L’Italia fa ancora una volta il pieno di applausi a New York, mettendo in mostra il meglio del suo cibo, come se fosse l’unico Paese al mondo con qualcosa da offrire nel settore agroalimentare. Insomma, nonostante i dazi e altri piccoli ostacoli, l’Italia non si arrende e torna sul palcoscenico nordamericano con un padiglione più vasto di tutti gli altri, attirando folle di americani curiosi.
Più di trecento aziende, o meglio, artigiani e produttori italici, da domenica a martedì si sfidano non solo nell’esposizione di prodotti di qualità, ma anche nelle degustazioni e dimostrazioni dal vivo. Perché a New York, si dice sia impossibile trovare un pane altrettanto fragrante e variegato come quello made in Italy. Qui si celebra la panificazione, la pasta – ovviamente – e altri capolavori gastronomici, in un’atmosfera che relega la produzione industriale nell’oblio del banale.
E non si tratta solo di vendere prodotti: è la solita grande occasione per cementare affari con importatori nordamericani e di altri continenti, ricordando a tutti che la produzione italiana “vera” (quella di qualità, mica quella industriale) è ancora il top da esportare nel mondo. Naturalmente, non potevano mancare le figure di spicco a celebrare il rito dell’inaugurazione. Il taglio del nastro è stato affidato a una vera icona del nostro calcio, Roberto Baggio, che ha condiviso la scena con volti noti come il presidente dell’Italian Trade Agency Matteo Zoppas e i vertici di Coldiretti Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo.
Insomma, l’Italia si conferma regina indiscussa nell’arte del cibo, mettendo in mostra un’eccellenza che sembra quasi un’impresa eroica, visti gli ostacoli del commercio internazionale. Ma tranquilli, con un po’ di pasta, pane fragrante e personaggi illustri al fianco, tutto torna magicamente sotto controllo.



