Bonus mamme: chi ha diritto e perché dovresti sapere come prenderlo prima che sparisca

Bonus mamme: chi ha diritto e perché dovresti sapere come prenderlo prima che sparisca
Cambiano le carte in tavola per il bonus alle madri lavoratrici: addio sconti contributivi, arriva un bonus da 480 euro in un’unica tranche a dicembre

Un colpo di scena nel mondo degli aiuti alle madri lavoratrici con due o più figli a carico: dimenticatevi la classica decontribuzione, quella che vi faceva risparmiare sui contributi previdenziali. Ora, per alcune categorie, si passa a un premio secco da 480 euro, pagato tutto in una volta a dicembre. Praticamente un salvadanaio da rompere a fine anno. Il bello? È esente da trattenute, così potete spenderlo senza perdere un centesimo per tasse o contributi.

Il Comitato dei Ministri ha deciso di sistemare un po’ la questione finanziando meglio il tutto: da quei 300 milioni previsti lo scorso anno per il 2025, si passa a un totale di 480 milioni con un’aggiunta di 180 milioni extra. Ma non pensate che questa grande generosità riguardi proprio tutte le madri lavoratrici: le regole del gioco si fanno più strette e selettive.

Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, ci tiene a spiegare il meccanismo: “La somma è di 40 euro al mese per 12 mesi, azzerata in un’unica soluzione a dicembre e completamente libera da qualsiasi tipo di prelievo contributivo o previdenziale”. Tradotto: niente più sconto sul contributo mensile, ma un assegno tondo a fine anno da mettere in conto.

Non è solo una questione di cifre: cambia pure il modo per fare domanda. Invece di avvisare il proprio datore di lavoro come succedeva finora, ora bisognerà rivolgersi direttamente all’INPS. Meno passaggi, ma anche più controllo dall’alto. Una mossa che promette di complicare un po’ le cose per chi non è proprio campione nell’iter burocratico.

Resta invariata la soglia di accesso alla misura, fissata a un ISEE che non superi i 40.000 euro. In pratica, niente ricchi – o presunti tali – potranno mettere le mani su questo tesoretto. Il beneficio è finora riservato alle lavoratrici, escluse quelle impiegate in lavori domestici, e viene erogato fino a quando il figlio più piccolo non compie dieci anni.

Ma c’è di più. Questo bonus da 480 euro è pensato per lavoratrici con contratti a tempo determinato e per le autonome. Indovinate chi resta al palo? Chi ha un contratto a tempo indeterminato continua a godere del vecchio esonero contributivo, con un tetto annuo di 3.000 euro, che però durerà solo fino alla fine del prossimo anno. Insomma, un trattamento differenziato dove qualche categoria viene premiata in modo diverso, lasciando aperto il sipario sulle prossime polemiche.

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