Come rovinarsi la vacanza con un pranzo in spiaggia: i trucchi per evitare il disastro alimentare

Come rovinarsi la vacanza con un pranzo in spiaggia: i trucchi per evitare il disastro alimentare
La fragile salute intestinale sotto il sole: perché l’estate può trasformare la tua digestione in un campo minato

L’estate porta con sé una serie di dessert insidiosi per il nostro intestino: cambiamenti drastici nella dieta, modifiche del ritmo sonno-veglia, e un consumo spesso eccessivo di bevande di ogni tipo, spesso ghiacciate. Tutti questi fattori mettono a dura prova il benessere del nostro sistema gastrointestinale. Quando la temperatura sale, e con essa le nostre scelte alimentari – tra pranzi improvvisati in spiaggia, abbuffate di cibi crudi e un filo di spezie qui e là – non stupisce che il nostro intestino possa reagire scombinandosi rapidamente, spesso con risultati spiacevoli come digestione lenta, gonfiore e fastidiosi dolori addominali.

Non dimentichiamo poi il grande contributo delle temperature alte a favorire la proliferazione batterica in cibi lasciati all’aperto o conservati in modo discutibile, aumentando a dismisura il rischio di tossinfezioni alimentari. E non c’è solo Ferragosto a rischiare di trasformarsi in un pericolo digestivo: pranzi più sostanziosi e pesanti del normale possono mettere il nostro apparato digerente sotto stress, pronto a scioperare nel momento meno opportuno. Insomma, sì agli spuntini sotto l’ombrellone, ma occhio a cosa e come lo si fa, avvertono gli esperti.

I consigli salvataggio vacanze

Elena Zucchi, gastroenterologa dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine e membro della Commissione di Neuro-Gastroenterologia, mette il dito nella piaga parlando della cosiddetta “congestione”. Un termine che più che avere basi scientifiche sembra uscito da una chiacchierata da spiaggia, ma che merita di essere preso in considerazione.

Spiega:

“La congestione non è altro che uno sbilanciamento nel flusso sanguigno durante la digestione, spesso scatenato da bruschi sbalzi di temperatura. Il sangue ‘scappa’ dall’apparato digerente, rallentando o addirittura bloccando la digestione. Il risultato? Frequenza cardiaca e pressione arteriosa in calo, con nausea, vomito o dolori addominali pronti a rovinare la festa. E se in seguito a questo si fa un tuffo improvviso in acqua fredda, il rischio si fa serio: si può arrivare anche alla perdita di coscienza, la temuta sincope.”

La tanto temuta “congestione” è insomma uno spoiler estivo che si aggira sotto l’ombrellone e nei tuffi in mare, ma la letteratura scientifica la considera piuttosto una risposta fisiologica nota come “shock da immersione”. Per gli appassionati di storia, si dice che perfino l’Imperatore Federico Barbarossa sia caduto vittima di questo malanno dopo un pranzo pantagruelico e un bagno nelle fredde acque del fiume Saleph.

Quindi, come affrontare tutto questo e godersi queste (meritate) ferie senza trasformarsi in un caso da pronto soccorso? Prima di tutto, la regola aurea è una corretta idratazione: mantenere un adeguato volume plasmatico aiuta davvero più di quanto si creda a tenere in riga la digestione e a non far deragliare il sistema.

Bere 1,5-2 litri di acqua al giorno (sempre per chi ha una corporatura media e non si spaccia per campione olimpico o abitante del deserto del Sahara) sembra una regola sacrosanta. Ovviamente, se non avete passato la giornata a sudare come fontane, perché in quel caso la quantità da sorseggiare sale come per magia. Ah, e non scordatevi di evitare alcolici e bevande zuccherate, quei meravigliosi elisir di gioia e… disidratazione.

Ovviamente, l’arte del bere a piccole dosi è fondamentale: spararsi d’un colpo un litro d’acqua gelida sotto il sole cocente o, peggio ancora, prima di buttarsi in acqua, è la ricetta perfetta per un attacco di congestione da manuale. E non parliamo poi della caffeina e del mitico alcol, quei sostanziosi nemici della vostra preziosa circolazione sanguigna, pronti a snaturarvi in assetti da deserti umani. Ah, e dimenticate pure quei dolcetti zuccherosi, gelati e bibite varie: in particolare per chi soffre di colon irritabile, la festa diventa un patatrac di gonfiore e malessere durante la vostra immersione marittima.

Non serve essere chef stellati per capire che mangiare poco e spesso è la ricetta della tranquillità digestiva. Preferite cibo leggero, facilmente digeribile e low-fat: pane tostato, cereali, frutta, verdura, qualche pesciolino spruzzato di limone, carni bianche e magari uno yogurth magro, nel caso tolleriate il latticino. Evitate rimedi alla “fritto misto” o montagne di parmigiano e ricordate che un eccesso di sale fa ben più male del solito nemico pubblico, soprattutto perché vi ruba l’acqua preziosa dal corpo – soprattutto quella nascosta negli snack pronti, vero toccasana per la linea e la salute.

Per favore, evitate pasti pantagruelici sotto il sole cocente, a meno che non vogliate soffrire di reflusso gastroesofageo o addirittura di una gonfiore da farvi diventare Hulk. Ecco perché cibi grassi, speziati, fritti, salumi e carne rossa in quantità industriali vanno lasciati al macellaio di fiducia e basta. Non stiamo parlando di vostra nonna che cucina il bollito, ma di vere bombe a orologeria per il vostro apparato cardiovascolare, che deve lavorare come un matto per mandar su quel pranzo “da campione olimpico”.

Se proprio vi interessa un consiglio da “guru del benessere” (ma, vogliamo metterci a dieta perché ormai siete di moda?), aumentate pure le fibre, in particolare quelle solubili, e bevete acqua – meglio se lontano da birrette e succhi zuccherati. La lista dei lucky charms comprende mele, pere, banane, qualche frutto di bosco, prugne, avena, cicoria e ovviamente le carote. Perfetti anche i legumi senza buccia, così da evitare qualsiasi rischio esplosione intestinale nel momento meno opportuno.

L’igiene, ovviamente, è un optional a cui non si dovrebbe rinunciare, ma sappiamo tutti quanto la tentazione di fare il furbetto sia forte: lavate frutta e verdura, mantenete la catena del freddo inalterata e cuocete tutto il necessario a temperature affinché i batteri non abbiano scampo. Perché i cibi confezionati, da soli, non vi salveranno mai né da muffe, né da odori sgradevoli o strane consistenze “artistico-gastronomiche”.

Ricordate che l’attività fisica moderata è l’unica cosa che vi farà sembrare sani agli occhi meno indulgenti. Sì, meglio evitare di correre come forsennati con 40 gradi all’ombra o subito dopo un pasto abbondante, perché non è che il vostro stomaco si trasformi in un’area relax. Date retta ai consigli e fate esercizio nelle ore fresche e a stomaco quasi vuoto. Alla fine, una regola valida per tutto nella vita: la moderazione è la migliore amica della vostra salute – anche se spesso ce ne dimentichiamo, presi dall’estate e da quei piccoli peccati di gola.

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