Bolzano, la giunta in discussione: Corrarati chiede stabilità mentre il caos regna sovrano

Bolzano, la giunta in discussione: Corrarati chiede stabilità mentre il caos regna sovrano

Il nuovo sindaco Claudio Corrarati ha deciso di non affrettarsi, ma di muoversi con una velocità cauta e strategica nel formare la sua giunta. Per legge, deve ricevere la fiducia entro 30 giorni dalla sua proclamazione, quindi entro il fatidico 19 giugno. Non un giorno di più, ma lui sembra dire: «Prendiamoci il tempo!».

Naturalmente, è tutto un gioco di apparenze. Corrarati ha sottolineato di non voler aspettare l’ultimo minuto, il che è rassicurante… o forse no? È fin troppo facile promettere stabilità, ma chi può garantirlo quando il contesto politico sembra una giostra ininterrotta di appuntamenti e trattative? Meglio prendere un giorno in più e trovarsi con una giunta solida — parola d’ordine che fa accapponare la pelle a molti.

Le attese e le speranze di una nuova giunta di centrodestra sono palpabili, specialmente considerando che l’ultima volta che ciò è accaduto, nel 2005, ci fu una fuga disastrosa di Giovanni Benussi, il quale si dimise dopo venti giorni. Un inizio promettente, non c’è che dire.

Ma ci si prepara a un altro giro di consultazioni che dovrebbe iniziare domani mattina, con la Südtiroler Volkspartei, un partito che non perde occasione per mettere il naso nelle questioni municipali — finalmente si discute di programma e ruoli. Dopo aver esaminato macrotemi, è arrivato il momento di pantofolare sugli assessorati. Stephan Konder, il vicesindaco uscente, si esprime con aria saggia: «Vogliamo capire quanti vogliono arrivare». Un affermazione che suona quasi come un invito: chi ha più seggi, merita un peso specifico maggiore, giusto?

La giunta in formazione sembra un puzzle con pezzi che non si incastrano bene; Gennaccaro e la sua lista civica «Io sto Bolzano» sembrano voler portare a casa un grande bottino, cercando un posto al sole — ed è chiaro che non intendono accontentarsi di un ruolo da comparsa. La sfida sarà trovare un equilibrio tra le forze in gioco, senza che le tensioni esplodano come popcorn stantii in una padella.

Un bel primo nodo da sciogliere per Corrarati. Una richiesta della Civica che, a sorpresa, si presenta come un rompicapo intrigante per il sindaco. Se decidesse di avere più di sei assessori, beh, sarebbe costretto a mettere mano allo Statuto comunale. Già, solo che questo richiederebbe una maggioranza dei due terzi del consiglio provinciale, come se fosse una passeggiata nel parco.

Ma Konder, sempre attento, conclude le sue osservazioni con un’aria di grande importanza: «Attendiamo così le decisioni del sindaco al riguardo». È così affascinante come il futuro della giunta possa dipendere dalle decisioni di un solo uomo, come se avesse il potere di sollevare un mistero più grande del Triangolo delle Bermuda.

Per ora, Corrarati è decisamente restio a esporsi e sembra non volere alcuna discussione sugli incarichi. «L’importante è approfondire la discussione sulla città che vogliamo avere in futuro» pronuncia con foga, come se l’argomento fosse l’arte del feng shui piuttosto che la gestione della cosa pubblica. E giustamente, perché parliamo di alleanze politiche qui, non di un gioco dell’oca.

Ah, ma non dimentichiamo il suo incontro con i vertici della Seab previsto per la settimana prossima, con un argomento di rilevanza fondamentale: la raccolta dei rifiuti! Uno dei loro obiettivi dichiarati è quello di avere una città più pulita. Sorprendente, non è vero? Chi lo avrebbe mai detto, che si potesse puntare alla pulizia in una città e non su altre priorità più elevate come la produzione di statue in onore del sindaco?

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