Sono saliti a 14 i casi accertati di intossicazione da botulino ricoverati all’ospedale Annunziata di Cosenza, mentre il numero di pazienti trattati con il siero antitossina botulinica è arrivato a sette. Le autorità sanitarie, con un tempismo degno di nota, garantiscono che la situazione è “sotto controllo” e hanno predisposto “protocolli ad hoc” con un’équipe medica dedicata esclusivamente a chi ha contratto l’intossicazione.
Nel frattempo, per assicurare una scorta adeguata del prezioso antidoto, è stata organizzata una missione d’emergenza con l’elicottero del 118 per il rifornimento di ulteriori dosi, nonostante siano ancora disponibili due fiale. Efficienza e preoccupazione vanno a braccetto, insomma.
Andrea Bruni, direttore della Terapia intensiva e rianimazione dell’ospedale, ha spiegato che il decorso per i pazienti è assolutamente imprevedibile: “I malati in terapia intensiva sono in condizioni gravi e richiedono un’attenzione scrupolosa. Tempi di recupero? Impossibile determinarli, dipendono dalla quantità di tossina ingerita e dalla reazione individuale ai danni che provoca. Ricordiamo che la tossina può causare paralisi totale, inclusi i muscoli respiratori”.
I casi si concentrano nel cluster esploso a Diamante, in provincia di Cosenza, e sono collegati al consumo di panini con salsiccia e broccoletti acquistati in un food truck locale. Finora due vittime confermate: un turista 52enne originario di Cercola (Napoli) e una donna di 45 anni di Praia a Mare. La Procura di Paola ha aperto un’inchiesta per far luce sull’episodio e, immaginiamo, per trovare chi ha pensato fosse una buona idea mescolare broccoletti e salsiccia senza contemplare le conseguenze di una possibile contaminazione.



