Ah, la prima riunione di giunta: quel magico momento in cui si archivia con un rapido colpo di spugna un “piccolo intoppo” (leggi: scandalo politico) e, come per incanto, si decide che ora sì, finalmente, tocca mettersi davvero al lavoro. Il sindaco Claudio Corrarati ci dice così, con la calma di chi volta pagina senza scomporsi, che il casus belli del consigliere Diego Salvadori è cosa ormai passata. Intanto, l’esecutivo comunale si getta a capofitto sulle tante “sfide” contenute nel programma elettorale, che magari qualcuno aveva quasi dimenticato tra una polemica e l’altra.
Con la conferenza dei capigruppo appena formatasi e l’imminente costituzione delle commissioni, la consiliatura promette di entrare “nel vivo”. Tradotto: ora si comincia a fare sul serio. E quali sono queste imperdibili priorità? Ben prima di tutti, la sicurezza. Che passione, eh?
Sicurezza e movida, il binomio che non s’inceppa mai
Non poteva mancare il discorso sulla “sicurezza” declinata in due punti, così come ama ripetere Corrarati. Il primo, ovviamente, è il rafforzamento della presenza della Polizia municipale durante l’estate per tenere a bada la cosiddetta “mala movida”. Traduzione? Basta con giovani che osano divertirsi oltre l’orario consentito, perché si sa, cose del genere sono il vero nemico pubblico numero uno in città. Ma perché limitarsi a mettere il bavaglio? No, no, ecco che si lancia l’idea di un sofisticatissimo piano di prevenzione con i commercianti: negozi aperti e attività musicali e culturali da piazzare nelle piazze, che – udite udite – si chiamerà “economia della notte”. Una grande rivoluzione, insomma. Perché ovviamente l’intrattenimento è solo quello “programmato”, non certo quello spontaneo dei giovani.
Politiche sociali, sport e casa: tutti dentro, ma attenti a non disturbare
Poi c’è il capitolo “inclusione” e “coordinamento territoriale”, imperdibile. L’assessora alle Politiche sociali, Patrizia Brillo, ci tiene a ricordare quanto sia fondamentale coinvolgere tutti i quartieri, soprattutto quelli periferici, perché in questa città, allo stato dell’arte, ci sono forse zone di serie A e … zone di serie B. Non che ce ne fosse bisogno, ma naturalmente ora si fa finta di voler rimediare, perché l’uguaglianza è trendy.
Mentre tutto ciò accade, l’assessora alla Mobilità, Johanna Ramoser, ci anticipa un “vertice” – parola magica per riunioni di cui non sappiamo esattamente l’esito – con la Provincia e i responsabili del trasporto pubblico per rivedere finalmente “le criticità” in zona stazione, in particolare in via Garibaldi e via Alto Adige, dove evidentemente il traffico continua a essere un incubo. E meno male che c’è un assessore con la voglia di rimettere in discussione le cose, dato che “la viabilità come era stata impostata presenta ancora troppe criticità”. Chi l’avrebbe mai detto.
Ovviamente non poteva mancare il tema sempre sensibile della casa, che balla fra promesse e recuperi di appartamenti “già presenti” ma, chiaramente, da rimettere in pista e finalmente piazzare sul mercato, a beneficio di quei poveri cittadini in attesa di un tetto. Che struggente lettera d’amore sociale.
Ah, e poi l’assessore all’Ambiente, Marco Caruso, ci farà la grazia di presentarci qualche “novità” riguardante servizi ambientali e igiene urbana, mentre si prepara, con grande probabilità, il solito spettacolo-nomina alla partecipata Seab. Perché non si può mica lasciare andare alla deriva il decoro cittadino, anche se a volte sembra uno sforzo quasi sovrumano mantenere l’ordine nelle nostre vie.
Un progetto rivoluzionario per l’inclusione (o almeno così dicono)
Ma non finisce qui. Il nostro impareggiabile Corrarati ci racconta di un nuovo grande progetto in arrivo, carico di entusiasmo e voglia di fare da parte di tutti gli assessori (nemmeno un dubbio, vero?). Questo progetto promette un “messaggio forte per l’inclusione”: parole magiche che fanno sempre molto comodo per dare un’idea di importanza e respiro sovracomunale. Il sindaco sottolinea che sarà qualcosa di “particolarmente trasversale” che spera di concretizzarsi “in breve tempo”. Tradotto in termine politico, quel classico “stay tuned” che sfugge ai curiosi ma rassicura i sodali inconsapevoli.