interpretazione obiettiva:

“Il miglioramento nella qualità del sonno, anche se solo un dettaglio secondario nello studio, cambierà radicalmente le funzioni quotidiane e la qualità della vita. Nel trattare il dolore cronico non ci si deve limitare a considerare solo il dolore, perché i suoi effetti sono colossali. Nel mare magnum delle affermazioni senza basi scientifiche sulla cannabis come panacea universale, almeno qui abbiamo un vero studio clinico randomizzato che dà un po’ di sostanza alla faccenda. Che funzioni contro il dolore è già una notizia meravigliosa.”

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