Casa, la giunta si arrampica sugli specchi: «Sì a spazi per i cittadini, basta con gli appartamenti snaturati in seconde case»

Casa, la giunta si arrampica sugli specchi: «Sì a spazi per i cittadini, basta con gli appartamenti snaturati in seconde case»

L’assessore al Turismo, Luis Walcher, ha pensato bene di deliziarci con il suo disegno di legge sulla Riforma Abitare 2025. Sì, perché chi non ama un po’ di confusione legislativa? In aula, con l’abilità di un prestigiatore, ha cercato di spiegare cosa mai potrà cambiare grazie a questa iniziativa, sostenendo che l’importante è “iniziare a dare risposte sulle questioni più urgenti”.

Ma chi ci crederebbe? La riforma, che il Consiglio Provinciale ha accolto con ben quattro assessori coinvolti, sembra un po’ come i palloni di Natale: bella da vedere, ma in pratica un peso. Infatti, non si tratta di trovare nuovi alloggi, né di abbassare i prezzi delle case, visto che dovranno essere vendute solo ai residenti. La fantastica convenzione al 100% che promette tutto e nulla.

Le critiche, udite udite, non provengono solo dall’opposizione ma anche dai mediatori immobiliari, i veri guru del settore che sanno esattamente come stanno le cose. Ma l’unico che sembra avere la verità in tasca è Walcher, che rivendica un emendamento sui masi chiusi. Stando a lui, chi desidera acquistarne uno dovrà avere un lavoro agricolo, altrimenti rimarrà a secco. Ma chi ha bisogno di un maso se non è agricoltore? Magari la tradizione agricola va salvaguardata, a patto di ignorare il patrimonio economico e naturale di queste strutture.

Passiamo poi al tema degli affitti brevi e degli alberghi diffusi, su cui l’assessore ha promesso battaglia. Non saranno ampliati nei comuni con esigenze abitative, ma queste parole suonano quasi come una barzelletta. È come dire: “Ci interessa il benessere dei residenti, ma non così tanto da affrontare il problema dello sfruttamento commerciale del settore.” Insomma, si fa finta di preservare gli alloggi mentre si chiude un occhio al mercato brulicante di turisti e brevi soggiorni.

Sui dati esposti dalle opposizioni, come il fatto che un bolzanino non potrebbe permettersi la casa in cui vive, Brunner e Mair hanno esultato come se avessero appena trovato un’edizione rara di qualche libro. No, il primo passo della riforma, sostengono, è “ampliare le opportunità per i residenti”. Un mantra, veramente, che fa pensare a una magica soluzione futura, perché nel frattempo, chi se ne frega delle cause realmente pericolose dei rincari? Una lista lunga quanto un romanzo. E poi: “Non preoccupatevi, alla prossima riunione parleremo di costruzioni e agevolazioni”.

Mair si è addirittura soffermato sulle agevolazioni per “chi…” e qui il dialogo si interrompe, quasi come se avesse un amico immaginario a cui si rivolgeva. Perciò, attenzione cari cittadini, la Riforma Abitare 2025 è giunta per aiutarvi — o almeno così dicono — mentre attivamente sembra orchestrare un balletto di parole e promesse vuote. Non vi preoccupate, il futuro è luminoso… purché siate tra quelli fortunati che possono ancora permettersi una casa.

Ah, la grande questione della costruzione edilizia! Chiediamoci, perché sviluppare villette a schiera quando possiamo erigere meravigliosi edifici a più piani? Che dire delle aree verdi? Vanno rispettate, certo, ma chi ha tempo per il verde quando si può costruire praticamente ovunque?

Il consigliere Sandro Repetto (Pd) ha sollevato una questione da milioni di euro—nel vero senso della parola: «6.800 euro al metro quadro per il centro storico, 4.000 negli altri quartieri e 3.500 in periferia, una situazione priva di controllo». Non è incredibile come i prezzi crescano a dismisura senza che nessuno alzi un sopracciglio? Naturalmente, il brillante Brunner ha una soluzione: il diritto di prelazione dell’Ipes per i comuni con emergenza abitativa. Perché dare una casa a chi ne ha bisogno quando si può semplicemente creare un contesto più complicato?

Brunner aggiunge che ci sarà una maggiore autonomia per le amministrazioni che si sentiranno pronte a costruire, recuperare e, perché no, creare nuove cubature. «Proveremo a farlo con la pubblicazione delle approvazioni di costruzione», afferma con una sicurezza che solo chi vive nel mondo delle idee può avere. Non che ci si aspetti di risolvere tutti i problemi—farlo sarebbe troppo facile—ma si creano le condizioni per “sgravare” il mercato. Che gentilezza!

La vera domanda è: quanto infastidiremo i cittadini mentre tutto questo avviene? E non dimentichiamoci dei lavoratori, specialmente quelli delle zone sciistiche. Ah, sì, perché costruire alloggi per i cittadini quando si possono amplificare le opportunità di rendita per le aree più turistiche?

La discussione sembra continuare, probabilmente fino a tarda sera, mentre Walcher mantiene alta la sua fiducia: «Il nostro lavoro non terminerà qui». Che sollievo! Ma non facciamoci illusioni, l’approvazione della legge è ciò che stiamo tutti aspettando, perché dopo tutto, chi non ama l’incertezza quando si tratta di posti letto?

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