Discariche abusive ecco come la popolazione continua a fare da scudo umano

Discariche abusive ecco come la popolazione continua a fare da scudo umano

Una ferita aperta, non un marchio né un capitolo di bilancio. Così dovrebbe essere considerata la Terra dei fuochi, un territorio dove non si vive solo, ma si lotta ogni giorno tra morte e resistenza. Lo sottolinea con tono deciso l’oncologo Antonio Giordano, direttore della Sbarro Health Research Organization, voce critica da sempre impegnata nello studio epidemiologico e scientifico della contaminazione in Campania. Con i suoi studi, ha messo nero su bianco ciò che tutti fingono di ignorare: il legame tra lo scempio dei rifiuti interrati clandestinamente, controllati dalla camorra, e l’esplosione dei tumori nella regione.

Dieci anni fa, Giordano insieme al giornalista Paolo Chiariello pubblicava “Monnezza di Stato”, un libro che raccontava il disastro ambientale e sanitario di Campania senza il minimo filtro: crudo, diretto, senza giri di parole. Oggi, a Caserta, l’ennesimo vertice governativo promette soluzioni con la presenza di figure di peso come il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Salute Orazio Schillaci e la viceministra dell’Ambiente Vannia Gava. Tutti convocati per discutere – chissà se questa volta davvero – della questione ambientale più spinosa del Paese.

Eppure, non manca chi preferisce imbiancare la situazione con una vernice di negazionismo così spudorato da fare impallidire persino i più scaltri scettici. L’oncologo Giordano non usa mezzi termini:

Antonio Giordano said:

“Negli ultimi mesi sta riaffiorando un negazionismo vergognoso. Si evita pure di pronunciare la parola ‘tumore’, relegandola a ‘patologie respiratorie’, insinuando che servano ancora prove per stabilire la correlazione tra inquinamento e malattie. Un gioco pericoloso e fuorviante che finisce per tradursi in un genocidio silenzioso per intere comunità.”

Una scienza che non lascia spazio a illusioni

La Sbarro Health Research Organization, che oggi vanta una sede anche in Italia, ha fatto della ricerca l’unica arma contro il disastro. I suoi risultati sono amaramente chiari: bioaccumulo di sostanze tossiche nel sangue e nei tessuti; diossine che si trovano persino nel latte materno come documentato dallo studio di Rivezzi; danni documentati agli organi riproduttivi (studio di Montano); contaminazione del sangue presente anche in chi lavora negli ospedali (ricerca di Marfella). Insomma, una bella tavola imbandita di prove che dovrebbero mettere fine all’ignoranza scientifica, ma che invece vengono sistematicamente ignorate, rimandate o, peggio, derise.

Giordano si domanda retoricamente: ha ancora senso negare? O procrastinare la tremenda verità? No, serve agire, finalmente. Serve chiarezza, dati aggiornati e sopratutto interventi concreti, non le solite passerelle a vuoto delle autorità.

La Corte europea detta legge, ma l’Italia fa orecchie da mercante

Nel frattempo, la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha dato un bel ceffone a Roma, condannando l’Italia per la gestione illegale e devastante dei rifiuti in Campania e per non essere intervenuta a risanare la situazione. Un verdetto che, alla faccia delle belle parole, dovrebbe far tremare i polsi di chi governa. Ma come da copione, le promesse si perdono spesso nel vento e restano solo chiacchiere nell’aria ambigua della burocrazia istituzionale.

Insomma, la Terra dei fuochi resta quella ferita sanguinante dove la verità è solo per pochi coraggiosi ricercatori e medici, mentre chi dovrebbe difendere la popolazione si rifugia nel silenzio o peggio, nelle scorciatoie dell’oblio istituzionale. Prima o poi, però, qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di smettere con le sceneggiate e iniziare a scegliere davvero.