Dopo vent’anni di chiacchiere, Mattarella accoglie i soliti noti prima del grande spettacolo economico

Dopo vent’anni di chiacchiere, Mattarella accoglie i soliti noti prima del grande spettacolo economico

Immaginate un incontro al Quirinale, il palazzo che in genere ospita eventi di una certa trascendenza, e adesso vi ritrovate un gruppo di persone di spicco che si congratulano per un festival economico. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha pensato bene di dedicarvi un momento. Peccato che la festa è per il Festival dell’economia di Trento, giunto alla ventesima edizione.

Durante questa mattinata memorabile, hanno fatto capolino al cospetto di Mattarella il governatore della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, insieme al sindaco Franco Ianeselli, a vari rappresentanti di case editrici e accademici, creando un’assemblaggio che potrebbe sembrare un meeting della “Conferenza degli inciampi”. Insomma, un bel modo di darsi un voto di fiducia prima dell’evento, non credete?

Ma non è finita qui! Fugatti afferma trionfante che il festival è diventato un “luogo di conoscenza e informazione”, capace di attrarre un pubblico “sempre più ampio e giovane”. Che bella scoperta, davvero! Da chi si aspetterebbe mai che le nuove generazioni si interessino all’economia, quando le piattaforme di streaming offrono contenuti più affascinanti?

Lo stesso Fabio Tamburini, direttore de Il Sole 24 Ore, ci tiene a far sapere che questo festival è ormai un “punto di riferimento per l’intero Paese”. Mi immagino i visitatori in fila per ore, impazienti di ascoltare i titani dell’economia spiegare come fare con l’inflazione o i tassi di interesse — proprio ciò di cui ha bisogno un pubblico “giovane e dinamico”, giusto?

Ciò che è davvero notevole è che tutto questo accade pochi giorni prima dell’inizio del festival, quasi sembrasse un modo per “battezzarlo” in modo ufficiale. Con un po’ di ironia, sembrava quasi che Mattarella stesse dicendo: “Bene, dato che siamo qui, mettiamo un timbro su questo evento e speriamo che funzioni”.

Ah, Sergio Mattarella, quel presidente tanto amato che riceve targa commemorativa da un artigiano con il nome di Mastro 7 per celebrare vent’anni di un festival che, credeteci, ha cambiato le sorti del mondo… o almeno di Trento. Non solo una targa, ma anche un opuscolo, “Trentino Unexpected”, perché chi non ama le sorprese, giusto?

In questo capolavoro editoriale, troviamo opere di sei fotografi famosi, tra cui Simone Bramante e Francesco Jodice, le cui visioni artistiche alternative sono tanto varie quanto la gamma di sapori del gelato trentino. Ogni fotografo è un universo a sé, ma siamo certi che il loro “racconto dell’anima del Trentino” sia pari a una passeggiata nei boschi, giusto per accumulare una dose di cliché in più.

Anche Fondazione Caritro, al passo con i tempi, ha deciso di lanciarsi nella modernità con la mostra “L’avventura della moneta: dall’oro al digitale”. Perché, si sa, chi vuole mettere il naso nella storia della moneta non può fare a meno di un approfondimento prodotto in collaborazione con il Mudem della Banca d’Italia. Ma davvero c’è bisogno di un’esposizione per capire che i soldi sono passati da monete d’oro a file di bit? Se la risposta è sì, prego, andate a visitarla fino al 25 maggio 2025.

Ah, Trento, città dove arte e economia si intrecciano e dove ogni iniziativa è una scusa per lanciare frasi da manuale su cultura e progresso. Non è meraviglioso? Forse dovremmo regalarci un’altra targa, solo per essere certi che tutti sappiano quanto sia sorprendente questa simbiosi.

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