Dl 62 la grande rivoluzione che l’Italia aspettava (o forse no)

Dl 62 la grande rivoluzione che l’Italia aspettava (o forse no)

Finalmente un decreto che promette di rivoluzionare la vita delle persone con disabilità: il decreto legislativo 62/2024 sembra il grimaldello magico per aprire le porte a prestazioni assistenziali più rapide e, udite udite, efficaci. A raccontarci questa svolta epocale è Antonio Pelagatti, membro dell’Autorità Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, proprio durante la 18ª Giornata nazionale sulla Sla. Che sollievo, pare si stia davvero pensando a un progetto di vita personale, come se non fosse mai stato considerato prima.

Pelagatti ci tiene a sottolineare come questo progetto non sarà solo un esercizio di burocrazia, ma una vera e propria promessa di risorse, servizi e tutele per chi convive con disabilità gravi come la Sla. Finalmente si vuole andare oltre la solita inutile assistenza quotidiana per abbracciare quei bisogni “inespressi”, forse quelli che fino a oggi sono stati ignorati con una naturalezza disarmante. Insomma, il miracolo di permettere a queste persone di condurre una vita autonoma, contribuendo pure alla società. Un’idea rivoluzionaria, no?

Certo, un progetto di vita che promette di “rappresentare questo” e di segnare una vera svolta per i diritti e le scelte delle persone con disabilità. Una svolta che, nonostante le chiacchiere, si spera non resti soltanto sulla carta, quella stessa carta che ha coperto per decenni le inefficienze delle amministrazioni pubbliche nell’affrontare bisogni “spesso inespressi”. Difficile non percepire un velo di scetticismo, ma almeno ora la retorica è confezionata con cura, e questo, se non altro, è un progresso.

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