Che progresso epocale in Emilia-Romagna: ora l’aborto si fa comodamente a domicilio, nel bagno di casa propria. Il tutto grazie al geniale intervento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Priamo Bocchi, che durante un acceso dibattito sull’aborto in Assemblea legislativa ci ha illuminati con questa perla di saggezza.
Bocchi ha spiegato con il suo consueto garbo: «Oggi l’Emilia-Romagna consente l’aborto a domicilio. Alla donna si consente di abortire da sola nel bagno di casa, espellendo il feto e tirando lo sciacquone». Non c’è bisogno di sintesi poetiche o metafore delicate, qui si va dritti al punto: si parla di un “feto tirato giù per lo sciacquone”. Ironia, pietà, rispetto? Non pervenuti.
Ma certo, chi si impegnerebbe mai a spiegare le ragioni della pillola abortiva, la sicurezza delle procedure mediche e il rispetto per la libertà di scelta? Evidentemente, per Bocchi, l’importante è mettere sul piatto un’immagine degna di un film horror della peggior specie, giusto per dare al pubblico un motivo in più per indignarsi (o ridere, dipende dai gusti).
Insomma, complimenti alla classe politica regionale che, tra un proclama sensazionalista e l’altro, continua a trattare un tema delicatissimo con la stessa raffinatezza di un comizio da bar.