Nove anni sono passati dal terremoto che scosse l’Italia centrale, un evento che ha lasciato cicatrici profonde e ricordi indelebili. Ma, come sempre accade nei momenti di tragedia, sono emersi eroi silenziosi: i vigili del fuoco. Per mesi, migliaia di uomini e donne provenienti da ogni angolo del paese si sono susseguiti senza sosta, impegnati nel drammatico lavoro di soccorso e messa in sicurezza.
Ogni giorno, ben 1.300 unità supportate da 600 mezzi operativi hanno affrontato condizioni al limite dell’umano. Il loro impegno ha permesso di salvare 297 vite, un bilancio che, oltre al dolore, parla anche di speranza e dedizione senza pari.
Non si tratta solo di numeri, ma di vite umane, di case, di storia messa in salvo: durante le operazioni sono stati effettuati 215.000 interventi, di cui 72.075 dedicati al recupero di beni preziosi e 91.050 destinati a ispezioni e lavori di messa in sicurezza degli edifici. Un lavoro meticoloso, incessante e necessario, che ha contribuito a controllare i danni e a preparare il terreno per la ricostruzione.
Impossibile dimenticare, infine, le 299 vittime di quel sisma, un numero che chiede giustizia e memoria. Ogni anno questa dolorosa ricorrenza si trasforma in un monito sul valore della prevenzione, dell’organizzazione e del coraggio di chi si mette in prima linea per proteggere la propria comunità anche nelle situazioni più disperate.