Tra i calciatori che hanno scritto pagine di storia, Jair, José Altafini e Thiago Motta sembrano essere i protagonisti di un racconto che sfida il tempo e lo spazio. Che cosa unisce questi tre nomi, che hanno calcato i campi in epoche così disparate? Sorprendentemente, le loro origini rodigine, un tema che potrebbe sembrare un complicato rebus, tornano di moda dopo la morte dell’iconico calciatore, noto come “la Freccia nera” della leggendaria Inter degli anni sessanta.
“Che soddisfazione”, esordisce Jair, il cui nonna proveniva da Trecenta, una località che fa vibrare l’orgoglio amministrativo della sindaca di Rovigo, Valeria Cittadin. “Ho appreso con grande soddisfazione delle origini rodigine di questo grande calciatore”, si sbottona lei, felice come un bimbo con il suo gelato. “Il fato che tre campioni come Jair, Altafini e Thiago Motta siano così legati al nostro territorio non può che riempirci di orgoglio. Certo, non ho memorie dirette di Jair calciatore, ma posso dire che aveva un gran talento!” E già, perché non ci si può vantare troppo di chi non ha mai visto giocare dal vivo.
Ma le origini di Altafini sono un’altra chicca da svelare. Nipote di Maria Crivellari, emigrata in Brasile nel 1881, la sua storia si intreccia con quella di un’intera comunità che, come una serie TV, si allunga nel passato. Peccato che questo dettaglio non sia bastato a Jair per ricevere il titolo di oriundo, a causa di un regolamento che sembra creato apposta per farlo diventare un calciatore “straniero” in patria. Insomma, un classico colpo di scena burocratico.
E mentre Jair si prepara a riabbracciare la nonna rodigina dall’altra parte, Giacciano con Baruchella festeggia José Altafini, che nel 2021 ha ricevuto la cittadinanza onoraria nel piccolo paesino polesano. Da non credere! “Mio nonno era di Giacciano con Baruchella, Rovigo. Mia nonna da Trento, e quando non ci sarò più voglio le ceneri…” – che conclusione poetica a una storia di emigrazione! Certo, non c’è niente di più romantico dell’idea di tornare a casa in cenere.
Un vero e proprio tuffo nel passato, proprio come un tuffo nel lago di un fine settimana, per uno dei giocatori più iconici della sua generazione. Non stiamo parlando di un qualsiasi giocatore: stiamo parlando di uno che ha fatto muovere un intero paese per accoglierlo con tutti gli onori che solo un divo merita. Parliamo ovviamente di Thiago Motta, che nel 2023 ha ricevuto la cittadinanza onoraria a Polesella. Ma attenzione, in questi giorni si scherza tra i tifosi della Juventus: chi chiede di revocargli la cittadinanza dopo la sua esperienza poco brillante come allenatore bianconero è un vero maestro di ironia. Il sindaco di Polesella, Emanuele Ferrarese, commenta con una certa dose di sarcasmo: “Non lo conosco personalmente, e con l’ex sindaco Leonardo Raito, che gli ha consegnato i documenti, non siamo proprio in sintonia, ma teniamo tutti alla Juventus. Ultimamente, però, è un po’ meno popolare ai nostri occhi. Gli vogliamo bene, ma le cose si complicano”.
Quando Thiago ha ricevuto la cittadinanza onoraria, ha dichiarato: “Sono emozionato e orgoglioso per la città e per me, perché finalmente con questa cittadinanza mi sento italiano.” E pensare che era la prima volta che metteva piede nel suo “paese d’origine”, a differenza di suo padre che, diligente viaggiatore, aveva fatto visita nel 2001 e nel 2005. I messaggi con l’ex sindaco non mancano, chissà se l’hanno mai discusso del suo scarso rendimento in panchina.
Ma sorpresa, non ci sono solo calciatori e allenatori con origini rodigine. Tenetevi forte, perché tra di loro c’è anche Jair Bolsonaro, ex presidente e leader dell’estrema destra brasiliana, il cui albero genealogico affonda le radici in Veneto. Sì, avete sentito bene, il Brasile è pieno di sorprese. I suoi antenati avrebbero abbandonato il Veneto in cerca di fortuna, provenendo da zone tra la Bassa Padovana e il Polesine. Alcuni audaci sostengono addirittura che San Martino di Venezze o Anguillara (Padova) siano i suoi luoghi d’origine. E cosa succede? Nel novembre del 2021, Anguillara Veneta ha avuto la brillante idea di conferire la cittadinanza onoraria a Bolsonaro durante una visita, scatenando un putiferio di polemiche. Gli italiani sanno sempre come mantenere viva l’arte del dramma.