Bolzano riceve il solito copione: più sicurezza, decoro e promesse che sanno di déjà vu dal nuovo sindaco Corrarati

Bolzano riceve il solito copione: più sicurezza, decoro e promesse che sanno di déjà vu dal nuovo sindaco Corrarati

Ci si aspetterebbe che una giunta appena insediata, chiamata a guidare un capoluogo, tenga in alta considerazione la partecipazione consiliare e la trasparenza. Ma no, a Bolzano la trasparenza è una questione negotiabile, da discutere solo dopo le 20:45 e solo se il link funziona. Purché non si rompa troppo la magia del potere consolidato.

Ma, come prevedibile, la maggioranza snobba queste “lamentele” come semplici capricci. Tritan Myftiu di Fratelli d’Italia snocciola la soluzione da manuale: “Bastava cliccare sul link e aggiornare la password scaduta”. Perché, come tutti sanno, è un imperativo morale del consigliere comunale essere sempre digitale-ready, armato di firme digitali e notifiche push h24.

“Se non ci pensano da soli, mica possiamo stare lì a dispensare password nuove a ogni capriccio”, sembra dire la maggioranza senza dirlo. In altre parole, se non sei organizzato, è un tuo problema. E chi si lamenta probabilmente cerca solo voglia di ritardare la discussione sull’illustre programma di Corrarati.

La politica della trasparenza (a orari ridotti)

Ci si aspetterebbe che una giunta appena insediata, chiamata a guidare un capoluogo, tenga in alta considerazione la partecipazione consiliare e la trasparenza. Ma no, a Bolzano la trasparenza è una questione negotiabile, da discutere solo dopo le 20:45 e solo se il link funziona. Purché non si rompa troppo la magia del potere consolidato.

Alla fine ci si divide tra chi lamenta accessi negati e chi ammette che la colpa è dei consiglieri “distratti”. Il consiglio comunale si trasforma così in un gioco di rimandi, scuse e move astuti degni di un reality politico. Che spettacolo degno delle commedie all’italiana… o meglio, in salsa bolzanina.

Che gioia assistere al solito spettacolo da prima della scuola elementare politica: si discute sulle procedure prima ancora di entrare nel merito. Naturalmente, il copione è servito ai soliti oppositori per fare pressione sulla maggioranza, affinché tutto sia pronto per la scadenza imperdibile: il voto sul programma del sindaco e della sua giunta, fissato per mercoledì, perché non sia mai che si perda il pezzo di una data decisiva.

Peraltro, con un colpo di scena degno di un film a basso budget, c’è stato un “problemino tecnico” accompagnato da una notifica ricevuta prima ancora che il presidente Carlo Vettori ufficializzasse il rinvio. Insomma, una pantomima burocratica grazie alla quale i consiglieri potranno finalmente mettere gli occhi sul testo soltanto oggi. Come se non bastasse, i lavori riprenderanno martedì sera, appena dopo le 20:30, perché, si sa, il regolamento pretende almeno 24 ore per capire cosa diamine stiamo votando. Una formalità, ovviamente.

Missione e sfide riassunte da Corrarati: poche parole, tanto rumore

Corrarati ha scelto la via più rapida e concisa lunedì sera, sintetizzando in pochi minuti la “missione” e le “sfide” per la sua maggioranza. Da applausi, considerando che la tanto vituperata Forza Italia sembra restare a bordo, nonostante l’esclusione dall’assessorato. Una presenza che si dimostra comunque essenziale per tenere insieme i pezzi di questa maggioranza da collage di scuola materna.

Il sindaco, insieme ai giunti confermati – ovvero Patrizia Brillo e Tritan Myftiu per Fratelli d’Italia, Stephan Konder e Johanna Ramoser per la SVP, Marco Caruso per la Lega e Claudio Della Ratta per la Civica – ha ribadito con voce squillante la sua imperitura indifferenza verso le “meline politiche.” Un esempio di spregiudicatezza, sicuramente, perché Corrarati è evidentemente determinato a proseguire con il suo “lavoro.”

Corrarati ha letto dal documento della giunta qualcosa che suona quanto meno onirico, ma che ci viene presentato come una promessa di “concretezza, partecipazione e responsabilità.” Una sorta di mantra moderno, per la serie “voglio dare a Bolzano un’identità forte e moderna” – si legge con enfasi – capaci di affrontare “crisi abitative, viabilità disastrata, degrado urbano e l’incontenibile burocrazia” con una nuova visione che coinvolga giovani, artigiani e donne.

Non proprio il solito libro dei sogni da campagna elettorale, ma “un piano di lavoro concreto.” Ovviamente lo dicono loro.

Ma, come prevedibile, la maggioranza snobba queste “lamentele” come semplici capricci. Tritan Myftiu di Fratelli d’Italia snocciola la soluzione da manuale: “Bastava cliccare sul link e aggiornare la password scaduta”. Perché, come tutti sanno, è un imperativo morale del consigliere comunale essere sempre digitale-ready, armato di firme digitali e notifiche push h24.

“Se non ci pensano da soli, mica possiamo stare lì a dispensare password nuove a ogni capriccio”, sembra dire la maggioranza senza dirlo. In altre parole, se non sei organizzato, è un tuo problema. E chi si lamenta probabilmente cerca solo voglia di ritardare la discussione sull’illustre programma di Corrarati.

La politica della trasparenza (a orari ridotti)

Ci si aspetterebbe che una giunta appena insediata, chiamata a guidare un capoluogo, tenga in alta considerazione la partecipazione consiliare e la trasparenza. Ma no, a Bolzano la trasparenza è una questione negotiabile, da discutere solo dopo le 20:45 e solo se il link funziona. Purché non si rompa troppo la magia del potere consolidato.

Alla fine ci si divide tra chi lamenta accessi negati e chi ammette che la colpa è dei consiglieri “distratti”. Il consiglio comunale si trasforma così in un gioco di rimandi, scuse e move astuti degni di un reality politico. Che spettacolo degno delle commedie all’italiana… o meglio, in salsa bolzanina.

Che gioia assistere al solito spettacolo da prima della scuola elementare politica: si discute sulle procedure prima ancora di entrare nel merito. Naturalmente, il copione è servito ai soliti oppositori per fare pressione sulla maggioranza, affinché tutto sia pronto per la scadenza imperdibile: il voto sul programma del sindaco e della sua giunta, fissato per mercoledì, perché non sia mai che si perda il pezzo di una data decisiva.

Peraltro, con un colpo di scena degno di un film a basso budget, c’è stato un “problemino tecnico” accompagnato da una notifica ricevuta prima ancora che il presidente Carlo Vettori ufficializzasse il rinvio. Insomma, una pantomima burocratica grazie alla quale i consiglieri potranno finalmente mettere gli occhi sul testo soltanto oggi. Come se non bastasse, i lavori riprenderanno martedì sera, appena dopo le 20:30, perché, si sa, il regolamento pretende almeno 24 ore per capire cosa diamine stiamo votando. Una formalità, ovviamente.

Missione e sfide riassunte da Corrarati: poche parole, tanto rumore

Corrarati ha scelto la via più rapida e concisa lunedì sera, sintetizzando in pochi minuti la “missione” e le “sfide” per la sua maggioranza. Da applausi, considerando che la tanto vituperata Forza Italia sembra restare a bordo, nonostante l’esclusione dall’assessorato. Una presenza che si dimostra comunque essenziale per tenere insieme i pezzi di questa maggioranza da collage di scuola materna.

Il sindaco, insieme ai giunti confermati – ovvero Patrizia Brillo e Tritan Myftiu per Fratelli d’Italia, Stephan Konder e Johanna Ramoser per la SVP, Marco Caruso per la Lega e Claudio Della Ratta per la Civica – ha ribadito con voce squillante la sua imperitura indifferenza verso le “meline politiche.” Un esempio di spregiudicatezza, sicuramente, perché Corrarati è evidentemente determinato a proseguire con il suo “lavoro.”

Corrarati ha letto dal documento della giunta qualcosa che suona quanto meno onirico, ma che ci viene presentato come una promessa di “concretezza, partecipazione e responsabilità.” Una sorta di mantra moderno, per la serie “voglio dare a Bolzano un’identità forte e moderna” – si legge con enfasi – capaci di affrontare “crisi abitative, viabilità disastrata, degrado urbano e l’incontenibile burocrazia” con una nuova visione che coinvolga giovani, artigiani e donne.

Non proprio il solito libro dei sogni da campagna elettorale, ma “un piano di lavoro concreto.” Ovviamente lo dicono loro.

L’opposizione, con una teatralità degna di Shakespeare, denuncia problemi di accesso al portale OdgWeb. Almeno sei consiglieri, tra cui Matthias Cologna del Team K, lamentano misteriose mancanze di credenziali valide, che ovviamente impediscono loro di leggere in anticipo quel piccolo dettaglio chiamato programma di governo. Sempre il diligente Cologna ci informa che il problema era stato segnalato addirittura venerdì, ma – sorpresa! – nessuna risposta è arrivata. Una falla nella rete o nella buona volontà?

Anche le rappresentanti del PD, Monica Bonomini e Monica Franch, e il sempre contorto Stefano Fattor si uniscono al coro lamentando di non aver potuto nemmeno aprire il documento incriminato. Come avrebbe potuto Fattor discutere e votare qualcosa di cui non ha nemmeno preso visione? Domanda da un milione di credenziali.

Maggioranza o trombette del buon senso?

Ma, come prevedibile, la maggioranza snobba queste “lamentele” come semplici capricci. Tritan Myftiu di Fratelli d’Italia snocciola la soluzione da manuale: “Bastava cliccare sul link e aggiornare la password scaduta”. Perché, come tutti sanno, è un imperativo morale del consigliere comunale essere sempre digitale-ready, armato di firme digitali e notifiche push h24.

“Se non ci pensano da soli, mica possiamo stare lì a dispensare password nuove a ogni capriccio”, sembra dire la maggioranza senza dirlo. In altre parole, se non sei organizzato, è un tuo problema. E chi si lamenta probabilmente cerca solo voglia di ritardare la discussione sull’illustre programma di Corrarati.

La politica della trasparenza (a orari ridotti)

Ci si aspetterebbe che una giunta appena insediata, chiamata a guidare un capoluogo, tenga in alta considerazione la partecipazione consiliare e la trasparenza. Ma no, a Bolzano la trasparenza è una questione negotiabile, da discutere solo dopo le 20:45 e solo se il link funziona. Purché non si rompa troppo la magia del potere consolidato.

Alla fine ci si divide tra chi lamenta accessi negati e chi ammette che la colpa è dei consiglieri “distratti”. Il consiglio comunale si trasforma così in un gioco di rimandi, scuse e move astuti degni di un reality politico. Che spettacolo degno delle commedie all’italiana… o meglio, in salsa bolzanina.

Che gioia assistere al solito spettacolo da prima della scuola elementare politica: si discute sulle procedure prima ancora di entrare nel merito. Naturalmente, il copione è servito ai soliti oppositori per fare pressione sulla maggioranza, affinché tutto sia pronto per la scadenza imperdibile: il voto sul programma del sindaco e della sua giunta, fissato per mercoledì, perché non sia mai che si perda il pezzo di una data decisiva.

Peraltro, con un colpo di scena degno di un film a basso budget, c’è stato un “problemino tecnico” accompagnato da una notifica ricevuta prima ancora che il presidente Carlo Vettori ufficializzasse il rinvio. Insomma, una pantomima burocratica grazie alla quale i consiglieri potranno finalmente mettere gli occhi sul testo soltanto oggi. Come se non bastasse, i lavori riprenderanno martedì sera, appena dopo le 20:30, perché, si sa, il regolamento pretende almeno 24 ore per capire cosa diamine stiamo votando. Una formalità, ovviamente.

Missione e sfide riassunte da Corrarati: poche parole, tanto rumore

Corrarati ha scelto la via più rapida e concisa lunedì sera, sintetizzando in pochi minuti la “missione” e le “sfide” per la sua maggioranza. Da applausi, considerando che la tanto vituperata Forza Italia sembra restare a bordo, nonostante l’esclusione dall’assessorato. Una presenza che si dimostra comunque essenziale per tenere insieme i pezzi di questa maggioranza da collage di scuola materna.

Il sindaco, insieme ai giunti confermati – ovvero Patrizia Brillo e Tritan Myftiu per Fratelli d’Italia, Stephan Konder e Johanna Ramoser per la SVP, Marco Caruso per la Lega e Claudio Della Ratta per la Civica – ha ribadito con voce squillante la sua imperitura indifferenza verso le “meline politiche.” Un esempio di spregiudicatezza, sicuramente, perché Corrarati è evidentemente determinato a proseguire con il suo “lavoro.”

Corrarati ha letto dal documento della giunta qualcosa che suona quanto meno onirico, ma che ci viene presentato come una promessa di “concretezza, partecipazione e responsabilità.” Una sorta di mantra moderno, per la serie “voglio dare a Bolzano un’identità forte e moderna” – si legge con enfasi – capaci di affrontare “crisi abitative, viabilità disastrata, degrado urbano e l’incontenibile burocrazia” con una nuova visione che coinvolga giovani, artigiani e donne.

Non proprio il solito libro dei sogni da campagna elettorale, ma “un piano di lavoro concreto.” Ovviamente lo dicono loro.

Bolzano si sia trasformata in una rappresentazione tragicomica degna di miglior causa. Invece di un dignitoso scambio istituzionale, abbiamo assistito a una pantomima tra maggioranza e opposizione sul sacro tema dell’accesso ai testi programmatici.

Il rituale è semplice: alle 18 si convoca, si annuncia la presentazione della giunta guidata da Claudio Corrarati e del suo programma. Ma attenzione, la serata si dilata maliziosamente, con il dibattito e la votazione rimandati dalle 20:30 alle 20:45. Una manciata di minuti che, si sa, possono fare miracoli in punta di procedure e giochetti parlamentari.

Tra un vizio di forma e un’accusa di mancato rispetto delle procedure, emerge però che il vero problema – almeno secondo l’opposizione – sarebbe la mancata consegna anticipata del programma e delle delibere. Ma chi potrebbe mai immaginare che un consigliere, immerso tra mille impegni, voglia leggere il testo prima di doversi esprimere? Evidentemente questa è una pretesa da radical chic.

Il grande dramma delle credenziali perse

L’opposizione, con una teatralità degna di Shakespeare, denuncia problemi di accesso al portale OdgWeb. Almeno sei consiglieri, tra cui Matthias Cologna del Team K, lamentano misteriose mancanze di credenziali valide, che ovviamente impediscono loro di leggere in anticipo quel piccolo dettaglio chiamato programma di governo. Sempre il diligente Cologna ci informa che il problema era stato segnalato addirittura venerdì, ma – sorpresa! – nessuna risposta è arrivata. Una falla nella rete o nella buona volontà?

Anche le rappresentanti del PD, Monica Bonomini e Monica Franch, e il sempre contorto Stefano Fattor si uniscono al coro lamentando di non aver potuto nemmeno aprire il documento incriminato. Come avrebbe potuto Fattor discutere e votare qualcosa di cui non ha nemmeno preso visione? Domanda da un milione di credenziali.

Maggioranza o trombette del buon senso?

Ma, come prevedibile, la maggioranza snobba queste “lamentele” come semplici capricci. Tritan Myftiu di Fratelli d’Italia snocciola la soluzione da manuale: “Bastava cliccare sul link e aggiornare la password scaduta”. Perché, come tutti sanno, è un imperativo morale del consigliere comunale essere sempre digitale-ready, armato di firme digitali e notifiche push h24.

“Se non ci pensano da soli, mica possiamo stare lì a dispensare password nuove a ogni capriccio”, sembra dire la maggioranza senza dirlo. In altre parole, se non sei organizzato, è un tuo problema. E chi si lamenta probabilmente cerca solo voglia di ritardare la discussione sull’illustre programma di Corrarati.

La politica della trasparenza (a orari ridotti)

Ci si aspetterebbe che una giunta appena insediata, chiamata a guidare un capoluogo, tenga in alta considerazione la partecipazione consiliare e la trasparenza. Ma no, a Bolzano la trasparenza è una questione negotiabile, da discutere solo dopo le 20:45 e solo se il link funziona. Purché non si rompa troppo la magia del potere consolidato.

Alla fine ci si divide tra chi lamenta accessi negati e chi ammette che la colpa è dei consiglieri “distratti”. Il consiglio comunale si trasforma così in un gioco di rimandi, scuse e move astuti degni di un reality politico. Che spettacolo degno delle commedie all’italiana… o meglio, in salsa bolzanina.

Che gioia assistere al solito spettacolo da prima della scuola elementare politica: si discute sulle procedure prima ancora di entrare nel merito. Naturalmente, il copione è servito ai soliti oppositori per fare pressione sulla maggioranza, affinché tutto sia pronto per la scadenza imperdibile: il voto sul programma del sindaco e della sua giunta, fissato per mercoledì, perché non sia mai che si perda il pezzo di una data decisiva.

Peraltro, con un colpo di scena degno di un film a basso budget, c’è stato un “problemino tecnico” accompagnato da una notifica ricevuta prima ancora che il presidente Carlo Vettori ufficializzasse il rinvio. Insomma, una pantomima burocratica grazie alla quale i consiglieri potranno finalmente mettere gli occhi sul testo soltanto oggi. Come se non bastasse, i lavori riprenderanno martedì sera, appena dopo le 20:30, perché, si sa, il regolamento pretende almeno 24 ore per capire cosa diamine stiamo votando. Una formalità, ovviamente.

Missione e sfide riassunte da Corrarati: poche parole, tanto rumore

Corrarati ha scelto la via più rapida e concisa lunedì sera, sintetizzando in pochi minuti la “missione” e le “sfide” per la sua maggioranza. Da applausi, considerando che la tanto vituperata Forza Italia sembra restare a bordo, nonostante l’esclusione dall’assessorato. Una presenza che si dimostra comunque essenziale per tenere insieme i pezzi di questa maggioranza da collage di scuola materna.

Il sindaco, insieme ai giunti confermati – ovvero Patrizia Brillo e Tritan Myftiu per Fratelli d’Italia, Stephan Konder e Johanna Ramoser per la SVP, Marco Caruso per la Lega e Claudio Della Ratta per la Civica – ha ribadito con voce squillante la sua imperitura indifferenza verso le “meline politiche.” Un esempio di spregiudicatezza, sicuramente, perché Corrarati è evidentemente determinato a proseguire con il suo “lavoro.”

Corrarati ha letto dal documento della giunta qualcosa che suona quanto meno onirico, ma che ci viene presentato come una promessa di “concretezza, partecipazione e responsabilità.” Una sorta di mantra moderno, per la serie “voglio dare a Bolzano un’identità forte e moderna” – si legge con enfasi – capaci di affrontare “crisi abitative, viabilità disastrata, degrado urbano e l’incontenibile burocrazia” con una nuova visione che coinvolga giovani, artigiani e donne.

Non proprio il solito libro dei sogni da campagna elettorale, ma “un piano di lavoro concreto.” Ovviamente lo dicono loro.

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