D’Alema a Bari, l’Europa deve aumentare gli investimenti nella difesa

D’Alema a Bari, l’Europa deve aumentare gli investimenti nella difesa

L’ex premier e attuale presidente della fondazione Italiani Europei si è recentemente espresso durante un incontro a Bari, affrontando il delicato tema della guerra a Gaza e il piano ReArm Europe. Sorprendentemente, ha descritto questo piano non come una risposta coerente a una reale esigenza, ma piuttosto come “una risposta sbagliata a un’esigenza giusta”.

Una Spesa Nazionale Mascherata da Politica Europea?

D’Alema ha evidenziato che, sebbene sia giusto che l’Europa investa nella difesa, il piano di riarmo appare più come una semplice autorizzazione alla spesa nazionale piuttosto che un progetto europeo realmente integrato. Qui, si fa notare una contraddizione: come può un’iniziativa così cruciale per il futuro europeo non essere concepita in un contesto collettivo? Forse perché è più facile continuare con decisioni che non richiedono consenso e discussione tra i vari stati membri.

Il Dilemma del Sovranismo

Riferendosi ai dazi, l’ex premier ha dichiarato che si è trattato di un’iniziativa “disastrosa” che ha prodotto più danni del previsto non solo per l’Europa, ma anche per gli USA. Si pone quindi un interrogativo: il sovranismo, che dovrebbe proteggere gli interessi nazionali, non finisce per svelare le sue fragilità? Secondo D’Alema, il sovranismo è controproducente e, pur essendo “piccolo” in questo contesto, continua a danneggiare. Il paradosso è evidente: cercare di difendersi può rivelarsi in realtà una strategia perdente.

Un’Europa che Pretende Rispetto?

La sua ammissione sulla necessità di applicare agli americani le stesse regole fiscali come un modo per difendere gli interessi europei solleva un ulteriore dubbio. Perché ci è voluto così tanto tempo per arrivare a questa conclusione? A proposito della tanto attesa web tax, che secondo D’Alema è al vaglio dell’UE da molto tempo, la riflessione si fa amara: le promesse di una sua attuazione hanno un sapore già noto, quello della stagnazione burocratica e del rinvio perpetuo.

Possibili Soluzioni o Solo Parole?

Si potrebbe riflettere su soluzioni più immediate e pragmatiche, ma l’ironia è palpabile: la questione cruciale è se le parole pronunciate da D’Alema si tradurranno mai in azioni reali. L’idea di un ReArm Europe che non riesce a rispondere alle sfide attuali porta a considerarne l’efficacia. Perché non possiamo immaginare un’Europa che agisce su scala globale, con decisioni rapide e efficaci, piuttosto che rimanere intrappolata in un sistema dove le parole si sprecano e le azioni sono sempre rimandate?

La critica è evidente, e ciò che potrebbe sembrare una questione di priorità strategiche, rischia di diventare una questione di pura retorica, in un’Europa che deve ancora capire se vuole davvero prendere in mano le sue sorti. È come se la soluzione fosse sempre a portata di mano, ma, ahimè, spesso il passo successivo rimane in attesa.

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