Con grande clamore e un’attenzione mediatica che farebbe impallidire qualsiasi reality show, si è conclusa la prima edizione di Nuclear power-expo, un evento che, tra un convegno e l’altro, si avventura nel meraviglioso mondo del nucleare italiano. La prossima edizione è già programmata a Piacenza-Expo, dal 9 all’11 giugno 2026, perché, si sa, il nucleare non va mai in vacanza. Nel corso dell’evento, tenutosi dal 21 al 23 maggio, si è assistito a una mirabile mappatura delle competenze del settore, ma non preoccupatevi, è solo il primo passo verso la gloriosa roadmap verso il 2026. Oltre 6.000 visitatori hanno affollato i padiglioni, dimostrando così che l’interesse per l’energia nucleare è maggiore di quello per la pizza durante la Coppa del Mondo.
Ma ascoltiamo le sapienti parole di Gian Luca Artizzu, Amministratore Delegato di Sogin, il quale ha affermato: “In un contesto di ripresa del nucleare, il ruolo di Sogin deve essere quello della valorizzazione delle proprie competenze, che sono rimaste vive e aggiornate anche dopo quarant’anni di fermo.” Chi avrebbe mai pensato che essere fermi per quarant’anni non fosse un problema? E non finisce qui, perché “Sogin si candida a gestire uno o più impianti per la ripresa della produzione dal nucleare termoelettrico.” E noi ci chiediamo: chi non vorrebbe un ex fermo di quarant’anni come gestore?
Un’attenzione particolare è stata riservata al convegno inaugurale “Supply chain nucleare: opportunità e sfide”, dove si sono riuniti i luminari del settore. Stefano Monti, Presidente di Ain, ha dichiarato: “Molte aziende italiane sono già protagoniste in progetti internazionali. Ora serve una strategia coordinata per costruire una vera filiera nazionale.” Già, come se non si fosse mai visto un coordinamento in Italia. Il Direttore Generale di Enea, Giorgio Graditi, ha poi esaltato l’energia nucleare come “una fonte affidabile e programmabile.” Certo, come no, perché nel frattempo possiamo tutti ignorare i piccoli dettagli come “incidenti” o “malfunzionamenti” che ogni tanto spuntano nei titoli delle notizie.
Il workshop “Priorità nucleari: formazione, informazione, stakeholder engagement e ricerca”, realizzato con un noto consorzio interuniversitario, ha avuto il merito di farci prendere coscienza della necessità di investire nelle nuove generazioni di professionisti. Marco Ricotti, presidente del consorzio, ha sottolineato che “la filiera manifatturiera italiana ha la capacità di produrre fino a otto recipienti in pressione per Smr all’anno.” Ottimo, così saremo pronti quando la domanda di tutto ciò esploderà in un futuro vicino… o in un lontano. Sappiamo tutti quanto sia prevedibile il futuro nel nucleare.
Un’altra voce notable è stata quella di Paolo Fedeli, Presidente di Aipe, che ha affermato che “la nostra filiera, pur in una fase di discontinuità, ha continuato a innovare e contribuire a progetti globali.” Fantastico, perché tutti amano l’innovazione nei momenti di crisi. E per concludere in bellezza, Céline Conreau di Women in Nuclear Italy ha sottolineato che “il rilancio del nucleare è anche un’opportunità concreta di crescita tecnologica, occupazionale e industriale per il Paese.” Perché l’industria nucleare in Italia è da sempre sinonimo di ottime opportunità, vero? Il Nuclear power-expo ha senza dubbio creato una piattaforma in cui istituzioni, aziende e il mondo accademico possono finalmente unirsi in un abbraccio collettivo, proprio come una grande famiglia.
“Possano confrontarsi e collaborare nella costruzione di un piano strategico nazionale”, ha detto Fabio Potestà, il Direttore di Mediapoint & Exhibitions. Supponiamo che le aspettative siano state superate, o è solo una magia di PR? Ebbene, il buon Potestà sembra vedere un futuro radioso per il 2026. Che gioia!
La Nuclear power-expo si è svolta, non a caso, insieme ad altre due manifestazioni che sperano di brillare nel firmamento dell’energia e della sicurezza informatica: hydrogen-expo e cybsec-expo. Naturalmente, con un ampio sostegno istituzionale che ci fa davvero ben sperare, giusto? Tra i patrocini ci sono le solite celebrità burocratiche: il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Enea, le Regioni Emilia-Romagna e Liguria, il Comune di Piacenza, e anche la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e il Gruppo Sogin. Oh, che spettacolo di solidarietà istituzionale!
La Nuclear power-expo sembra essere l’inizio di un dibattito che i puristi del nucleare attendevano con ansia. Giustamente, in linea con gli obiettivi di neutralità climatica e sicurezza energetica… o almeno così dicono. E non preoccupatevi, la prossima edizione è già in calendario: dal 9 all’11 giugno 2026 a Piacenza Expo. Sì, perché chi non vorrebbe tornare a festeggiare le meraviglie di un settore che, si dice, guarda al futuro?



