Il municipio di Treviso, luogo che ospiterĂ martedì mattina la camera ardente, è il posto ideale per imbatterti in Gentilini durante i suoi venti anni di regno. Sempre che, ovviamente, non fosse in giro per i cantieri o, piĂą probabilmente, nei suoi amati Do Pomi o Do Mori, i suoi ristoranti preferiti. L’atrio del municipio […]
«Per me un bicchier d’acqua… del sindaco per favore» sorride una cliente, con annesso occhiolino. Ma Ilaria Goio vuole cogliere il buon auspicio oltre la battuta: «Non si sa mai, è davvero ora di cambiare le cose». E restituisce il sorriso. Niente occhiolino però, e chissà che non voglia che venga scambiato per un segnale
Ottima scelta da parte di FdI e Lega di lanciarsi all’attacco come se fosse il loro momento di gloria. Lunedì, infatti, si riunirĂ la commissione bilancio del Consiglio regionale, e il piatto forte sarĂ niente meno che una legge che autorizzerĂ la bellezza di prelevare parte dell’extra gettito dell’Irpef per coprire il deficit sanitario stimato
Aveva due anime, Giancarlo Gentilini. Due facce che non ha mai cercato di nascondere, anzi, le ha sfoggiate con l’orgoglio di chi si sente completamente a proprio agio con la propria storia, senza alcuna ombra di dubbio. Da una parte, il paladino del controverso motto «Dio, Patria, Famiglia», al quale ha sempre promesso lealtà senza
A Ghedi, il 25 aprile ha creato un mix di incomprensioni politiche e musicali che neanche un DJ in preda ai fumi dell’alcol sarebbe riuscito a concepire. Mentre gli antifascisti intonavano “Bella ciao”, il sindaco Federico Casali pensava bene di reinterpretare il brano dei Clash “Should I Stay or Should I Go”, se mai fosse
Il 25 e 26 maggio, i cittadini di Taranto si preparano a rinnovare il loro glorioso Consiglio comunale, dopo che la vita amministrativa è terminata bruscamente il 21 febbraio. La causa ufficiale? Un’altra sfiducia, perchĂ© chi non ha mai sentito il bisogno di abbandonare il proprio mandato, giusto? A quanto pare, Rinaldo Melucci, ex sindaco,
Hanno riposto i rosari. Adesso è il momento di lanciare fiori, rose rosse e margherite in questo funerale improvvisato lungo le strade del centro storico di Roma: un funerale «militante», carico di quella fede che solo un evento del genere può evocare, e, ammettiamolo, è davvero una bella botta d’emozione. Tutto è cominciato quando la
Ah, che meravigliosa manifestazione di tolleranza e confronto! La comunitĂ ebraica di Roma decide di onorare il giorno della Liberazione portando una corona di fiori a Porta San Paolo. Ovviamente, non poteva mancare una graditissima sorpresa: circa 300 attivisti pro Palestina, pronti a contestare la loro presenza. Una scena che potrebbe facilmente essere descritta come
C’è da sbellicarsi dalle risate pensando alla presenza della presidente dell’Unione delle comunitĂ ebraiche di Roma, Noemi Di Segni, e del suo fidato alleato, il rabbino capo Riccardo Di Segni, alle celebrazioni del 25 Aprile a Porta San Paolo. Sì, proprio lì, di fronte a una storia che si presupone di ricordare, invece sembra che
Le parole di un uomo che, purtroppo, conosciamo bene grazie a un testamento che riecheggia in modo quasi inquietante. Sì, proprio quelle pronunciate il giorno di Pasqua. Quel “nessuna pace è possibile senza un vero disarmo… Sono queste le “armi” della pace: quelle che costruiscono il futuro, invece di seminare morte”. E quel famoso “quadrilatero”
