Una riunione segnata da un’atmosfera di lutto che si è trasformata in un festival di attriti. La notizia della scomparsa di Donato Metallo ha colpito come un pugno in faccia il gruppo del PD in Regione, che, evidentemente, già sapeva che le condizioni del povero Metallo si erano fatte sempre più disperate. E così, dopo il pranzo, si sono trovati per discutere… e cosa, se non di nagare in questa situazione insostenibile? Ma che sorpresa!
La fine dell’incontro poteva essere festeggiata con un “brindisi” quanto meno alle cattive notizie provenienti da Lecce. Con tanto di appelli lanciati al governatore Michele Emiliano e a quel presunto successore, l’eurodeputato Antonio Decaro. “Spetta a loro prendere in mano la situazione”, ha sentenziato il brindisino Maurizio Bruno al termine di un incontro che già prometteva scintille. Una richiesta così ragionevole che quasi fa tenerezza, vero?
La situazione scomplexa, ogni giorno di più. Immaginate la fine della festa dei 5 Stelle che abbandonano il tavolo della maggioranza, e ora il centrosinistra deve faticare come un mulo per guadagnarsi ogni singolo provvedimento. Che meraviglia! Ogni consigliere sembra adagiarsi sulla paura per il proprio futuro elettorale, mentre tutti vorrebbero sapere se ci sarà spazio in lista per la rielezione. Una situazione così caotica da sembrare un circo di primo livello.
E ora il grande dilemma: si faranno i funerali di Metallo prima del vertice? Chissà, dato che la defezione del gruppo Per la Puglia è già certa! Il capogruppo Antonio Tutolo ha già dato la triste notizia al coordinatore di maggioranza, Giovanni Procacci, e ai compagni del PD. “Avevamo chiesto di parlare della sanità pugliese… ma nessuno ci ha dato retta”, ha chiarito il foggiano Tutolo con una dolcezza che lascia intendere tutta la piattezza del dialogo. “Massimo rispetto, certo, ma non si può sempre dare la precedenza agli altri…”.
Eccoci dunque a discutere delle bellezze delle relazioni tra civici e PD, deteriorate da norme elettorali che sembra abbiano preso più importanza delle stesse questioni centrali. I civici sognano disposizioni a loro favore, mentre il PD è così concentrato su questioni cambiate da tempo che non riescono nemmeno a sentire il clamore delle loro richieste. Ma, chi ha bisogno di coerenza quando si può avere spettacolo?
Il voto sulla doppia preferenza di genere, approvato tanto dai democratici quanto dal centrodestra, escludendo i civici e il M5S, rappresenta perfettamente il grande muraglio che divide il dialogo in questo bel paese. Ma non temete! Giovedì, o quando mai si degneranno di convocarsi di nuovo, la maggioranza si preparerà ad esaminare una bella proporzione ideata dal grande stratega Ruggiero Mennea, la quale vorrebbe fissare la finestra elettorale dal 15 maggio al 15 giugno. Perché, diciamocelo, prolungare la legislatura oltre la scadenza naturale dell’autunno sarebbe un sogno da non lasciarsi sfuggire.
Sempre a proposito di prendere tempo, c’è un’altra proposta, partorita dal brillante Filippo Caracciolo, che prevede di poter andare al voto entro sei mesi (attualmente si parla di 60 giorni) dalla conclusione della legislatura. Perché non approfittare di questo bel margine temporale, giusto per chiarirsi un po’ le idee sulla norma anti sindaci (la corte costituzionale si esprimerà a luglio) e sulla composizione della nuova assemblea, che a questo punto potrebbe oscillare tra 40 e 50 membri? Mica sarà un dettaglio da poco!
Nel frattempo, si discute della candidatura dell’inseparabile Caracciolo. Dopo il diniego da parte del PD, scaturito dal frastuono generato dalla laurea piuttosto poco “originale” di sua moglie presentata ai concorsi presso Aeroporti, si paventa la sua candidatura in una delle formazioni civiche. Fantastico, vero? Non si sa nulla di certo, ovviamente. E chi se ne stupisce? Anche Decaro (in lutto per la scomparsa del suo amico Metallo) preferisce mantenere un profilo basso. Una scelta saggia, considerando che non si ritiene ancora il candidato adatto. Certo, sta preparando una civica, e il nome potrebbe rispecchiare l’associazione politica da lui fondata: ‘Prossima’. Peccato che, a quanto pare, debba essere aperta anche agli amministratori locali pugliesi. E chi potrebbe osare pensare che Caracciolo possa rientrare in quel profilo?
E non dimentichiamoci delle altre due formazioni civiche in campo: la già citata Per la Puglia (sotto la guida dell’assessore Sebastiano Leo) e Con (fondata dal grande Emiliano e guidata da Alessandro Delli Noci). In molti si interrogano se debbano unirsi per diventare una lista elettorale unica. Ma, ovviamente, nessuno si sbilancia sulla possibilità che Caracciolo possa trovare posto in questa amalgama. Stessa sorte per Fabiano Amati, tornato al PD ma relegato ai margini, e per Michele Mazzarano (uscito dal gruppo a causa di una condanna a sei mesi di qualche anno fa). Insomma, la situazione è ancora un mistero, visto che non si sa nemmeno la data del voto. Ma ci sono così tante chiacchiere in ballo, che l’aria si fa interessante!