Giuseppe Conte è stato etichettato come il «guastatore» del Campo largo e il «equilibrista delle alleanze». Ma chi l’ha detto? Gli avversari politici, analisti e parlamentari? Certo, si interrogano sulle sue mosse dopo l’ennesima dichiarazione pubblica per mettere dei distinguo nella coalizione. Ma cosa starà realmente architettando il presidente del Movimento 5 Stelle? Naturalmente, lui rigetta con fervore l’etichetta di guastatore. Anzi, sorprendentemente dichiara: “Il M5S ogni giorno, passo dopo passo, in ogni angolo del Paese e qui in Parlamento, lavora incessantemente per costruire un’alternativa alla politica di questo governo incapace che sta riducendo in miseria l’Italia. Lo facciamo con costanza, umiltà e coerenza. E sì, stiamo collaborando con PD e AVS: siamo il nucleo naturale dell’alternativa progressista necessaria al nostro bel Paese” dice, come se la povertà di idee non fosse già evidente. Quindi, nessun allontanamento dal campo progressista, giusto?
I parlamentari stellati, che alzano la bandiera della coerenza come se fosse una conquista, non hanno dubbi: “Il Movimento da anni persegue un progetto politico chiaro, ha trovato la sua collocazione nel campo del centrosinistra e lavora per una sintesi tra le sue diverse anime”. Certo, i progetti di coalizione non si costruiscono in solitudine, ma vanno “condivisi”, quasi ricorrendo a un tè delle cinque. C’è chi respinge con veemenza le accuse di guastatore. “Ma di cosa stiamo parlando? Ogni volta che diciamo che vogliamo elaborare un programma serio che possa resistere, come un supereroe senza capa, oltre le elezioni, ci accusate di minare il centrosinistra. Guardate piuttosto i nostri successi” affermano, come se ciò bastasse a placare i dubbi.
Orario di lavoro, salario minimo, mozione su Gaza… Oh, ma non dimentichiamo di menzionare la prossima mobilitazione del centrosinistra. Tutti argomenti che i Cinque Stelle propongono per raccordarsi e sottolineare il legame che, si dice, esista con i democratici. Eppure, fra accuse e difese, emergono posizioni che non fanno altro che sollevare malumori.
L’ultima polemica è esplosa martedì, dopo il voto per le Comunali. Perché, si sa, i drammi della politica non si fermano mai. Ma ci si chiede: sarà proprio tutto questo che serve al Paese? O è solo un grande spettacolo per far dimenticare il naufragio di idee e progetti? La risposta, chiaramente, la conoscono solo ellos, ovvero i leader che continuano a ballare intorno al fuoco, accarezzando illusioni e realtà distorte. Insomma, come dire… un po’ di sano sarcasmo non guasta mai in questo circus politico!
Giuseppe Conte ha fatto un grande spettacolo con la sua ironia: «Campo largo, Campo stretto, Campo alto, basso, giusto, Campo morto, Campo santo: la verità è che i cittadini votano i progetti politici e il Movimento 5 Stelle si preoccupa di costruire progetti politici seri, concreti». Vorrei sapere dove guarda quando ripete questa litania. Non è certo la prima volta che l’ex premier esprime i suoi dubbi sulle alleanze nel centrosinistra. Per esempio, a ottobre, si doveva votare in Liguria per le Regionali, proprio come pochi giorni fa per le comunali a Genova.
Ma attenzione! I Cinque Stelle, alle Regionali, avevano messo un veto sui renziani, un veto che misteriosamente è svanito alle Comunali. In tv, Conte ha sentenziato: «È chiaro che nel momento in cui il M5S dice che si è aperta una ferita con Italia Viva che viene messa in un campo largo — che non esiste più, lo certifichiamo stasera».
Già, perché l’equilibrio interno alla coalizione e i programmi da mettere nero su bianco non sono certo temi nuovissimi. Un anno fa, prima delle Europee, Conte parlava di dialogo fitto tra le forze genuine e progressiste, con la promessa di un programma serio e con contenuti concreti. Un cambio di passo per un Paese che, secondo lui, brillava per la necessità di essere cambiato. Ma, spoiler alert: un anno dopo, le stesse parole, le stesse posizioni e le stesse incertezze continuano a circolare come un disco rotto.
Ma non preoccupatevi, cari lettori, perché Conte sta lavorando duramente su questo campo… o forse stiamo solo aspettando che il vento cambi di nuovo, chissà!



