De Luca richiama la sua maggioranza: divieto di nomi imposti dall’alto

De Luca richiama la sua maggioranza: divieto di nomi imposti dall’alto

In meno di un’ora, si è consumata la riunione a Palazzo Santa Lucia tra i capigruppo della maggioranza del governatore Vincenzo De Luca. Uno spettacolo lampo, condito da quella parola d’ordine che fa tanto effetto: «continuità». Ma a quale prezzo? L’immagine di Valeria Ciarambino, ex 5Stelle, che si aggiunge al gruppo, fa storcere il naso. Come se a Napoli si stesse ballando il tango mentre il resto della Campania osserva attonito.

Il faccendiere dell’ombra

Il governatore, entrando da una porta secondaria, evoca il fantastico mondo della comunicazione moderna: evitare i giornalisti e i fotografi. Una scelta strategica che rende tutto più misterioso, quasi come se dovesse annunciare qualcosa di epocale. Ma in realtà, non è che ci sia molto da annunciare: la solita lettera di intenti, che inizia con un “no” secco a «nomi calati dall’alto», in particolare quello di Roberto Fico. E chi può blame him?

Una continuità che sa di déjà vu

La necessità politica di continuare il lavoro svolto nei dieci anni passati crea l’illusione del progresso. Ma se consideriamo che la definizione di «continuità» sia opposta alla «discontinuità» invocata da Sandro Ruotolo, ci sembra di trovarci in un labirinto dal quale non c’è uscita. Il governatore afferma: «Si parte da questa coalizione e vediamo chi ci sta», mentre è evidente che il Partito Democratico e i 5Stelle siano in un’unica danza… quella della modello Napoli, non della modello Campania.

Il garante misterioso

In questo scenario, lo sguardo è puntato su Gaetano Manfredi, il sindaco che funge da garante. Ma ci si interroga: chi garantisce noi? Chi tiene sotto controllo i veri problemi della Campania? Mentre il governatore si preoccupa delle apparenze, i cittadini continuano a vivere in una realtà che sembra sempre più distante dalle promesse. A chi giova questa «continuità»? Certamente non a chi spera in un cambiamento reale.

Soluzioni? Magnifiche promesse nell’aria

Possibili soluzioni potrebbero includere una seria riflessione sulla trasparenza, un +1 sulla responsabilità politica e, chissà, magari una chat di gruppo tra le varie fazioni. Ma l’ironia di questa soluzione sta nell’apparente distanza tra teoria e pratica. Insomma, mentre a Napoli si suonano le trombe, la Campania aspetta un vero cambiamento; ma sembra che le note siano sempre le stesse.

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