Diretta dal Consiglio Nazionale di Forza Italia

Diretta dal Consiglio Nazionale di Forza Italia

Il Palazzo dei Congressi di Roma si prepara a ospitare il Consiglio Nazionale di Forza Italia, un evento ispirato al suggestivo titolo “Una forza popolare europea”. Tra i partecipanti spiccano il segretario nazionale Antonio Tajani e il presidente del Partito Popolare Europeo (PPE), Manfred Weber. Saranno oltre 1.000 i dirigenti presenti, pronti a votare una mozione da presentare al prossimo Congresso del PPE a Valencia.

Un’Europa più forte? O solo parole?

Questa mozione, che si preannuncia come un manifesto di intenti, mira a riaffermare la necessità di un’Europa capace di affrontare le sfide geopolitiche attuali. Tuttavia, la vera domanda è: quale Europa? Quella che parla di unità ma scivola sulle divisioni interne? L’intento di dotarsi di strumenti adeguati per rafforzare sicurezza e difesa sembra, nell’aria, una nobile promessa — una di quelle che ben conosciamo, tanto che l’eco delle parole risuona in modo familiare.

Proteggere chi realmente?

Il documento approvato avrà il compito di “proteggere i cittadini dell’Unione Europea e le imprese italiane“. Ma chi proteggerà i cittadini da promesse vuote e misure inefficaci? In un contesto in cui i problemi di sicurezza sembrano moltiplicarsi, la retorica di protezione appare più simile a un paravento che non a un’arma concreta contro le criticità quotidiane.

Le sfide geopolitiche: pronti a rispondere?

A quale geopolitica si riferiscono? Quella che ci viene presentata come una necessità imperativa o quella che è sommersa tra burocrazia e inefficienze storiche? Le parole pronunciate in queste sale hanno il potere di riempire pagine di storia, ma le azioni concrete sono raramente curate con lo stesso fervore. E se la storia ha insegnato qualcosa, è che la vera forza risiede nell’azione, non nelle parole.

Possibili soluzioni?

Cosa ci riserva il futuro? Un Europa che si unisce davvero per affrontare le sfide, o che continua a dividersi in dibattiti sterili? Potremmo pensare ad un’alleanza tra istanze di trasparenza e coperture burocratiche come un affascinante esperimento sociale. Oppure, perché non sperare in un’azione comune di protezione diretta e responsabile, piuttosto che un rincorrere la retorica degli slogan? La distanza tra teoria e azione rimane un abisso — e forse è lì che dobbiamo cominciare a guardare. La vera sfida non sta solo nel parlare, ma nel concretizzare le ambizioni.

Siamo SEMPRE qui ad ascoltarvi.

Vuoi segnalarci qualcosa? CONTATTACI.

Aspettiamo i vostri commenti sul GRUPPO DI TELEGRAM!