Juri Andriollo (centrosinistra) si sforza di mobilitare il sindaco di Trento, Ianeselli, mentre Claudio Corrarati (centrodestra) appare in piazza Matteotti a sorseggiare un aperitivo con i suoi alleati. Davvero un bel colpo, non è vero?
Ah, l’urgenza del voto! Per quanto riguarda il 60% di affluenza al primo turno — ben lontano dal glorioso 65% di cinque anni fa — sembra che per tutti sia un po’ una catastrofe. Le parole dei due contendenti, Juri Andriollo per la coalizione di centrosinistra (Pd, Verdi, Lista Andriollo e Restart) e Claudio Corrarati per il centrodestra (FdI, Lega, Civica per Bolzano e Forza Italia), iniziano con un intervento del sempre presente Arno Kompatscher. Se il suo obiettivo è combattere l’astensionismo, il presidente della Provincia ci invita a dare un momento della nostra domenica alle urne. Ma certo, perché chi non vota è chiaramente un irresponsabile. “Solo chi vota potrà partecipare al processo decisionale e influenzare lo sviluppo della città,” ha sentenziato, come se non lo sapessimo già.
La sua saggezza è condivisa dai due candidati, che si affannano a ribadire l’importanza del voto. Corrarati avverte: “Il diritto al voto è una grande opportunità, l’unica che possa contribuire al cambiamento di Bolzano.” E vero, perché abbandonare questa ‘grande opportunità’ porterebbe a decidere il futuro della città in mano a pochi eletti. Sarà un grande problema, certo. Andriollo non si fa attendere e ammonisce che non votare equivale a lasciare il destino della città a forze ignote. Un vero dramma, insomma.
Ma non è tutto. Tra i due candidati, Andriollo afferma che “ci sono solchi, non semplici differenze.” Ebbene? “Mi riferisco non tanto a noi come persone, quanto alle coalizioni che ci sostengono,” aggiunge, con lo sguardo rivolto al futuro (ottimista, secondo lui) della sua coalizione, mentre mette in guardia sull’allerta estrema destra che minaccia l’altra. Mica facile essere i custodi del futuro, eh?
Continuità o rinnovamento?
La risposta è un chiaro richiamo all’immobilismo di un’amministrazione che, secondo Corrarati, non ha fatto abbastanza per i cittadini. “Pragmatismo” è la parola d’ordine. Purtroppo, problemi importanti sono in attesa di soluzioni che, si badi bene, non richiederebbero nulla di impossibile. Il candidato mira a fare di Bolzano un luogo più sicuro, decoroso e pulito. Wow, che novità!
Nella sua lunga carriera nel settore economico, Corrarati desidera portare la freschezza del rinnovamento, promettendo snellimento e alleggerimento della burocrazia. Belle parole, certo! E mentre i critici si divertono nella zuffa verbale, Andriollo osserva a distanza, pronto a rispondere. Ma la domanda rimane: chi dei due sarà capace di fare finalmente la differenza? Ma si sa, in politica, le chiacchiere sono sempre più facili delle azioni. E allora prepariamoci a un’altra giostra di promesse e slogan. Che sia un bel giro!
Ma certo, parliamo della grande novità: chi sarà mai il favorito per la prossima tornata elettorale? Il candidato X, giustamente, si presenta come l’uomo della situazione, vantando anni di esperienza da assessore nella giunta precedente. Perché, si sa, la vera innovazione consiste nel riciclare volti già noti, come se riempire posti vacanti con le stesse facce non fosse proprio il massimo per risolvere i problemi.
Corrado Corrarati ha già delineato il suo piano per la casa, che include una collaborazione con i privati. Perché chi non ha mai sentito parlare di questa geniale idea? Ah, ma Andriollo è pronto a strillare di fronte ai prezzi assurdi, chiedendo un aiuto pubblico, accompagnato da associazioni e fondazioni. Sì, perché il settore pubblico è noto per il suo armamentario di potere e il suo impeccabile sistema per fare affari con privati.
Come per la mobilità, possiamo solo rimirare le proposte alternative di Corrarati: cambiare il modo di muoversi ancor prima che siano costruite le strade. Un’idea brillante, senza dubbio, che potrebbe generare situazioni comiche se non fossero in gioco la vita quotidiana dei cittadini. E sul fronte della sicurezza, Andriollo sogna un assessorato ad hoc, mentre il suo avversario opta per un ritorno al passato con vigili di quartiere. Perché amministrare significa chiaramente tornare indietro nei secoli, giusto?
Ma, oh sorpresa, il dibattito si infiamma con le rivelazioni su asili gratuiti. Secondo Andriollo, non è la soluzione, visto che le persone con redditi più alti dovrebbero pagare per i servizi pubblici. Ottimo ragionamento, un vero classico della nostra epoca, dove le disuguaglianze si risolvono con un “chi può, paghi” e tutti sorridono. Ah, la genialità.
Intanto, giovedì sera, il circolo del centrodestra ha riunito i suoi sostenitori in piazza Matteotti, un chiaro segno che dal palcoscenico nazionale si è scesi al livello “locale, ma con stile”. E non ci si fa mancare nemmeno l’apoteosi della presenza del sindaco di Trento, Franco Ianeselli, che ha da poco indossato la corona di re del primo turno. La sua saggezza viene in soccorso: “La concretezza non sono solo le case e le strade. Conta anche il rapporto con le persone.” Che profondo, quasi filosofico!
Peccato che nella sua squadra ci sia pure un po’ di estrema destra, ma chi si preoccupa di questo mentre tornano in auge i saluti nazisti in Europa? Non è un po’ contraddittorio? Ah, il meraviglioso mondo della politica.


