Le prime chiacchierate di Claudio Corrarati sono state con il questore e il comandante della municipale. Mentre il mondo si ferma per guardare un reality show con i politici locali, lui si appresta a fare i suoi primi passi per la formazione della giunta.
E ora, la grande domanda: Giunta allargata con Gennaccaro? Oppure giunta corta solo con l’Svp? È una scelta difficile per il neosindaco di Bolzano, che proprio da giovedì 22 maggio, si è preso la briga di consultare i partiti che non hanno avuto il tempo di farsi notare al ballottaggio. I suoi primi colloqui saranno con l’Svp e “Io sto con Bolzano”, mentre con il Team K non hanno nemmeno trovato una data. Bravo Corrarati, si vede che hai delle priorità!
Nel frattempo, l’inseparabile Luca Di Biasio non perde occasione per farsi sentire dalla sinistra, chiedendo a gran voce di prorogare l’apertura del centro emergenza freddo in via Pacinotti, per chi non è esattamente in vacanza alle Maldive. Ma non preoccupatevi, il neosindaco non ha rilevato alcun problema. «Il tema dei lavoratori senza casa è reale», ha commentato, «verificheremo cosa si può fare ma non tutti hanno titolo per essere accolti». Certo, immaginiamo che la selezione sia una bella responsabilità!
Nel mentre, Corrarati ha già avuto un incontro con il comandante dei vigili urbani, Fabrizio Piras, e il Questore Paolo Sartori. «Come promesso, il primo impegno è riportare sicurezza in città», ha dichiarato, mentre i cittadini si affrettano a nascondere i loro accampamenti nei parchi. Il primo obiettivo? Smantellare gli accampamenti lungo i fiumi, che lui ha notato essersi moltiplicati. Bravo, finalmente qualcuno che fa qualcosa contromano!
Le manovre per la nuova giunta
Parliamo di consultazioni, l’appuntamento d’apertura sarà con la delegazione Svp, che comprenderà il capolista Stephan Konder, l’Obmann cittadino Andreas Berger, e la sua vice Paula Aspmair. Con i sette consiglieri della Stella Alpina, il centrodestra si ritroverebbe con una super maggioranza di 24 consiglieri su 45. Una cifra impressionante, ma attenzione, ogni partito è cruciale. Un grande potere, ma anche grande responsabilità, giusto?
Al momento, pare che sia l’ipotesi più probabile: 2 assessorati per l’Svp e Fratelli d’Italia, e uno ciascuno per Lega e Forza Italia. Una configurazione che dovrebbe accontentare tutti, a parte ovviamente la Volkspartei, che ha un piano diverso e vorrebbe allargare la coalizione al centro. Ah, le complicazioni politiche! Dieter Steger, l’Obmann provinciale, e il vicesindaco designato, Stephan Konder, hanno già avvisato che, visto il distacco minuscule tra i due candidati, sarebbe bene prendere in considerazione anche i sei eletti di “Io sto con Bolzano”.
L’unica via per coinvolgere Gennaccaro nella giunta comunale sembra essere quella di un allargamento che potrebbe portare il numero degli assessori da sette a otto, se non addirittura a nove. Certo, è un’idea così brillante che fa venir voglia di applaudire, soprattutto considerando che un terzo dei consiglieri ha già dichiarato la propria appartenenza al gruppo linguistico tedesco. Per aumentare il numero di poltrone, però, bisogna cambiare lo Statuto comunale, e indovinate un po’? Ci vuole una maggioranza di due terzi, ovvero 30 consiglieri. Con Svp e Gennaccaro, i numeri ci sarebbero, ma prima andrebbe insediata la giunta corta. Poi, chissà, si potrebbe procedere alla modifica dello Statuto. Politicamente, la questione è complessa: se il primo provvedimento dovesse essere l’aumento delle poltrone, possiamo scommettere che l’opposizione si scatenerà in una protesta da far tremare i polsi. Teoricamente, una maggioranza con «Io sto con Bolzano» sarebbe possibile anche senza la Volkspartei, ma si può ben immaginare che Gennaccaro troverebbe inaccettabile una simile soluzione, dato che vorrebbe dire entrare in rotta di collisione con la Provincia e ostacolare lo sviluppo di Bolzano proprio mentre sono in ballo 1,3 miliardi di investimenti per la mobilità. Che tempismo, eh?
Nel frattempo, per Forza Italia, l’ipotesi di un assessore esterno fa rima con confusione. «Staremo soprattutto a sentire, poi valuteremo con quali forze politiche ci sono le maggiori convergenze», commenta il capolista Roberto Zanin, la seconda forza della coalizione con i suoi strabilianti 6 consiglieri. Zanin è tra i più favorevoli al coinvolgimento di Gennaccaro, mentre le maggiori resistenze provengono dai FdI, i veri colossi della situazione con 7 consiglieri. «Non siamo una forza di governo, ma sta al vincitore decidere se coinvolgerci o meno». E lo dice il sig. Gennaccaro come se fosse il fatto più ovvio del mondo. «Troppo presto per dire come andrà a finire», aggiunge il coordinatore di Forza Italia, Christian Bianchi, che per il momento preferisce ascoltare le voci delle forze che non si sono schierate al ballottaggio. In sintesi, stiamo alla finestra. Ma non preoccupatevi, hanno anche pensato alla splendida possibilità di un allargamento a nove, per includere i due membri tedeschi recentemente eletti. E che dire dell’idea di un assessore forzista esterno? Fantastica, eh? Peccato che il nome di Giorgio Holzmann sia già stato ritirato in un batter d’occhio dallo stesso Bianchi.
E mentre tutto questo teatro si svolge, il consigliere Luca Di Biasio vorrebbe far sentire la sua voce per il centro emergenza freddo. Ha addirittura scritto una lettera al neosindaco chiedendo di prorogare l’apertura del centro di emergenza freddo di via Pacinotti. Ma chi ha bisogno di un centro quando il 31 maggio è prevista la chiusura? Un geniale piano, non c’è che dire. E in sede di gara, Assb avrebbe dovuto prevedere anche un’opzione estiva per accogliere le persone vulnerabili. Ma non preoccupatevi, non è che decine di lavoratori potrebbero finire in mezzo alla strada. O forse sì? La risposta di Corrarati è che non chiude la porta a questa richiesta, ma fissa qualche limite. In un incontro con il questore, è emerso che nei centri ci sono persone irregolari che non avrebbero diritto a essere accolte. Certo, perché i lavoratori senza casa sono sicuramente un tema da affrontare… e, come sindaco, ha delle responsabilità, anche se con gli accampamenti abusivi non ci sarà tolleranza. Perché, certo, il piano sicurezza è sempre priorità giustificante, giusto? «Vogliamo che i cittadini si sentano più sicuri», afferma Corrarati, come se un po’ di retorica potesse risolvere i problemi reali. Ma, chi lo sa? Forse la sicurezza si misura in poltrone.


