Doppia preferenza, Emiliano svela il giochino dei civici: «Ecco come il Pd vi tiene in braccio»

Doppia preferenza, Emiliano svela il giochino dei civici: «Ecco come il Pd vi tiene in braccio»

Dopo il voto sulla doppia preferenza di genere, il governatore si ritrova in una saletta con i consiglieri delle liste “Con” e “Per la Puglia”. E niente, le reazioni sono un mix di giubilo e disillusione. Ma la vera chicca avviene a microfoni spenti: Michele Emiliano, che in Aula sceglie il “no” contro il testo approvato da PD e centrodestra, si imprigiona in una saletta con quelli che si sentono i “veri” civici. Secondo i racconti di chi assistette alla scena, Emiliano non ha risparmiato critiche.

“Avete sbagliato totalmente tattica” sono le sue parole, quasi una perla di saggezza, rivolte ai civici, “perché vi siete divisi”. E qui scatta la magia: mentre alcuni come l’assessore Leo votano “no” insieme a lui, altri se ne vanno, altri ancora si rifiutano di inserire schede. Insomma, un bel caos! “La vostra divisione non ha avuto visibilità”, continua Emiliano, “dovevate alzarvi e farvi notare mentre uscivate dall’Aula. Non potete lasciarvi trascinare dal PD come se fosse un trattore”. E da qui ne deriva un consiglio illuminante: “Sarebbe meglio che tutti i civici si unissero in un’unica lista” alle Regionali, invece di sparpagliarsi in due tronconi. Ma che idea geniale, vero?

La questione, parole di Emiliano, è complessa, ma se la si volesse semplificare, si potrebbe dire che i civici chiedono di modificare la legge elettorale, e il PD sembra poco interessato. I cambiamenti richiesti includono l’introduzione di un consigliere supplente (perché aumentare il numero degli eletti è sempre una buona idea) e un modo alternativo per calcolare il 4% della soglia di sbarramento. Senza questo ritocco, le due civiche, se rimangono divise, potrebbero trovarsi a bocca asciutta, mentre il PD si farebbe una festa con il pieno di seggi. Ma Emiliano, che ambisce a diventare consigliere del PD, non disdegna di mettere in conto una squadra di civici leali nel prossimo Consiglio. Ma certo!

Le reazioni pubbliche alla questione della doppia preferenza? Un copione già visto. Il PD, con il suo segretario Domenico De Santis, esulta trionfante: “Una legge di civiltà: finalmente abbiamo colmato un deficit di democrazia”. Come se prima non ci fosse stato un abisso. E Paolo Campo, capogruppo, rincara la dose: “Parità nelle liste e voto con la doppia preferenza sono ora parte della nostra legge elettorale regionale”. Già, sembra il manifesto della completa equità. “Si tratta indubbiamente di un passo avanti” chiosa, come se fosse un grande traguardo. Prima di questo momento, la democrazia in Puglia doveva essere un vero e proprio parco giochi per i capricci politici.

La presidente del Consiglio Loredana Capone, naturalmente del Partito Democratico (che sorpresa!), è entusiasta. Ma chi può blamearli? È un giorno da festeggiare! E non è da meno la fervente Lucia Parchitelli, anch’essa del Pd, che non perde occasione per vantarsi dicendo: «Ci siamo adeguati alla normativa nazionale, cammino difficile ma straordinario». Veramente? Davvero questa è la big deal? Ma andiamo avanti.

Esulta anche Adalisa Campanelli e l’intramontabile conferenza donne del Pd, perché si sa, esultare fa parte della loro job description. Ma come in ogni favola, ci sono anche i critici. E chi se lo aspettava?

«In commissione – dichiara Fabiano Amati, iscritto al Pd e con il giusto grado di scetticismo – avevamo approvato un testo chiaro e coraggioso: cancellazione delle liste che non rispettano l’equilibrio di genere. Ma in Aula, oh meraviglia, è sorto un bel marasma e siamo tornati a una versione annacquata, che non prevede l’inammissibilità delle liste. Spero ora in un intervento della segretaria Elly Schlein. Sì, proprio lei, la cui capacità di prendere decisioni radicatesi nella nebulosità è ben nota.

«Abbiamo perso – aggiunge l’ex dem Michele Mazzarano – una grande occasione di avere una legge d’avanguardia e di civiltà». Parole pesanti! I 5 Stelle non possono nascondere la loro delusione: «Votare la doppia preferenza senza l’inammissibilità delle liste significa vanificare lo spirito stesso della norma». Giustissimo, ma chi ascolta?

Il Consiglio regionale, a quanto pare, non smette mai di sorprendere con la sua audacia nel perseverare nel mantenere l’autoconservazione della casta. Dicono da Convenzione per Bari, e dobbiamo ammettere che è uno spettacolo da vedere. Critiche a non finire al Pd, che pare sia sempre più in difficoltà.

E dall’altro lato, il centrodestra non si fa aspettare, con il gruppo di FdI che si fa sentire per evidenziare «l’ennesima faida interna alla maggioranza di Emiliano». Ecco, questo di certo non ci mancava per rallegrarci. Chi ha bisogno di stabilità quando si possono assistere a queste comiche alla Teatro Lirico?

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