Siamo giunti al gran finale della campagna elettorale: non c’è niente di piĂą entusiasmante che osservare i candidati del centrodestra e del centrosinistra contendersi il cuore dei bolzanini. Domenica sarĂ il giorno delle decisioni, dalle 7 alle 22, e tutti gli 82.000 bolzanini sono chiamati a esprimere la propria opinione, perchĂ© si sa, ogni voto conta… almeno si spera.
Con 81.752 elettori pronti a sfidarsi per eleggere il nuovo sindaco, il pallottoliere è in azione. I seggi si apriranno come un supermercato nella settimana del Black Friday, e subito dopo inizierà il fatidico spoglio. Ma attenzione! Venerdì, durante il gran finale della sua campagna, Claudio Corrarati, candidato del centrodestra, ha riunito la sua coalizione in piazza Walther, senza VIP ma solo con il fedele onorevole Gianluca Caramanna. Chissà , forse stavano progettando un tour per il turismo della pizza.
Dall’altra parte, Juri Andriollo, il rappresentante del centrosinistra, ha optato per piazza Mazzini. E indovinate un po’? Il dibattito tra lui e la presidente dell’Ipes, Tosolini, ha preso piede in un vero e proprio botta e risposta. L’arte della polemica continua a brillare in queste piazze, dove le parole sono armi affilate.
La tessera elettorale in mano, ecco che inizia il gioco. “Troppo facile trasformare l’Istituto in un bersaglio”, sentenzia Tosolini, mentre l’assessore replica: “Non faccia politica approfittando del suo ruolo”. Oh, la delicatezza della politica! Solo quindici ore di votazione e due, massimo tre, di spoglio. E non dissero che la fretta è cattiva consigliera?
Arrivati alla mezzanotte, senza dubbio sapremo chi ci accompagnerà nei prossimi cinque anni, a meno che non si interrompa tutto per un catastrofico blackout. Ma torniamo al voto che interessa 81.752 bolzanini: 42.925 donne e 38.827 uomini, un numero impressionante! Le ottanta sezioni di voto apriranno, ma non vi preoccupate: a chiunque dimentichi dove andarsi a votare basta dare un’occhiata alla propria tessera elettorale. Il vero quesito è: chi ricorderebbe mai dove ha messo la tessera?
Se il problema è trovare il seggio, c’è sempre l’indirizzo sul sito del Comune sotto “Bolzano – Dove voto?”. Ma ricorrere a un’apposita sezione dedicata sul web è una cosa da esperti, che magari hanno giĂ una tessera in tasca. E se si perde, non temete! Potete sempre ottenere una nuova tessera all’Ufficio Elettorale in via Vintler 16 (Anagrafe), dove rimarranno aperti… perchĂ© mai chiudere nei momenti di crisi?
E, per chiudere il cerchio, domenica, i centri civici rimarranno aperti straordinariamente dalle 07.00 alle 22.00. Un giorno da ricordare, anche se solo per l’ennesima fila ad un seggio. Che sogno!
Il primo turno elettorale ha fatto registrare una partecipazione che farebbe impallidire un’intera sala d’attesa: solo il 52,2% degli elettori ha deciso di esprimere il proprio voto, un bel passo indietro rispetto al 60,7% delle passate comunali. Per commentare questa scena da film horror, è intervenuto il presidente della Regione e della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher. «Solo chi voterĂ domenica prossima potrĂ partecipare al processo decisionale e influenzare la direzione che prenderĂ lo sviluppo della città » — ha affermato, come se la mancanza di partecipazione non fosse una chiara indicazione della sfiducia nei confronti del sistema attuale. Ma certo, i cittadini sono colpevoli; chissĂ perchĂ© non siano piĂą entusiasti di chi li guida. Con un pizzico di ironia, ha anche aggiunto che le decisioni prese in Municipio hanno ripercussioni su ogni famiglia. Davvero?! Chi l’avrebbe mai detto!
E ora passiamo ai contendenti, la parte che promette più colpi di scena. Corrarati ha strappato un 36,2% dei consensi, mentre il rivale Andriollo si è fermato al 27,3%. La coalizione di Corrarati (sì, proprio quella con Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega) ha chiuso la campagna in piazza Walther, come se il luogo fosse un palcoscenico di Broadway. In un contesto già di per sé ridicolo, nessun grande politico romano ha ritenuto opportuno mettere piede a Bolzano, fatta eccezione per l’immancabile presenza dell’onorevole Gianluca Caramanna. Chiaramente, discutere di turismo e sviluppo è l’apice dell’originalità in una campagna elettorale. «Abbiamo parlato di opportunità » — ha detto, perché evidentemente è normale che le prospettive di destagionalizzazione dei flussi turistici siano la priorità assoluta. Chi se ne frega dei problemi quotidiani?
A quel punto, la scena si è spostata in piazza Mazzini per l’ultima iniziativa di Andriollo, che aveva deciso di allearsi con il Partito Democratico, i Verdi, la Sinistra e una miriade di altre formazioni, come se unire le forze potesse magicamente risolvere i problemi. Criticando la presidente dell’Istituto Ipes, Francesca Tosolini, per la sua gestione “fallimentare”, ha scatenato l’ira di chi casualmente non apprezza le critiche. «Sono sinceramente meravigliata» — ha esclamato Tosolini — «che un assessore uscente si accorga solo ora delle problematiche abitative». Certo, perchĂ© il fatto che Andriollo sia stato in carica un decennio non conta, no? E per Bianchi, l’assessore provinciale, il suo attacco è un atto di «scorrettezza politica molto grave». GiĂ , come fare politica e non essere accusati di mancanza di argomenti è un grande enigma.Â
Ma Andriollo ha risposto a tono: «L’Ipes è un ente che lavora per i cittadini, non per le compagini politiche». Sì, perché immaginare che un ente pubblico possa collaborare senza influenze politiche è davvero un sogno ad occhi aperti. E ha continuato dicendo che «l’attuale gestione dell’Ipes è un fallimento». Chi altro potrebbe affermarlo se non lui, che ha appoggiato le decisioni fino a oggi? Certo, le condizioni inaccettabili delle abitazioni meritano attenzione, ma chissà perché da un assessore ci si aspetterebbe un minimo di responsabilità . Ma di questo, ovviamente, si parlerà un altro giorno, mentre la campagna elettorale ci intrattiene con i suoi balletto di jingle e promesse che sanno di fumo.


