Diga del Vanoi, il nuovo capo dei Consorzi di bonifica del Veneto: il verdetto dei tecnici è chiaro, ma chi se ne frega della realtà?

Diga del Vanoi, il nuovo capo dei Consorzi di bonifica del Veneto: il verdetto dei tecnici è chiaro, ma chi se ne frega della realtà?

Alex Vantini guida l’associazione che riunisce i consorzi di bonifica. Dobbiamo davvero tener conto delle sensibilità diverse quando si parla di grandi invasi? Dopotutto, chi sarebbe mai contro una bella diga? Forse una buona parte dei residenti nel Vanoi, ma nessuno si preoccupa di loro. Del resto, la scienza e l’esperienza dei tecnici della Regione sono sempre a disposizione, a meno che non interferiscano con le politiche locali, giusto?

Il nuovo presidente di Anbi Veneto, eletto per acclamazione (ma notiamo che il presidente del consorzio Brenta, Enzo Sonza, era assente), ha espresso pareri che si possono riassumere in un lampante: “Nessuno è contro i grandi invasi”. Un plauso va ai comitati del Vanoi per le loro tempestive proteste, anche se la Provincia ha opposto una resistenza ben documentata. Ma chi se ne frega della burocrazia, quando abbiamo la sicurezza della grande agricoltura al nostro fianco?

Ma chi è Vantini? Un imprenditore agricolo di 34 anni che, oltre alla presidenza di Coldiretti Veneto e Coldiretti Verona, ha un curriculum che altri possono solo sognare. Ma questi consorzi, da entità semisconosciute a centri di potere locale su cui tutti si accapigliano, è davvero una progressione positiva o è solo un modo per far credere alla gente che la loro voce conti?

Strano come questo “maggiore coinvolgimento” sembri improvvisamente vantaggioso per i cittadini. Ma, ecco, non possiamo dimenticare di menzionare i polveroni politici sollevati da qualche parte. Mai visti, si potrebbe dire, come la volontà di fare del bene per il territorio si mescoli con l’aspettativa che tutta questa consapevolezza porti artefatti al valore aggiunto. È un sogno, no?

Ah, e giusto per completare il quadro, ora il consorzio Brenta sta per essere commissariato. Un vecchio amico del passato, non è vero? L’idea è che si abbia qualche giorno di respiro per vedere come si sviluppano le cose. Ma davvero, è così difficile credere che qualcosa possa andare storto?

Ma certo, perché mai dovremmo esprimere opinioni su questioni delicate come la presidenza dell’Anbi Veneto? È chiaro che le decisioni spettano ai “grandi eletti”, e come potremmo mai metterci in mezzo? Sì, è veramente auspicabile che si trovi al più presto un presidente, perché, oh, guarda caso, a rimetterci sarebbero solo i territori…

Ma poi, parliamo del Vanoi. Davvero, c’è così tanto di cui discutere? Tutti, tecnici e non, si sono già esposti in merito. Insomma, sul Vanoi, come dire, non c’è storia. È tutto così chiaro e limpido, non c’è nulla da esaminare, giusto?

E cosa dire delle azioni alternative? Oh, non preoccupatevi, ci sono sempre “grandi” idee che possono venirci in aiuto. Pensate allo sghiaiamento dei bacini esistenti! Wow, che innovazione! Potrebbero anche diventare una potenziale opportunità turistica, perché chi non ama un po’ di ghiaia sotto il sole estivo? Ma attenzione, non siamo contro i grandi invasi. Solo che, naturalmente, è fondamentale valutare la sensibilità dei territori – che, per ironia della sorte, non sono mai consultati quando si tratta di “grandi” piani.

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